Matteo Ripa: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Nato in una nobile famiglia Pugliese da Gianfilippo Ripa, barone di Pianchetelle e medico, e da Antonia Longo nel piccolo borgo medievale che circondava l’anticol'antico castello normanno, il giovane Matteo trascorse i primi anni della sua infanzia con i fratelli Tommaso, Diego e Lorenzo. Si dice di lui che possedeva un’innataun'innata propensione per l’artel'arte, ma a quel tempo il figlio di un barone non poteva certo concedersi ai ''“piaceri dell’ozio”dell'ozio”'' e fu spinto per questo all’avvocaturaall'avvocatura. Ma sarebbe stato un altro il suo destino. In quegli anni il [[Regno di Napoli]], come l’Europal'Europa tutta, fu interessato da una fervida attività missionaria e Matteo ispirato da una pura “idea” religiosa, che non era la realtà grossolana e mondana di un prete nel suo pubblico uffizio, entrò nella Congregazione dei preti secolari missionari. Durante il suo soggiorno-studio a [[Roma]], venne a contatto con il problema dei ''“Riti cinesi”'', i criteri liturgici che caratterizzavano l'azione dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]] in [[Cina]] conducevano la loro azione, che furono condannati dalla Santa Sede nel 1704, e oggetto della Legazione che Papa [[Papa Clemente XI]] decise di inviare in Cina, sotto la guida di [[Carlo Tommaso Maillard de Tournon]] (1705-06).
 
Matteo Ripa fu ordinato il 28 maggio 1705 e nell'ottobre 1707 fu chiamato a far parte del gruppo di missionari incaricati da Propaganda Fide di portare al Legato Papale Tournon la nomina a Cardinale, appena decisa da un Concistoro del 1º agosto precedente. Insieme a lui partirono gli italiani Gennaro Amodei, Giuseppe Cerù, Domenico Perroni e il francese Guglielmo Fabre-Bonjour, imbarcati su una nave inglese in partenza da Londra il 6 aprile 1708, su cui i missionari viaggiarono senza palesare la propria identità di religiosi cattolici.<br/>
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===Fondazione del Collegio dei Cinesi in Napoli===
Al suo ritorno in Italia, nel novembre [[1724]], questo gruppo costituì il primo nucleo del Collegio dei Cinesi che fu riconosciuto da [[papa Clemente XII]], con [[breve]] del [[7 aprile]] [[1732]].
Negli anni '30trenta Ripa fu consulente di Propaganda Fide nella lunga fase istruttoria di elaborazione di quella che sarà poi nel 1742 la Bolla "Ex Quo Singulari" con cui Benedetto XIV chiuse definitivamente la questione dei Riti Cinesi.
Matteo Ripa si spense il [[29 marzo]] del [[1746]], giorno del suo 64º anno.
 
Al Collegio fu associato un convitto per l'educazione di giovani napoletani, ove tra gli altri nel [[XVIII secolo]] soggiornò [[Sant'Alfonso Maria de' Liguori]]. Fu dopo l'unità d'Italia (1868) che si tentò di sopprimere l'istituto, difeso allora dai legali [[Filippo de Blasio]], [[Giuseppe Cavallo]] e [[Antonio Tagliamonte]]; in seguito il Collegio dei Cinesi fu trasformato in Real Collegio Asiatico e, con la riforma ministeriale di [[Francesco De Sanctis]], in Istituto Orientale, in cui fu soppressa la sezione missionaria, equiparandolo alle altre Università statali. Partendo da alcune considerazioni, espresse dal governatore della provincia di Shanxi, egregiamente sintetizzate da Don Alfonso Raimo (direttore regionale Centri missionari diocesani Campania), l'esperienza di Matteo Ripa ''“impreziosisce il mosaico della tradizione missionaria campana, lasciando intravedere un particolare interesse per la Cina che ha attraversato le diverse epoche (...), ricordando che sono indelebili le tracce lasciate nella sua terra da quest’intrepidoquest'intrepido missionario sa1ernitano e che ancora oggi sono moltissime le scuole a lui dedicate”.''
 
