Metafisica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 51726949 di Gierre (discussione)
Annullata la modifica 51849354 di 80.182.121.163 (discussione) vandalismo
Riga 1:
{{nota disambigua|altri significati|[[Metafisica (disambigua)]]}}
La '''metafisica''' (da "Mετά τα φυσικά - metà ta physikà"),è una scienza ed è quella parte della [[filosofia]] che studia l' [[essere]] in quanto tale, e [[Dio]] come causa degli esseri. Si identifica quindi con l' [[ontologia]] e la [[teologia]] ed, andando oltre gli elementi [[contingenza (filosofia)|contingenti]] dell'esperienza sensibile,<ref>Cfr. [[Battista Mondin]], ''Ontologia, metafisica'', ESD, 1999: «Si dà metafisica ogniqualvolta si realizza un superamento assoluto del mondo dell'esperienza: quando si compie il salto del ''metà''» (pag. 9).</ref> si occupa degli aspetti ritenuti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile.<ref>Cfr. [[Achille Varzi]], ''Metafisica'', in ''Introduzione alla filosofia'', D'Agostini, Bologna.</ref> Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza,<ref>B. Mondin, ''op. cit.'', pag. 8.</ref> a differenza delle scienze particolari che, generalmente,<ref>Fa eccezione ad esempio la cosmologia scientifica.</ref> si occupano delle loro singole determinazioni empiriche, secondo punti di vista e metodologie specifiche.
 
Nel tentativo di superare gli elementi instabili, mutevoli, e accidentali dei [[fenomeno|fenomeni]], la metafisica concentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell'[[essere]]. In quest'ottica, i rapporti tra metafisica e [[ontologia]] sono molto stretti, tanto che sin dall'antichità si è soliti racchiudere il senso della metafisica nell'incessante ricerca di una risposta alla domanda metafisica fondamentale «perché l'essere piuttosto che il nulla?».<ref>[[Martin Heidegger]], che contestava la ''metafisica'' tradizionale in nome di una "nuova" ontologia più fondamentale, nell<nowiki>'</nowiki>''incipit'' di ''Introduzione alla metafisica'' del 1953 rifletteva così: