Scuola cirenaica: differenze tra le versioni

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Quella che viene solitamente chiamataLa '''scuola cirenaica''' si sviluppa a [[Cirene (città)|Cirene]], città greca del Nord Africa, nella prima metà del [[IV secolo a.C.]] La scuola si forma alcuni decenni dopo la morte del suo iniziatore [[Aristippo]], un cirenaico emigrato ad Atene, allievo di [[Socrate]] e [[Protagora]], poi rientrato in patria a diffondere il proprio pensiero. Più che di una vera e propria scuola si dovrebbe parlare di un indirizzo filosofico variegato e non univoco.
 
==Storia della scuola==
Più che di una vera e propria scuola si dovrebbe parlare di un indirizzo filosofico variegato e non univoco. Coloro che vi hanno fatto parte sono infatti spesso chiamati semplicemente i [[Cirenaici]], rappresentando la continuazione, con varianti anche molto notevoli, del pensiero di Aristippo. Una versione storica non certificata della nascita dell'indirizzo vuole che Aristippo avesse lasciato Atene in seguito alla condanna di Socrate e la sua morte per auto-somministrazione di [[cicuta]].
La storia della scuola cirenaica inizia con [[Aristippo]] di Cirene, nato attorno al [[435 a.C.]]. Giunse ad Atene in giovane età e divenne discepolo di Socrate. Possediamo poche informazioni circa i suoi spostamenti dopo l'esecuzione del maestro, avvenuta nel [[399 a.C.]], anche se si dice che abbia vissuto per un certo periodo presso la corte di [[Dionisio I di Siracusa]]. Non è chiaro con precisione quali dottrine filosofiche attribuite alla scuola cirenaica siano state formulate da Aristippo<ref>Annas 1995, p. 229</ref>. [[Diogene Laerzio]], sulla scorta di [[Sozione il Peripatetico]] e [[Panezio]], offre una lunga lista di libri attribuiti ad Aristippo, sebbene riporti anche che [[Sosicrate di Rodi|Sosicrate]] dichiarò che lui non scrisse nulla<ref>Diogene Laerzio, ''Vite dei filosofi'', II, 84f</ref>.
 
Tra i suoi allievi vi era la figlia [[Arete di Cirene|Arete]], che trasmise gli insegnamenti al figlio di lei, [[Aristippo il Giovane]]. Fu proprio lui, secondo [[Aristocle di Messene]]<ref>Aristocles ap. Eusebius, ''Praeparatio Evangelica'', XIV, 18</ref>, a trasformare gli insegnamenti di suo nonno in un sistema completo<ref>Reale & Catan 1986, p. 272</ref>, anche se è comunque possibile dire che le fondamenta della filosofia cirenaica siano state gettate dall'Aristippo della vecchiaia<ref name="Copleston">Copleston 2003, p. 121</ref>.
A dare inizio e sviluppare questa corrente del pensiero post-socratico è il già citato Aristippo di Cirene (435-361 a.C.), che in qualche misura parte dalla concezione socratica che vede il [[Bene (etica)|Bene]] come di per sé attraente, arrivando alla conclusione che tutto ciò che è attraente è bene. In questo senso il "piacere" risulta essere attraente e quindi essere bene e le sue caratteristiche saranno di appartenere unicamente alla dimensione temporale del presente e di considerare positivamente quanto dettato dalle [[sensazione|sensazioni]] (che saranno veri e propri criteri direttivi per la [[conoscenza]]).
 
In seguito, la scuola si frammentò in diverse fazioni, rappresentate da [[Anniceride di Cirene]], [[Egesia di Cirene]], [[Teodoro l'Ateo]], che svilupparono interpretazioni della filosofia cirenaica contrapposte, molte delle quali furono la risposta al nuovo [[Edonismo|sistema edonistico]] posto da [[Epicuro]]<ref name="Long">Long 2005, p. 633</ref>. Dalla metà del [[III secolo a.C.]] la scuola cirenaica divenne obsoleta; l'[[epicureismo]] si era imposto sui rivali cirenaici offrendo un sistema più sofisticato<ref name="Long"/>.
Alla scuola cirenaica si ricollega anche [[Teodoro di Cirene (filosofo)|Teodoro di Cirene]], detto l'Ateo, vissuto a cavallo fra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[III secolo a.C.]] Questi antepose la ricerca della felicità a quella del piacere. La vera felicità doveva essere perseguita, secondo Teodoro, senza l'ausilio degli dèi (per questo venne soprannominato l'"Ateo") e si identificava con la saggezza.
 
==Note==
Contemporaneo di Teodoro fu [[Anniceride di Cirene]], che, nella convinzione dell'impossibilità di raggiungere la felicità, predicava il riavvicinamento fra gli uomini attraverso i valori dell'amicizia e dell'amore patrio, inteso quest'ultimo come legame indissolubile fra il cittadino e la propria città di appartenenza.
<references/>
 
==Bibliografia==
L'ultimo rappresentante della scuola cirenaica fu [[Egesia]], di poco più giovane di Teodoro e Anniceride (penultimo decennio del [[IV secolo a.C.]] e prima metà del [[III secolo a.C.|III]]). Costui fu completamente indifferente alla vita e ai suoi piaceri. L'uomo saggio doveva preoccuparsi unicamente di evitare i mali e non di ricercare una felicità inesistente. Sembra che il filosofo, trasferitosi ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], indusse alcuni suoi discepoli a suicidarsi e che [[Tolomeo I]] gli proibì, da allora, di esercitare l'insegnamento.
*{{cita libro | nome = Julia | cognome = Annas | titolo = The Morality of Happiness | anno = 1995 | editore = Oxford University Press | città = |ISBN = ISBN 0-19-509652-5}}
*{{cita libro | autore = [[Giovanni Reale]]; John R. Catan | titolo = A History of Ancient Philosophy: From the Origins to Socrates | anno = 1986 | editore = SUNY Press | città = |ISBN = ISBN 0-88706-290-3}}
*{{cita libro | autore = Frederick Charles Copleston | titolo = A History of Philosophy: Book 1 | anno = 2003 | editore = Continuum International | città = |ISBN = 0-8264-6895-0}}
*Anthony Arthur Long (2005), "The Socratic Legacy", in Algra, Keimpe; Barnes, Jonathon; Mansfeld, Jaap et al., ''The Cambridge History of Hellenistic Philosophy'', Cambridge University Press, ISBN 0-521-61670-0
 
==Collegamenti esterni==
*{{Treccani|scuola-cirenaica_(Dizionario-di-filosofia)/|Cirenaica, scuola}}
*[http://cirenaici.exactpages.com La filosofia dei Cirenaici]
 
== Voci correlate ==