Carlo Emilio Gadda: differenze tra le versioni
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===L'abbandono della professione e l'attività letteraria===
Nel [[1940]] lo scrittore, abbandonata ormai definitivamente la professione di ingegnere, si trasferì a [[Firenze]] dove visse fino al [[1950]]. Nel [[1944]] pubblicò l'''Adalgisa'', una raccolta di [[Racconto|racconti]] di ambiente milanese, un quadro storico-satirico della [[borghesia]] milanese nel primo trentennio del [[XX secolo|Novecento]], affiancato da note che danno un rimando saggistico all'opera.
===Il lavoro in RAI e la produzione letteraria matura===
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===Gli ultimi anni===
Tra le ultime opere, il romanzo-saggio del [[1967]] ''[[Eros e Priapo|Eros e Priapo: da furore a cenere]]'', un violento e grottesco ''pamphlet'' sui miti del ventennio fascista che dimostra ancora una volta il rapporto di sostanziale ostilità di Gadda col fascismo; proprio ''[[Eros e Priapo]]'' è un divertente benché amarissimo scritto contro il regime e [[Benito Mussolini]]. Al riguardo [[Sergio Luzzatto]] ricordò che comunque Gadda era stato iscritto al Partito Fascista fin dal 1921 e che le sue invettive erano il frutto di un innamorato deluso<ref>
Vennero poi pubblicati il primo romanzo di Gadda, ''La meccanica'', nel [[1970]], e altri scritti inediti che risalgono ai suoi primi anni di attività letteraria, come ''Novella seconda'' del [[1971]].
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==Analisi==
Nella quinta delle ''Lezioni Americane''<ref name="Calvino88">[[Italo Calvino]], ''Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio'', pp. 99-117. Garzanti, Milano, 1988. ISBN 88-11-59815-X [http://tecalibri.altervista.org/C/CALVINO_lezioni.htm]
[[Alberto Arbasino]] ha analizzato la scrittura del Gadda nel saggio ''Genius Loci'' (1977)<ref name="Arbasino">[[Alberto Arbasino]], ''Genius Loci'' in ''The Edinburgh Journal of Gadda Studies'' (EJGS) [[1977]] {{ISSN|1476-9859}}, già in ''Certi romanzi'', [[Einaudi]], Torino, 1977, pp. 339-71 [http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/archive/classics/arbasinogeniuslocii.html cfr.], poi in ''L'ingegnere in blu''(2008).</ref>:
{{quote|la derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente ([[espressionistica]]) espressività… Proprio come per [[Rabelais]] e per [[James Joyce|Joyce]] che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un ''foisonnement'' inaudito e implacabile di spettacolari idioletti.<br />[...]<br />La complessa ricchezza linguistica e tematica
==Opere==
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*Giuditta Podestà, Tre lettere inedite di Carlo Emilio Gadda alla cugina Luisa, "Lettere Italiane", XXX, 1978, PP. 207-12.
*Giuditta Podestà, ''La realtà del corpo e del corporeo nella "Meditazione milanese" di Carlo Emilio Gadda '', in "Le chiavi dello scrigno", Ceislo, Olginate (Lecco) 1990, pp. 61-79.
* Giuditta Podestà, Lo scrittore Carlo Emilio Gadda moralista lombardo:
* Antonio Carrannante, ''Appunti su C.E.Gadda scrittore e critico (con tre scritti gaddiani poco noti)'', in ''Studi novecenteschi'', dicembre 1984, pp.153-196.
* [[Gian Carlo Roscioni]], ''La disarmonia prestabilita: studio su Gadda'', Torino, [[Einaudi]], 1969 (3ª ed. 1995).
* [[Gianfranco Contini]], ''Quarant'anni d'amicizia. Scritti su Gadda 1934-88'', Torino, Einaudi, 1989.
* Emilio Manzotti, «La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda», in Alberto Asor Rosa (a cura di), ''[[Letteratura Italiana Einaudi|Letteratura Italiana]]. Le Opere'', vol. 4: ''Il novecento'', tomo 2: ''La ricerca letteraria'', Torino: Einaudi, 1996, pp. 201-337.
* Francesco Ferri, ''Linguaggio, passione e ideologia. Pier Paolo Pasolini tra Gramsci, Gadda e Contini'', presentazione di [[Tullio De Mauro]], Roma, Progetti Museali, 1996.
* Gian Carlo Roscioni, ''Il duca di Sant'Aquila: infanzia e giovinezza di Gadda'', Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore]], 1997.
* [[Walter Pedullà]], ''Carlo Emilio Gadda. Il narratore come delinquente'', Milano, [[Rizzoli]], 1997.
* Aldo Pecoraro, ''Gadda'', Roma-Bari, [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], 1998.
* Robert S. Dombroski, ''Gadda e il barocco'' (tr. di Angelo Dicuonzo, tit. originale ''Creative Entanglements'', 1999), Torino, [[Bollati Boringhieri]], 2002.
* [[Michele Mari]], ''
* [[Cesare Garboli]], «Due furti uguali e distinti: Carlo Emilio Gadda, «Quer pasticciaccio brutto de via Merulana» (1957)», in [[Franco Moretti (saggista)|Franco Moretti]] (a cura di), ''[[Il romanzo]]'', vol. 5: ''Lezioni'', Torino, Einaudi, 2003, pp. 539-570.
* Walter Pedullà, «Carlo Emilio Gadda», in Nino Borsellino e Walter Pedullà, ''Storia generale della letteratura italiana'', Milano, Federico Motta, 2004, vol. 14, pp. 893-966 (con appendice bibliografica a cura di Graziella Pulce, pp. 967-969 e un articolo di Maurizio Dardano, «Le lingue di Gadda», pp. 958-961)
* Caterina Verbaro, ''La cognizione della pluralità. Letteratura e conoscenza in Carlo Emilio Gadda'', Firenze, Le Lettere, 2005.
* Roberto Zambonini e Giuseppe Leone, ''Le rive del "Gadda": Viaggio poetico-musicale fra nuovi "signori" e antichi difetti'', in "Sulle rive del Tempo", vol. XXXIII, Collana Natura e Storia, edizioni Comunità Montana del Lario Orientale, Sala al Barro (Lecco) 2007.
* Federica G. Pedriali, ''Altre carceri
* Alberto Arbasino, ''L'ingegnere in blu'', Milano, [[Adelphi]], 2008.
* [[Realino Marra]], ''La cognizione del delitto. Reato e «macchina della giustizia» nel «Pasticciaccio» di Gadda'', in «Materiali per una storia della cultura giuridica», XL-1, 2010, pp. 157-83.
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[[Categoria:Scrittori legati a Milano]]
[[Categoria:Personalità legate agli alpini]]
[[Categoria:Scrittori legati a Roma]]
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
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