Cat Power: differenze tra le versioni

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Sempre nel [[1996]], Marshall, firmò un contratto con la casa discografica [[Matador Records]]<ref>[http://www.rollingstone.com/music/artist/album/news/artists/8828/54952/54990 Rolling Stone review]</ref> che, nel settembre di quello stesso anno pubblicò il suo terzo lavoro, ''[[What Would the Community Think]]''.<ref>{{discogs|release|677427|What Would the Community Think}}</ref> L'album, prodotto da Shelley, vide nuovamente la presenza del batterista dei [[Sonic Youth]] e di Foljahn come musicisti di supporto e il singolo estratto, dal titolo ''Nude as the News'', fu anche la prima canzone di Cat Power ad avere un video ufficiale, diretto da Brett Vapnek.<ref>{{cita video|url=http://vimeo.com/795266|editore=[[Vimeo]]|titolo=Nude as the News, Director: Brett Vapnek — 1997|accesso=4 giugno 2011}}</ref><ref name="scaruffi">{{Cita web|autore=[[Piero Scaruffi]]|url=http://www.scaruffi.com/vol5/catpower.html|titolo=History of Rock Music: Cat Power|editore=Scaruffi.com|accesso=24 settembre 2012}}</ref>
 
Citato dalla critica<ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/album/what-would-the-community-think-mw0000613348 |titolo=Cat Power: What Would The Community Think?|editore=AllMusic |data=1996-09-10 |accesso=2012-09-16}}</ref> come prova della sua maturazione artistica, di cantante e di autrice, l'album porta in se un cambiamento sia a livello sonoro, perchèperché decisamente più ricco rispetto al minimalismo chitarra/batteria degli esordi, ma anche per la gamma di stili musicali presenti, che vanno dal [[rock]], al [[folk]], fino al blues.<ref>[http://www.nudeasthenews.com/reviews/948 Mark Groeschner review]{{collegamento interrotto}}</ref> Quello che invece non cambia in questo terzo lavoro, come del resto in tutta la produzione passata e futura di Marshall, è invece il ''mood'' degli arrangiamenti e delle liriche. Il modo diretto e al tempo stesso straziante nel narrare le sue storie autobiografiche, sono spesso imbevute di una tristezza e di una solitudine di fondo e rivestite da una patina oscura e da un onnipresente senso di malinconia, rispecchiano fino in fondo il suo talento puro di cantastorie intimista e minimale e la pongono di certo tra le regine indiscusse del cantautorato americano femminile.<ref name="scaruffi"/>
 
"Quando suono la chitarra e faccio una nota - racconta Chan - quella nota la sento vibrare sulle mie braccia e sul mio corpo, nelle ossa, nel cuore. E nella mente vedo dei colori e riaffiorano dei ricordi, delle atmosfere. Così, quando mi metto alla chitarra è quello che mi tengo dentro a portarmi ad esprimermi e a cercare di comunicare queste immagini, queste speranze, il mio dolore o la mia gioia, insomma tutto quello che sento in quel momento."<ref name="onda"/>