Norba latina: differenze tra le versioni
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Nel periodo di forti tensioni tra [[Gaio Mario|Mario]] e [[Silla]], che poi sfociarono in una guerra civile, gli abitanti di Norba si schierarono al fianco di Mario, nominando console Caio Giunio Norbano, fermo oppositore di Silla. La cittadina pago duramente la sua posizione e venne assediata per lungo tempo dal generale Emilio Lepido. La fine di Norba viene narrata dallo storico greco [[Appiano di Alessandria]]:
{{Quote|Norba un’altra città antisillana resistette ancora aspramente, finché penetrato in essa di notte per tradimento Emilio Lepido, degli abitanti inferociti per il tradimento, alcuni si suicidarono, altri si uccisero tra di loro, altri si impiccarono. Altri ancora, bloccate le porte delle case, vi appiccarono il fuoco…un vento sorto violentissimo a tal punto alimentò le fiamme, che nessun bottino si ricavò dalla città. Costoro dunque, morirono così da forti.|[[Appiano di Alessandria]], ''Bell. Civil.'' I, 94-95.}}
Sebbene in seguito ricostruita, perse rapidamente importanza e [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] la cita nel suo elenco delle città del ''[[Latium vetus]]'' ai suoi tempi ([[I secolo]] d.C.) scomparse. Nel [[medioevo]] fu abbandonata e la popolazione si trasferì nella pianura sottostante, dando vita alla città di [[Ninfa (città)|Ninfa]], che divenne piuttosto importante, per poi decadere a sua volta a causa della [[malaria]].
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