Ludwig Moroder: differenze tra le versioni

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Secondo la testimonianza della figlia, egli partecipò all'esecuzione del gruppo scultorio della [[Santa Elisabetta d'Ungheria]] di [[Rudolf Moroder]], ora esposto nella chiesa parrocchiale di Ortisei, scolpendo il mendicante. Per tale scultura la ditta Fratelli Moroder fu premiata con una medaglia d'oro all'[[Esposizione Universale (1900)|Esposizione Mondiale di Parigi]] del 1900.
 
Nel 1911 sposò [[Adele Moroder]] una lontana parente e figlia di [[Franz Moroder]] il titolare della ditta Fratelli Moroder e s'installò definitivamente nel laboratorio di casa Lenert dopoché ben quattro fratelli della moglie Adele erano caduti nella prima guerra mondiale o deceduti per malattia.
 
Dal matrimonio con Adele nacquero cinque figli: Alessandro nel 1913, Maria nel 1914, Carlo nel 1917, Pauli nel 1919 e Alex nel 1923. Due dei suoi figli, Carlo e Pauli, divennero scultori nel legno.
[[File:Saint-Francis-Moroder.jpg|thumb|left|[[San Francesco d'Assisi]] nella chiesa di San Antonio a Ortisei, 1914]]
[[File:Saint-Anthony.jpg|thumb|San Antonio di Padova nella chiesa parrocchiale di Ortisei, ca 1935]]
[[File:Christus curtina.jpg|thumb||left| Crocifisso sulla tomba della [[famiglia Moroder-Lenert]] a Ortisei, 1920 ca.]].
[[File:Paulus.jpg|thumb|Statua di San Paolo di Tarso nella chiesa parrocchiale di Ortisei, 1907]]
Ludwig Moroder ottenne ancora nel 1918 l'incarico da parte del Governo di Vienna all'insegnamento di disegno, modellare e scultura nella Scuola d'Arte ad Ortisei dove insegnò per 27 anni.
Sotto l'influenza del direttore della Scuola negli anni 1924-1927 [[Guido Balsamo Stella]], Ludwig Moroder subì un notevole cambiamento del suo stile che divenne più contemporaneo. Le sue sculture divennero più morbide nei lineamenti e spesso d'aspetto [[rinascimentale|neorinascimentale]] rispetto allo stile [[architettura|neogotica neogotico]], probabilmente ereditato da [[Franz Tavella]] suo maestro alla fine dell'Ottocento.
Anche i numerosi viaggi nelle [[città d'arte]] italiane contribuirono alla svolta del suo stile.
 
Nel 1920 Ludwig Moroder fu cofondatore del Circolo degli Artisti di Ortisei.
 
Il 24 aprile 1935 fu conferito all'artista il titolo di "Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia" da parte del re d'Italia [[Vittorio Emanuele III di Savoia]].
 
Nel 1943 una statua lignea dell'artista rappresentante San Francesco di Sales fu donata dai giornalisti del giornale “L’Avvenire d’Italia”"L'Avvenire d'Italia" al [[papa Pio XII]] (L'Avvenire d'Italia 21. Marzo 1943)
 
Una statua lignea di donna con messe di frumento e [[Fascio littorio|fascio]], alta ca 50 cm, donata al [[Umberto II di Savoia|Principe Umberto di Savoia]] durante una visita in Val Gardena nel 1936, fu venduta nel 2005 all'asta di [[Christie's]] della collezione della [[Maria Beatrice di Savoia (1943)|principessa Maria Beatrice di Savoia]].
 
Dopo l'occupazione dell'Alto Adige da parte delle truppe [[nazista|naziste]] nel 1943 fu sospeso dal suo incarico di insegnante d'arte avendo egli nel 1939 in occasione delle [[dableiber|opzioni]] deciso di rimanere in Italia. Fu reinserito nell'insegnamento nel 1945. Nel 1949 si pensionò per motivi d'età.
 
[[File:Madonna-Lenert.jpg|thumb| left|Madonna all’esternoall'esterno della [[:File:Lenert-2.jpg|casa Lenert]] ad Ortisei]].
[[File:Sacred Heart of Jesus Christ by Ludwig Moroder Urtijëi.jpg|thumb| S. Cuore di Gesù nella chiesa parrocchiale di Ortisei, 1914]].
 
==Opere==
 
[[File:Saint-Ulrich.jpg|thumb|Statua lignea di San Ulrico, patrono della chiesa parrocchiale di Ortisei,1932]]
[[File:Tabernacul.jpg|thumb|left|Tabernacolo dell’altaredell'altare maggiore della parrocchiale di Ortisei, 1943]]
Opere importanti sono esposte nella chiesa parrocchiale di Ortisei: Sant'Ulrico, la statua del [[Sacro Cuore di Gesù|Cuore di Gesù]], il [[Paolo di Tarso|San Paolo]], la [[Crocifissione di Gesù|crocifissione]] sul [[tabernacolo]] dell'altare principale, [[Sant'Antonio di Padova]].
 
