No TAV: differenze tra le versioni

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Lo studioso di comunicazione Miccio Mauro, riguardo al No-tav parla di un ''effetto Nimby'' causato da mancato dialogo fra istituzioni e cittadini.
{{quote|[...] il movimento “No Tav”, diventato di per sé stesso una sorta di [[brand]], è talmente assurto agli onori delle cronache e all’attenzione generale di tutti i media da arrivare a trasformarsi in un fattore importante, se non determinante, per gli equilibri elettorali e di governo, sconfinando quindi ben oltre la stretta dialettica sull’opportunità di realizzare o meno il tunnel incriminato nell’ambito della costruzione del “Corridoio 5” tra Torino e Lione. Anche se preso a pretesto per contrapposizioni di diverso genere, l'effetto Nimby, in questa circostanza, ha vissuto il suo trionfo. | Mauro Miccio, ''Ascoltare il silenzio. Manuale di sociologia della comunicazione'', FrancoAngeli, 2012, p. 122. ISBN 8856869713 }}
 
Gli studiosi di [[psicologia]] sociale Mannarini Terri e Roccato Michele, invece includono questo movimento, a quei movimenti nimby che si oppongono al [[Ponte sullo Stretto di Messina]], [[No Dal Molin]], alla discarica a [[Caiano]], ma rivedendo la loro valutazione, affermando che non possono essere semplicisticamente giudicati come movimenti egoistici, oscurantisti e violenti non interessati al bene comune,