Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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Dopo avere consegnato il [[Regno delle Due Sicilie]] a [[Vittorio Emanuele]] il [[26 ottobre]] [[1860]] al bivio di [[Taverna della Catena]] nei pressi di [[Teano]](in realtà comune di [[Vairano Patenora]], questo grosso errore storico ha generato una diatriba tra i 2 comuni che dura da 70 anni), Garibaldi si ritirò sull'isola di [[Caprera]] per studiare nuovi piani al fine di conquistare lo [[Stato pontificio]]. Nel [[1861]] venne eletto deputato nel primo Parlamento del nuovo [[Regno d'Italia]].
 
Garibaldi organizzò la prima spedizione in terra romana nel [[1862]]; il tentativo fallì e lo stesso Garibaldi rimase ferito negli scontri. La spedizione del [[1867]] fu fermata dalle truppe francesi. Durantedi laNapoleone [[guerraIII franco-prussiana]] delnella [[1870]]-[[1871]], Garibaldi guidò un esercitobattaglia di volontariMentana]]. a sostegno dell'esercito della nuova Francia repubblicana.
 
Durante la [[guerra franco-prussiana]] del [[1870]]-[[1871]], Garibaldi guidò un esercito di volontari a sostegno dell'esercito della nuova Francia repubblicana ([[Battaglia di Digione]]). A seguire la resa francese, nel 1871 Garibaldi fu eletto deputato alla nuova Assemblea Nazionale francese nelle liste dei repubblicani radicali come deputato della Côte-d'Or, Paris, Algeri e, naturalmente, Nizza: questa quadruplice elezione fu, tuttavia, invalidata dalla Assemblea. Ciò avvenne ufficialmente a causa delle sue posizioni contrarie alla annessione di Nizza alla Francia, più realisticamente per paura della sua popolarità di eroe <socialista>: la stessa assemblea, d'altra parte, si sarebbe presto occupata della repressione della [[Comune di Parigi]]. L'atteggiamento della Assemblea spinse alle dimissioni un deputato del calibro di Victor Hugo.
 
 
La popolarità di Garibaldi, la sua capacità di sollevare le folle e le sue vittorie militari resero possibile la riunificazione dello stato italiano.