Il Collegio dei Cinesi si proponeva la formazione religiosa e l'ordinazione sacerdotale di giovani cinesi convertiti, destinati a propagare il [[cattolicesimo]] nel loro paese. Tra gli scopi del Collegio era prevista in origine anche la formazione di interpreti, esperti nelle lingue dell'[[India]] e della [[Cina]], al servizio della [[Compagnia di Ostenda]], costituita nei [[Paesi Bassi]] con il favore dell'imperatore [[Carlo VI del Sacro Romano Impero|Carlo VI d'Asburgo]], per stabilire rapporti commerciali tra i paesi dell'Estremo Oriente e l'Impero asburgico, nel cui ambito rientrava il [[Regno di Napoli]].<br/>
 
=== Il suo "Giornale" ===
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Il suo Diario ha rappresentato, nei tempi immediatamente successivi il suo rientro in Italia, il deposito di una enorme quantità di informazioni di prima mano su quei fatti, producendo lettere e relazioni che furono anche pubblicate (Cfr Abbè Platel, ''Memoires Historiques'', 1744, 1766) e che servirono a Propaganda Fide, di cui fu continuo consulente, per condurre l'istruttoria che portò poi alla emanazione della Bolla "Ex Quo Singulari" nel 1742, definitiva condanna dei Riti Cinesi.
 
Ma ancora oggi il suo Giornale, da lui assemblato in forma organica negli anni '30trenta a Napoli, costituisce un'interessantissima ed inesauribile fonte di conoscenza per i moderni storici della Missione (Cfr. Scritti - Bibliografia).
 
==Scritti==
*''Giornale (1705-1724)'', Vol. I, Testo critico, note e appendice documentaria di Michele Fatica, Istituto Universitario Orientale, Collana “Matteo Ripa” XIV, Napoli 1991
*''Giornale (1705-1724)'', Vol. II, Testo critico, note e appendice documentaria di Michele Fatica, Istituto Universitario Orientale, Collana “Matteo Ripa” XIV, Napoli 1996
*''Storia della fondazione della Congregazione e del Collegio de' Cinesi sotto il titolo della Sacra Famiglia di G.C. scritta dallo stesso fondatore Matteo Ripa e de' viaggi da lui fatti''. 3 volumi, Napoli, dalla tipografia Manfredi, 1832, contiene:
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==Bibliografia==
*DE VINCENTIIS G., ''Documenti e titoli sul privato fondatore dell’attualedell'attuale R.Istituto (antico Collegio dei Cinesi in Napoli) Matteo Ripa sulle missioni in Cina nel secolo XVIII e sulla costituzione e consistenza patrimoniale della dell'antica fondazione'', Napoli, 1904
*DI FIORE G., ''La Legazione Mezzabarba in Cina (1720-1721)'', Istituto Universitario Orientale, Collana “Matteo Ripa” VII, Napoli 1989
*DREYFUS P., ''Matteo Ricci. Le jésuite qui voulait convertir la Chine'', Parigi, Éditions du Jubilé, 2004
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*KWOK P.W., “Napoli e la Cina “, 79 pp.
*KWOK P.W., “Napoli e la Cina dal settecento agli inizi del secolo”, 80 pp., l, Regina Editore, Napoli, 1982.
*NICOLINI N., “L’Istituto“L'Istituto Orientale di Napoli origine e statuto”, Tipografia di F. Giannini & figli, Napoli, 1942/XX.
 
 
==Voci correlate==
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{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Educatori italiani]]
[[Categoria:Missionari in Cina]]
[[Categoria:Personalità ecclesiastiche legate a Napoli]]
[[Categoria:Personalità legate a Eboli]]
[[Categoria:Personalità legate all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"]]