Utente:Stefano.Volpato/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Litt: vita |
||
Riga 1:
{{Bio
|Nome = Theodor
Litt è stato un filosofo e pedagogo tedesco noto per aver sviluppato a partire dal suo confronto con le teorie di Dilthey, Simmel e Cassirer un approccio autonomo alla filosofia della cultura e all’antropologia filosofica, giungendo ad una visione dialettica del rapporto tra individuo e società, uomo e mondo, ragione e vita. Al tempo stesso ha applicato tale concezione in pedagogia sostenendone la corrente umanistica, derivante a sua volta dalla pedagogia riformata degli inizi del XX sec. Dopo Litt, tramite il suo allievo Klafki, la pedagogia umanistica avrà ancora un ruolo nella discussione relativa alla riforma dell’istruzione svoltasi a cavallo degli anni ’60. In politica Litt sostenne la Repubblica di Weimar e, come Rettore dell’Università di Lipsia, si oppose al Nazionalsocialismo, ragion per cui fu allontanato dall’insegnamento e nel 1937 posto in pensione anticipata. Nonostante ciò egli continuò a pubblicare studi critici contrari all’ideologia dominante. Dopo la guerra, nonostante il suo convinto antinazismo, si oppose anche all’ideologia comunista e stalinista sostenuta dalla SED (il Partito di Unità Socialista al potere nella Repubblica Democratica Tedesca), allontanandosi definitivamente da Lipsia e trasferendosi a Bonn, dove fondò l’Istituto per le Scienze Pedagogiche.▼
|Cognome = Litt
Vita▼
|Sesso = M
Figlio di un professore di Liceo, Ferdinand, e pronipote del regista teatrale ed attore Hermann Litt, tra il 1890 ed il 1898 frequenta il Liceo classico di Düsseldorf, proseguendo quindi gli studi all’Università di Bonn in didattica della storia, della filosofia e della filologia classica nei Licei (Lehramtsstudium); per un semestre si reca anche a Berlino. È membro a Bonn dell’Associazione coreutica Makaria, a Berlino delle società corali (Liedertafel) comprese nella Confederazione coreutica di Sondershausen (Sondershäuser Verband). Nel 1904 ottiene il dottorato di ricerca in filologia classica con una dissertazione scritta in latino, impiegandosi quindi come insegnante di ruolo di storia e lettere classiche nei Licei, dapprima a Bonn ed in seguito al ‘Friedrich-Wilhelm-Gymnasium‘ a Colonia. Dopo quattro anni d’insegnamento lavora per un semestre come dirigente al Ministero della Cultura prussiano.▼
|LuogoNascita = Düsseldorf
Litt inizia a dedicarsi a tempo pieno a temi filosofici e pedagogici in seguito al trauma della prima guerra mondiale. Già nel 1919 gli è assegnato un incarico all’università di Bonn come professore straordinario di pedagogia. Nella sua prima opera di rilievo, Individuum und Gemeinschaft (‚Individuo e comunità‘) espone un primo abbozzo della sua filosofia della società e della cultura, divenendo in seguito membro della cosiddetta Scuola di Lipsia per la filosofia sociale, assieme ad Ernst Troeltsch, Ernst Cassirer e Georg Simmel, ma anche a Hans Freyer, Hans Driesch, Arnold Gehlen, e Helmut Schelsky. Nel 1920 succede ad Eduard Spranger (nel frattempo trasferitosi a Berlino) sulla cattedra di filosofia e pedagogia all’Università di Lipsia, presso la quale insegnerà fino al 1937, divenendone anche Rettore tra il 1931 ed il 1932.▼
|GiornoMeseNascita = 27 dicembre
Nell’opera del 1927, Führen oder Wachsenlassen (‚Dirigere o lasciar crescere‘), precisa le sue posizioni in ambito pedagogico: la sua opposizione ad ideologie irrazionali, organicistiche e autoritarie, nonché il suo richiamo ad una maggiore attenzione verso le esigenze formative dell’adolescente e ad una più aperta concezione pedagogica, lo conducono fin da subito ad opporsi al crescente movimento nazista. Nel discorso d’inaugurazione del suo Rettorato, tenuto a Lipsia nel 1931, si pronuncia a favore di un’Università libera e indipendente dalle intromissioni della politica.▼
|AnnoNascita = 1880
|LuogoMorte = Bonn
|GiornoMeseMorte = 16 luglio
|AnnoMorte = 1962
|Attività = filosofo
|Attività2 = pedagogo
|Nazionalità = tedesco
|Immagine = Theodor Litt.jpg
|Didascalia = Theodor Litt (1880-1962) è stato uno dei maggiori sostenitori della corrente umanistica della pedagogia tedesca.
