Basilica di Santa Croce (Torre del Greco): differenze tra le versioni

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La '''Basilica di Santa Croce''' è una [[Chiesa (architettura)|chiesa]] di [[Torre del Greco]], in [[provincia di Napoli]], costruita agli inizi del [[XVI secolo]]. Rappresenta il cuore religioso della città e custodisce la raffigurazione della patrona tanto amata dagli abitanti locali, l'la Beata Vergine Immacolata.
 
Si trova nel centro storico della sua città e possiede un grande sagrato esterno, che costituisce la piazza principale, da poco restaurato ed ingrandito.
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==Descrizione==
 
===Chiesa=La cinquecentescaBasilica====
L'origine della sua costruzione risale agli inizi del 1500. Divenne parrocchia in seguito alle disposizioni del Concilio di Trento (1545 - 1563), ed era Regia Estaurita perché fondata da laici, i quali collaboravano nel governo economico e avevano il privilegio di presentare al Cardinale i candidati per la nomina di Parroco.
Il primo edificio, aveva tre [[Navata|navate]] per cinque [[Campata|campate]], seguite da un corto [[transetto]] e dal [[Coro (architettura)|coro]]. All'intersezione della navata centrale con il transetto fu realizzata un'alta [[cupola]].
L'antica chiesa era decorata con dipinti di famosi artisti come F. Da Mura, L. Giordano e F. Solimena. Fu completamente distrutta dall'eruzione vesuviana del 1794, che risparmio solo parte superiore dell'altissimo campanile, in parte sepolto.
Quella che oggi ammiriamo è la chiesa ricostruita sulle rovine dell'antica su progetto dell'architetto Ignazio Di Nardo e per l'infaticabile opera del Beato Vincenzo Romano. La struttura fu inaugurata nel 1827.
 
La maestosa facciata è divisa in due ordini: nell'inferiore sono presenti sei colonne sormontate da capitelli di ordine corinzio, inoltre vi si possono notare due nicchie con le statue di ''Sant'Elena'' e ''San Gennaro'' eseguite nel 1858 da B. Calì; in quello superiore è possibile notare un enorme finestrone e un timpano.
L'orientamento originale della chiesa è discusso: {{citazione necessaria|secondo alcuni storici}} era rivolta con l'ingresso verso il mare e l'altare verso il [[Vesuvio]], come l'attuale, mentre {{citazione necessaria|secondo altri}} aveva l'ingresso verso [[Salerno]] e l'altare verso [[Napoli]].
 
L'interno è a croce latina con tre navate. La centrale, ricoperta da una volta a botte, termina con l'altare maggiore su cui è posta una tela di R. Ciappa, datata 1825, rappresentante il ritrovamento della croce. Ai lati dell'ampio presbiterio ci sono gli stalli dove sedevano i membri dell'antica Collegiata, istituita nel 1796 dal cardinale Capece Zurlo.
La chiesa era decorata all'interno con [[Stucco|stucchi]] di [[Lorenzo Vaccaro]] e dipinti di Francesco de Mura, [[Francesco Solimena]] e [[Luca Giordano]]. Il [[tabernacolo]] dell'[[altare maggiore]] fu rifatto a forma di torre e decorato con madreperle e coralli.
Nella navata sinistra troviamo il monumentale fonte battesimale realizzato nel 1883 su direzione di G. d'Amato e quattro cappelle laterali, i cui altari sono dedicati a:
*S. Franceso di Paola;
*S. Giuseppe;
*S. Francesco di Sales, contenente le reliquie di Mons. felice Romano, nipote e successore del Beato Vincenzo Romano, poi Vescovo d'Ischia;
*Maria SS. del Rosario.
 
Il transetto presenta l'altare del Sacro Cuore con l'urna bronzea realizzata da A. Mennella nel 1963, dove sono custodite le spoglie mortali del Beato Vincenzo Romano. Infine la neobizantina cappella del Legno della Santa Croce; la navata sinistra termina con la cappella del Crocifisso (o del SS. Sacramento).
Il [[campanile]], con pianta a ottagono irregolare, presentava tre ordini: il primo, attualmente coperto dalla lava dell'eruzione del [[1794]], era interamente in [[Piperno (roccia)|piperno]] e conserva sulle sue pareti due targhe commemorative. Gli altri due, di pianta analoga, sono in piperno e [[mattoni|laterizi]] e presentano quattro aperture sui lati maggiori. Le aperture verso la piazza sono state murate e ospitano una lapide che commemora il centenario dell'eruzione ed un orologio, realizzato nel [[1968]]. A causa della parziale sepoltura il campanile è più basso della nuova chiesa che gli fu costruita vicino.
Nella navata destra vi sono:
*la cappella con un dipinto a muro raffigurante le anime del Purgatorio e da essa si accedeva in un luogo sottostante in cui avvenivano le sepolture;
*l'ingresso alla sacrestia;
 
