Bernard Délicieux: differenze tra le versioni
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Il [[16 luglio]] [[1319]] Giovanni XXII incaricò l'arcivescovo di [[Tolosa]] [[Jean Raymond de Comminges]], il vescovo di [[Pamiers]] Jacques Fournier, e di [[Saint-Papoul]], Raymond de Monstuéjols, di condurre il processo che iniziò il successivo [[3 settembre]] 1319 a [[Castelnaudary]] per proseguire, dal [[12 settembre]], nel palazzo vescovile di Carcassonne. Nel suo interrogatorio, iniziato il [[2 ottobre]], confermò di aver combattuto l'Inquisizione e di rimpiangere di non averla potuto abbattere. Poi, dopo essere stato torturato, ammise di aver partecipato alla cospirazione a favore di Ferdinand di Majorca, pur senza averla approvata.<ref>B. Hauréau, cit., p. 860.</ref>
Bernard Déliciaeux negò invece, anche sotto tortura, di aver avvelenato Benedetto XI. I testimoni presentati dall'accusa, in gran parte suoi vecchi amici, confermarono tutte le accuse. La sentenza, emessa l'[[8 dicembre]], lo riconobbe colpevole di essere nemico dell'inquisizione, di tradimento e di praticare le arti magiche, condannandolo alla prigione perpetua. Sulla piazza del mercato di Carcassonne fu spogliato dei suoi abiti ecclesiastici e fu rinchiuso nelle segrete dell'Inquisizione. Vi sopravvisse pochi mesi, perché secondo il cronista Jean de Saint-Victor egli morì alla fine del 1319, una data che allora corrispondeva al mese di marzo del [[1320]].<ref>B. Hauréau, cit., pp. 861-862, scrive che Bernard morì non oltre le feste pasquali del 1320. Quell'anno la Pasqua cadde il 30 marzo.</ref>
== Note ==
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