}}
▲''Theodor Litt'' è stato un filosofo e pedagogo tedesco noto per aver sviluppato a partire dal suo confronto con le teorie di [[Wilhelm Dilthey]], [[Georg Simmel]]
La dittatura nazista segna per Litt la conclusione del suo primo periodo creativo (dal 1919 al 1937), non però la fine della sua opposizione al regime, che a sua volta lo sottopone a numerose vessazioni. Nell’ottobre del 1932 Litt promuove con altri professori universitari una dichiarazione congiunta di condanna al movimento nazionalsocialista[2], benché sia in seguito citato tra i firmatari della dichiarazione d’appoggio «ad Adolf Hitler e allo Stato nazionalsocialista», presentata dai professori universitari tedeschi l’11 novembre 1933 (Bekenntniss der Professoren an den deutschen Universitäten und Hochschulen zu Adolf Hitler und dem nationalsozialistischen Staat). In ogni caso, a causa delle sempre più numerose manifestazioni di studenti ed attivisti nazisti contrari alle sue lezioni, si giunge persino alla chiusura temporanea dell’Università di Lipsia nel 1934. Nel 1936 deve interrompere un ciclo di conferenze a Vienna a causa del divieto d’insegnamento inflittogli in quell’anno dalle autorità naziste. Tornato a Lipsia richiede il pensionamento anticipato, che gli viene accordato l’anno seguente.▼
Nonostante il clima intimidatorio, Litt non teme di dare alle stampe nel 1938 un piccolo volume, Der deutsche Geist und das Christentum (‘Lo spirito tedesco ed il cristianesimo’), in cui attacca le tesi antisemite e anticristiane contenute nell’opera di Alfred Rosenberg, ideologo del regime, Der Mythus des 20. Jahrhunderts (Il mito del XX secolo). Il volumetto di Litt acquista immediata e ampia risonanza in molti circoli cristiani, e la prima edizione è presto esaurita. Litt tuttavia è sorpreso dalla presa di distanza di molti suoi ex colleghi, ed in primo luogo di Eduard Spranger e Wilhelm Flitner che, per non rischiare di perdere la cattedra, giungono a rinnegare le posizioni che fino a poco tempo prima avevano condiviso con Litt. L’unico che non gli fa mancare il suo appoggio, venendo per questo anch’egli allontanato dall’insegnamento nel 1937, è Hermann Nohl. Nel 1944, dopo la sua espulsione dall’Accademia di Sassonia, Litt si ritira del tutto a vita privata.▼
▲=Vita=
La seconda fase creativa di Litt inizia subito dopo la fine della guerra, nel 1945. Su consiglio di Ernst Cassirer gli viene affidato il progetto di riforma statutaria dell’università di Lipsia; tuttavia, dopo una conferenza sul ‘Significato della teoria pedagogica per la formazione professionale dell’insegnante’ (Die Bedeutung der pädagogischen Theorie für die Ausbildung des Lehrers), tenuta nel 1946 nella zona di Berlino occupata dai Russi, entra in conflitto con il Partito di Unità Socialista tedesco (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands, SED), la forza politica egemone della futura DDR. Questo lo spinge a trasferirsi a Bonn, dove accetta la cattedra di filosofia e pedagogia all’Università. A Bonn Litt fonda e dirige fino alla sua morte l’Istituto per le scienze pedagogiche (Institut für Erziehungswissenschaften). Le sue numerose lezioni e conferenze hanno da subito grande risonanza, come le sue opere. Tra le altre si ricordano: L’autocritica nella civiltà moderna (Die Selbstkritik in der modernen Kultur), Etica e pedagogia politica (Politische Ethik und Pädagogik), L’autoeducazione politica del popolo tedesco (Die politische Selbsterziehung des deutschen Volkes), quest’ultima apparsa in occasione dell’inizio delle pubblicazioni del Centro federale per la formazione politica (Bundeszentrale für die politische Bildung). Nel 1962 appare l’ultimo scritto di Litt, Freiheit und Lebensordnung (Libertà e ordine vitale), in cui torna nuovamente ad occuparsi delle forme di potere totalitarie e delle loro teorie politiche.▼
▲Figlio di un
<br />
▲Litt inizia a dedicarsi a tempo pieno a temi filosofici e pedagogici in seguito al trauma della
<br />
▲Nell’opera del 1927, ''Führen oder Wachsenlassen'' (
<br />
▲La dittatura nazista segna per Litt la conclusione del suo primo periodo creativo (dal 1919 al 1937), non però la fine della sua opposizione al regime, che a sua volta lo sottopone a numerose vessazioni. Nell’ottobre del 1932 Litt promuove con altri professori universitari una dichiarazione congiunta di condanna al movimento nazionalsocialista
<br />
▲Nonostante il clima intimidatorio, Litt non teme di dare alle stampe nel 1938 un piccolo volume, ''Der deutsche Geist und das Christentum'' (‘Lo spirito tedesco ed il cristianesimo’), in cui attacca le tesi antisemite e anticristiane contenute nell’opera di [[Alfred Rosenberg]], ideologo del regime, ''Der Mythus des 20. Jahrhunderts'' ('Il mito del XX secolo'). Il volumetto di Litt acquista immediata e ampia risonanza in molti circoli cristiani, e la prima edizione è presto esaurita. Litt tuttavia è sorpreso dalla presa di distanza di molti suoi ex colleghi, ed in primo luogo di Eduard Spranger e [[Wilhelm Flitner]] che, per non rischiare di perdere la cattedra, giungono a rinnegare le posizioni che fino a poco tempo prima avevano condiviso con Litt. L’unico che non gli fa mancare il suo appoggio, venendo per questo anch’egli allontanato dall’insegnamento nel 1937, è [[Hermann Nohl]]. Nel 1944, dopo la sua espulsione dall’Accademia di Sassonia, Litt si ritira del tutto a vita privata.
<br />
▲La seconda fase creativa di Litt inizia subito dopo la fine della guerra, nel 1945. Su consiglio di Ernst Cassirer gli viene affidato il progetto di riforma statutaria dell’università di Lipsia; tuttavia, dopo una conferenza sul ‘Significato della teoria pedagogica per la formazione professionale dell’insegnante’ (''Die Bedeutung der pädagogischen Theorie für die Ausbildung des Lehrers''), tenuta nel 1946 nella zona di Berlino occupata dai Russi, entra in conflitto con il [[Partito di Unità Socialista tedesco]] (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands, SED), la forza politica egemone della futura [[DDR]]. Questo lo spinge a trasferirsi a Bonn, dove accetta la cattedra di filosofia e pedagogia all’Università. A Bonn, Litt fonda e dirige fino alla
<br />
Muore il 16 luglio 1962 a Bonn.
|