Poi si aprono tre cappelle laterali, i cui altari sono dedicati a:
===Chiesa ottocentesca===
La [[facciata]] è suddivisa in due ordini: in quello inferiore vi sono i tre ingressi e due statue di Beniamino Cali, rappresentanti ''Santa Elena'' e ''[[San Gennaro]]'', mentre nel superiore vi è la grande finestra e le due volute di raccordo.
 
*S. Stanislao;
L'interno è, come la chiesa precedente, a tre navate. Sull'altare è posta una grande tela di R. Ciapa rappresentante il ''Ritrovamento della Santa Croce''.
*All'Addolorata (sulle cui pareti laterali sono incisi i nomi di tutti gli abitanti di Torre del Greco uccisi durante la 2a Guerra Mondiale);
*Alla Sacra Famiglia.
 
Il transetto presenta l'altare di S. Gennaro, patrono di Torre del Greco, sotto il quale c'è l'urna con le reliquie di S. Colomba Martire; il transetto si chiude con la cappella dell'Immacolata, anch'essa patrona della città.
Agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] fu aggiunta alla sinistra della cappella del Crocifisso una cappella di fattura [[Architettura neo-bizantina|neo-bizantina]], opera dell'architetto Enrico Taverna, che ospita un frammento della [[Vera Croce]].
 
In oltre la grande chiesa è costellata di innumerevoli altri santi, raffigurati in tele o statue posizionate in alcune nicchie poste nelle cappelle laterali.
 
Le varie lapidi situate nella basilica ripercorrono episodi ed avvenimenti del passato, come le visite papali.
 
====La Sacrestia====
L'ampia sagristia della basilica ha due entrate: la principale è all'esterno della chiesa, costituendo un corpo secondario affiancato alla facciata; il secondo è nella seconda campata della navata destra. Presenta un ampia fornitura di arredi e paramenti sacri dall'eccellente manifattura ed è il punto di ritrovo della basilica, essendo l'unico passaggio per i vari uffici parrocchiali e per l'acquisto di volumi ed altri articoli religiosi legati al culto dell'Immacolata e del Beato Vincenzo Romano. La sacrestia, inoltre, conserva i ritratti dei vari parroci che si sono susseguiti. Un ambiente annesso ospita un piccolo museo con oggetti d'oreficeria provenienti dalla basilica stessa e da altre chiese cittadine.
 
====Opere d'arte====
Il [[fonte battesimale]], [[Scultura neoclassica|neoclassico]], dello scultore [[Giuseppe D'Amato]], ha forma di un [[Cratere (vaso)|cratere]]. Sotto l'altare del Sacro Cuore si trova l'urna in bronzo, realizzata da Antonio Mennella nel [[1963]], nella quale riposano i resti del beato Vincenzo Romano. Nella cappella omonima si conserva una statua [[XVII secolo|seicentesca]] dell'''Immacolata Concezione''. La chiesa ospita inoltre un grande [[Organo (strumento musicale)|organo]] [[Legno|ligneo]]. Diciannove lapidi all'interno ricordano gli eventi della storia della basilica, come le varie visite papali.
 
Sotto l'altare del Sacro Cuore si trova l'urna in bronzo, realizzata da Antonio Mennella nel [[1963]], nella quale riposano i resti del beato Vincenzo Romano.
=== Festa dell'Immacolata ===
Nella cappella omonima si conserva una statua [[XVII secolo|seicentesca]] dell'''Immacolata Concezione''.
{{vedi anche|Festa dell'Immacolata a Torre del Greco}}
La chiesa ospita inoltre un [[Organo (strumento musicale)|organo]] [[Legno|ligneo]].
 
La sacrestia conserva i ritratti dei vari parroci che si sono susseguiti e da vari arredi sacri. Un ambiente annesso ospita un piccolo museo con oggetti d'oreficeria provenienti dalla basilica e da altre chiese cittadine.
 
Diciannove lapidi all'interno ricordano gli eventi della storia della basilica, come le varie visite papali.
 
== Collegamenti esterni ==