Nella vicina cappella dei caduti, progettata dal prof. Adolf Keim, si può osservare uno dei capolavori del Moroder: la Pietà.
 
Ad Ortisei si possono inoltre ammirare il monumento a J.B Purger, il costruttore della Strada della Val Gardena, (v. foto), nel cimitero un crocifisso in stile [[tardogotico]] (v. foto), nella chiesa di S. Antonio [[San Francesco]] scolpito nel 1914 e nel [[Museo della Val Gardena]] la scultura dell'[[eremita]].
 
A [[Sambughè]], comune di Preganziol (TV), nel presbiterio della chiesa parrocchiale S. Martino il Sacro Cuore di Gesù in cirmolo.<ref>[http://digilander.libero.it/sambughe/storia%20e%20arte.htm#_IL_PRESBITERIO Sacro Cuore nella Chiesa di Sambughè]</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* ''Le bellezze naturali delle nuove province italiane. Ortisei di Val Gardena'', Pro Famiglia, Milano 2-7-1922, p.&nbsp;317.
* ''L’ItaliaL'Italia alla Esposizione Internazionale di Arti decorative, industriali e moderne'', Parigi 1925.
* ''La mostra dei lavori di Gardena'', Pro Famiglia, Milano 21-8-1927, p.&nbsp;1361.
* Guido Ruberti, ''Gli scultori in legno di Val Gardena'', L'Arte per tutti, Ed. Istituto Nazionale d'Arti Grafiche, Bergamo 1932.
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* ''Madonne di giovani. Un riuscitissimo concorso a Ortisei. Nuove tendenze ed affermazioni. Le opere premiate'', La Provincia di Bolzano, 18-4-1937, p.&nbsp;8.
* Lory Mangano, ''Presepi italiani'', [[La donna fascista]], 1937, p.&nbsp;3.
* ''I campionati nazionali di mestiere alla Reale Scuola d’Arted'Arte di Ortisei'', La Provincia di Bolzano, 1937.
* Vincenzo Costantini, ''Artigiani di Gardena''. Athesia Augusta, Anno I, N 5, luglio 1939, pp.&nbsp;50–52.
* Riccardo Toccaceli, ''Lodovico Moroder. Un vero maestro'', L'Adige, 18-8-1954.
* ''Artisti della Val Gardena'', Mostra Commemorativa del Prof. Lodovico Moroder, Alto Adige, 17-8-1954.
* Carlo Galasso, ''Ludwig Moroder 1879-1953'', Museum de Gherdëina, Ortisei 1973.
* Carlo Galasso, ''A vent’annivent'anni dalla scomparsa del maestro. Domenica si rievoca Lodovico Moroder'', Alto Adige, 10-9-1973.
* Rudolf Moroder-Rudolfine, ''Arte e artigianato in Val Gardena'', In: L'Museum de Gherdëina. Ed. Museum de Gherdëina, Ortisei 1985, p.&nbsp;96-109.
* ''100 anni Istituto d’Arted'Arte di Ortisei 1890-1990'', Ortisei 1990, pp.&nbsp;16–17.
* U. Modulo e al., ''Parrocchia di San Martino Sambughè''. Storia e Arte, Associazione culturale Aurora, Unigraf Sambughè di Preganziol 2001.
* Edgar Moroder: ''50 ani do la mort dl gran scultëur prof. Ludwig Moroder dl Mëune (1879-1953).'' Calënder de Gherdëina. Union di Ladins de Gherdëina St. Ulrich. Jahrgang 2003 S. 220-223 {{lld}}.
* ''Ludwig Moroder 1879-1953 Scultëur y Maester, Bildhauer und Fachlehrer, Scultore e insegnante d'arte'', Editore Museum de Gherdëina. Ortisei 2003, 84 pagine.
* Alfonso Panzetta, ''Nuovo Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo novecento. Da Antonio Canova ad Arturo Martini'', Ed. Adarte, Torino 2003. ISBN 978-88-89082-00-3.
* [[Ed Parish Sanders]], ''Paul''. Sterling 2009, pp 30–31,218. ISBN 1402768850.<ref>[http://books.google.it/books?id=dyXnwVC2SdgC&pg=PA30&lpg=PA218& ,Ed Parish Sanders ''Paul''. Sterling 2009]</ref>
 
== Note ==
<references/>
==Altri progetti==
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