Bernard Délicieux: differenze tra le versioni

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Svanito l'appoggio del re, che con la morte di [[Bonifacio VIII]] non aveva più interesse a prolungare l'annoso conflitto con la Chiesa di Roma e dilazionava anche il ricorso al papa presentato dalle città di [[Carcassonne]] e di [[Albi]], fra Bernard ed Élie Patrice presero contatto a [[Montpellier]] con [[Ferdinando d'Aragona (1278-1316)|Ferdinand]], il terzogenito del re di Maiorca [[Giacomo II di Maiorca|Giacomo II]] giunto in Francia per prestare giuramento di vassallaggio a Filippo IV. In segrete trattative svolte dal [[21 febbraio|21]] al [[29 febbraio]] [[1304]], a Ferdinand fu offerta la signoria di Carcassonne, con la prospettiva di estenderla all'intera [[Linguadoca]], in cambio della sua protezione contro l'Inquisizione. In un ulteriore incontro avvenuto presso [[Perpignan]], Bernard e il confratello Raymond Etienne recarono a Ferdinand l'assenso dei consoli di Carcassonne, ma Giacomo II, che considerava vitale l'alleanza con Filippo il Bello, venuto a conoscenza del progetto, espulse dal suo regno i due francescani, mentre Ferdinand riparava alla corte del cugino [[Giacomo II d'Aragona]].<ref>A. Kiesewetter, ''Ferdinando di Maiorca'', 1996.</ref>
 
[[File:Maître de Boucicaut Clément V et Philippe le Bel.jpg|thumb|160px|Clemente V e Filippo il Bello]]
Il [[15 aprile]] [[1304]], il nuovo [[papa Benedetto XI]] ordinò l'arresto di Bernard Délicieux e il suo invio a Roma. A Carcassonne, Bernard si rivolse ai suoi fedeli, dicendosi pronto a morire. Nessuna guardia, di fronte all'atteggiamento minaccioso della cittadinanza, osò arrestarlo e anche la scomunica, comminatagli da Jean Rigaud, il vicario del provinciale di [[Aquitania]], rimase senza effetto e fu annullata dal suo superiore. La morte improvvisa di Benedetto XI, avvenuta il [[7 luglio]] a [[Perugia]], chiuse il caso.<ref>B. Hauréau, cit., pp. 849-850.</ref>
 
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Il nuovo papa, il francese [[Clemente V]], fu eletto soltanto nel giugno del [[1305]] e con tutta la sua corte si recò a [[Lione]] per esservi incoronato. Qui fu trasferito anche Bernard che poi fu aggregato al corteo pontificio nei suoi lenti spostamenti seguiti da lunghi soggiorni nelle città di [[Mâcon]], [[Nevers]], [[Bourges]], [[Limoges]], [[Périgueux]] e [[Bordeaux]]. Nel frattempo, Clemente V aveva dato disposizioni di normalizzare i rapporti tra gli inquisitori e gli abitanti delle zone di Albi e Carcassonne, inviandovi i cardinali [[Bérenger de Frédol]] e [[Pierre de La Chapelle]]. Questi, dall'aprile del 1306, condussero un'inchiesta che portò alla destituzione dei carcerieri delle prigioni dell'Inquisizione, all'assoluzione del già scomunicato Jean de Picquigny, nel frattempo deceduto in Italia, e dal papa ottennero che il vescovo di Albi fosse sollevato dalle sue funzioni. Ancora nel novembre del [[1308]] Clemente V era a [[Poitiers]], dove incontrò Filippo il Bello. Finalmente Bernard fu ascoltato: perdonato, poté tornare libero a Carcassonne.<ref>B. Hauréau, cit., pp. 852-854.</ref>
 
Il parziale successo dei nemici dell'Inquisizione durò poco. Accogliendo le richieste dei domenicani, il [[27 luglio]] [[1308]] il papa annullò le decisioni dei due cardinali, rimise al suo posto Bernard de Castenet e l'Inquisizione riprese l'antico vigore. L'opposizione, spaventata, non reagì, mentre di Bernard Délicieux, segnalato nel [[1310]] in missione a Parigi, mancano per cinque anni ulteriori notizie: nel [[1315]] risulta risiedere a Béziers.<ref>B. Hauréau, cit., pp. 855-856.</ref>
 
== Note ==