Guido Modiano: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Alla morte del padre Gustavo (avvenuta nel 1916) rilevò lo stabilimento tipografico di famiglia, G. Modiano & Co., specializzandosi nella stampa di edizioni di prestigio e di periodici culturali (come «''Quadrante»'', «''Edilizia Moderna»'', «''Le vie d’Italia»'') oltre che di prodotti grafici d'avanguardia (per clienti come l'Ufficio Sviluppo e Pubblicità della Olivetti, diretto da [[Renato Zveteremich]]).
 
Progettista oltre che stampatore, insieme a [[Edoardo Persico]] ebbe un ruolo determinante nell'evoluzione della veste grafica di ''[[Casabella|Casabella]]'' a partire dal 1933. Come critico, nel corso degli anni trenta Modiano pubblicò numerosi articoli sulle principali riviste di settore (da ''Campo grafico'' a ''Graphicus'', da ''Risorgimento grafico'' a ''L'industria della stampa'') in cui sostenne il positivo apporto dell’astrattismo e dell’architettura razionalista all'evoluzione in senso moderno del linguaggio grafico-pubblicitario.<ref>Una sintesi delle sue posizioni si trova rielaborata in un lungo scritto pubblicato a puntate su «L’industria della stampa» nel 1941–42.</ref>. Nel 1940, in occasione della [[Triennale_di_Milano#VII_Triennale:_1940|VII Triennale]], fu il principale curatore della Mostra dell’arte grafica, avvalendosi della collaborazione dei migliori progettisti del periodo: [[Erberto_Carboni|Carboni]], [[Carlo_Dradi|Dradi]]/[[Attilio_Rossi|Rossi]], [[Bruno_Munari|Munari]], [[Remo_Muratore|Muratore]], [[Albe_Steiner|Steiner]], [[Luigi_Veronesi|Veronesi]]. Nel 1933 realizzò il disegno del carattere ''Triennale'' commercializzato dalla fonderia tipografica milanese Reggiani.