|ubicazione = [[Gabinetto dei Disegni e delle Stampe]]
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Il '''''Paesaggio con fiume''''' (''Paesaggio del [[Chianti Fiorentino- località MontagliariValdarno]]'') è un disegno (19x28,5 cm) di [[Leonardo da Vinci]], datato [[1473]] e conservato nel [[Gabinetto dei Disegni e delle Stampe]] degli [[Uffizi]] a [[Firenze]]. La data riportata in lato a sinistra ([[5 agosto]] 1473) ne fa la prima opera sicuramente datata di Leonardo.
==Storia==
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==Descrizione e stile==
La scena mostra un paesaggio del chianti fiorentinofluviale, probabilmente la località nota come "montagliari" nel comune diil [[Greve inArno#Il_Valdarno_Inferiore|Valdarno ChiantiInferiore]] da dove si narra Leonardo abbiaera soggiornato presso la villa di [[Vignamaggio]]originario. Tra due promontori scoscesi, punteggiati da castelli e da altri segni della presenza umana, si apre la veduta di un fiume (probabilmente il fiume "Greve"), con alberi, cespugli e in lontananza campi coltivati e sul promontorio di destra la [[Cappella di Santa Maria della Neve a Montagliari]] ([[Montagliari]]), da cui ne deriverebbe la firma sul disegno. Il disegno poteva essere uno schizzo preparatorio per un paesaggio in un'opera più complessa, o un esercizio del giovane artista a quel tempo allievo di [[Andrea del Verrocchio]]; è anche possibile però che fosse eseguito solo per piacere personale, stando anche alla passione di Leonardo citata dal [[Vasari]] verso "il disegnare et il fare di rilievo, come cose che gl'andavano a fantasia più d'alcun'altra"<ref>[[Giorgio Vasari]], ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'', ''Vita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentino'', edizione [[giunti]]na del [[1568]].</ref>.
L'autografia leonardesca appare anche confermata dallo stile dell'opera, somigliante ad altri suoi paesaggi, e alla notevole capacità di rendere l'effetto del connettivo atmosferico, che lega il vicino e il lontano come se potesse circolarvi realmente "l'aria". L'artista usò un tratto leggero per evocare il vento tra gli alberi e uno più spesso per le rocce e le cadute d'acqua, mentre per il castello a strapiombo usò contorni netti<ref>Fossi, cit., pag. 288.</ref>.