Botulf Botulfsson: differenze tra le versioni
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Nell'autunno del [[1303]] il parroco di [[Uppland|Gottröra]], padre Andreas, riferì al vescovo Nils Allesson che un suo parrocchiano, il contadino Botulf Botulfsson, originario del villaggio di Östby, non credeva che il vino e il pane della [[eucaristia|comunione]] fosse realmente, e non soltanto simbolicamente, il sangue e il corpo di Cristo, contrariamente a quanto dogmaticamente sostenuto dalla Chiesa a partire dal [[1215]]. Interrogato dal vescovo, Botulf confermò la circostanza ed espresse il suo pentimento, giustificandosi per non aver compreso la pericolosità dell'eresia nella quale era caduto. Condannato dal vescovo Allesson a sette anni di penitenze, solo dopo trascorso questo periodo egli avrebbe potuto ricevere nuovamente la comunione.
Sette anni dopo, nella primavera del [[1310]], Botulf si recò a [[Uppsala]], dove il nuovo vescovo Nils Kettilsson lo liberò dalle penitenze. Il [[19 aprile]] 1310 Botulf si trovò nella chiesa di Gottröra per ricevere la comunione dalle mani di padre Andreas. Alla precisa domanda di questi, però, Botulf rispose dimostrando di non aver cambiato idea sulla dottrina della [[transustanziazione]], perché «se il pane fosse veramente il corpo di Cristo, questo sarebbe stato mangiato tutto da gran tempo»
Il parroco riferì il fatto al vescovo, il quale convocò Botulf a Uppsala, che però non si presentò. Il successivo [[11 novembre]] il vescovo Kettilsson era in visita a Närtuna, presso Gottröra, e durante la processione padre Andreas notò Botulf tra la folla. Subito arrestato e condotto dal vescovo, Botulf confermò le accuse del parroco. Processato a Skepptuna da Israel Erlandsson, priore dell'abbazia domenicana di [[Sigtuna]], tredici testimoni confermarono che Botulf sosteneva apertamente le sue opinioni sulla comunione.
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