Sonata in si minore (Liszt): differenze tra le versioni

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m - Mefisto, Variazione (v1.13)
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D'altronde, Liszt quando affronta la composizione della ''Sonata'' ha già al proprio attivo i primi Studi di esecuzione trascendentale, le prime raccolte di ''Années de Pélerinage'', e ancora Mazeppa e alcune Parafrasi da opere: tutte musiche che hanno al loro interno un programma, e non si può non riconoscere che anche la ''Sonata in si minore'' sia influenzata da tale prassi. Dunque quest'opera è un vero e proprio "pezzo unico", più affine al poema sinfonico che alla musica pianistica di Beethoven, il quale rifugge sdegnosamente (essendo il [[romanticismo]] ai suoi primi vagiti) gli eroici furori lisztiani.
 
Questo è, forse, il ''milieu'' creativo nel quale va inquadrato l'ascolto della ''Sonata in si minore''. Soppiantata la forma consueta di sonata, Liszt inserisce una struttura ciclica - ritroviamo un processo affine in [[Richard Wagner|Wagner]], al quale la ''Sonata'' piacque molto, e in [[César Franck|Franck]] - che vede ritornare spunti e temi per tutta l'opera, che combina al suo interno gli elementi musicali del [[recitativo]], della [[fantasia (musica)|fantasia]] e della [[variazione (musica)|variazione]].
 
==Analisi della composizione==
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==Simbologia==
 
Assimilabile per la concezione ai poemi sinfonici scritti da Liszt negli stessi anni, in questa sonata è stato spesso cercato un programma letterario e molti vi hanno riconosciuto un riferimento ai personaggi faustiani di Goethe. La ''Sonata'' sarebbe ispirata da un tema caro al compositore: quello del dualismo, dello sdoppiamento della personalità in Faust-[[Mefistofele (opera)|Mefisto]] che ritorna in altre sue composizioni (la ''Faust Symphonie'' del [[1857]] e i ''Mephisto Valzer'').
 
==Note==