Discussione:Risorgimento: differenze tra le versioni

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='''Prima Guerra d'indipendenza'''= una puntualizzazione.
 
[[Ferdinando II]], Re delle [[Due Sicilie]], decise di richiamare le truppe perchè la rivolta in Sicilia aveva assunto proporzioni preoccupanti: in pratica le Reali Truppe controllavano solo [[Messina]] e i riflessi '''esterni''' di questa situazione erano ancor più allarmanti.
Infatti una delegazione del [[Governo provvisorio siciliano]] si era recata a [[Torino]] per offrire la corona del [[Regno di Sicilia]] a un [[Savoia]].
 
[[Carlo Alberto]], onorando la tradizione di fiera lealtà per la quale Casa Savoia era ampiamente conosciuta in Europa (nel 700 un arguto diplomatico ebbe a notare: '''Il [[Duca di Savoia]] termina sempre le sue guerre come nemico dell'alleato iniziale..''') anzichè rifiutare l'offerta che gli aspiranti sudditi avevano presentato, pur sempre ai danni di un Principe le cui truppe in quel momento combattevano sui campi di Lombardia a fianco delle Sarde, promise loro un Principe di Casa Savoia, ovviamente trascorso un qualche ragionevole termine di decenza.
Comprensibilmente, il Borbone, disgustato, non intese continuare una guerra che, ove fosse andata a buon fine avrebbe comportato vantaggi per il solo [[Regno Sardo]].
 
--[[Utente:Emmeauerre|Emmeauerre]] 23:21, Gen 11, 2005 (UTC)
 
[[Categoria:Discussioni aperte]]
 
='''Prima Guerra d'indipendenza'''=
==una puntualizzazione.==
 
[[Ferdinando II]], Re delle [[Due Sicilie]], decise di richiamare le truppe perchè la rivolta in Sicilia aveva assunto proporzioni preoccupanti: in pratica le Reali Truppe controllavano solo [[Messina]] e i riflessi '''esterni''' di questa situazione erano ancor più allarmanti.
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*[[Lorenzo Del Boca ]], ''Indietro Savoia! - Storia controcorrente del Risorgimento'' , [[2003]], Piemme
 
*[[Lorenzo Del Boca ]], ''Maledetti Savoia'', [[1998]], Piemme
 
--[[Utente:Truman Burbank|Truman Burbank]] 09:28, Apr 14, 2005 (CEST)
 
 
==Pienamente d'accordo==
Le tue indicazioni sono particolarmente valide in quanto:
* l'approccio di taglio giornalistico risulta più idoneo a raggiungere il lettore medio;
* l'autore,autorevole esponente dell'ordine dei giornalisti (credo ne sia tuttora il Presidente) è piemontese, il che taglia l'erba sotto i piedi dei sostenitori della tesi di un complotto dei "neoborbonici" (!);
Decisamente controcorrente all'epoca:
* [[Cesare Bertoletti]], ''Il Risorgimento visto dall'altra sponda'', [[1967]], Berisio
anche in questo caso un autore piemontese, mette in rilievo aspetti in ombra (volutamente ?) nella
"vulgata" corrente, come ad esempio, la partecipazione di reparti regolari napoletani (X Rgt. Ftr.linea) agli scontri di Goito, Curtatone e Montanara. Nonostante perdite elevatissime e riconoscimenti da parte, fra gli altri, del Granduca di Toscana (per l'aiuto prestato ai volontari toscani..), sui fatti è stata operata una rimozione tale da risultare oggi quasi una bizzarria la versione reale.
 
 
Chi, poi desiderasse approfondire con letture di maggior complessità, potrà scegliere fra:
 
* [[Claudia Petraccone]], ''Le due civiltà'' [[2000]], Laterza
* [[Roberto Martucci]], ''L'invenzione dell'Italia unita 1855-1864'', [[1999]], Sansoni
* [[Ludovico Greco]], ''Piemontisi, Briganti e Maccaroni'', [[1975]], Guida
* [[Giuseppe F.de Tiberiis]] ''Le ragioni del Sud'', [[1969]], E.S.I.
* [[Aldo de Jaco]](a cura di) ''Il brigantaggio meridionale'' [[1976]] Ed.Riuniti
* [[Aldo Servidio]] ''L'imbroglio nazionale-unità e unificazione 1860-2000''[[2002]],Guida
* [[Luigi De Matteo]] ''Noi della meridionale Italia'', [[2002]] E.S.I.
* [[John Davis]] ''Società e imprenditori nel Regno borbonico 1815/1860''[[1979]],Laterza
* [[Formicola-Romano]] ''L'industria navale di Ferdinando II'' [[s.d.]], Fiorentino
* [[Aldo Servidio]] ''Giacomo Savarese Le finanze napoletane e piemontesi dal 1818 al 1860'' [[2003]], Controcorrente
* [[Luigi De Rosa]] ''La provincia subordinata'' [[2004]], Laterza
* [[Paolo Frascani]] (a cura di) ''A vela e a vapore'' [[2001]], Donzelli
* [[Gigi Di Fiore]] ''I vinti del Risorgimento'', [[2004]], UTET
* [[de Martino - Simeoli]] ''La polveriera d'Italia'', [[2004]], Liguori
* [[Arturo de Cillis]] ''Quando i Borbone ordinavano "Facite ammujna"'', [[2000]] GDS
* [[Riccardo De Sanctis]] ''La nuova scienza a Napoli tra '700 e '800'', [[1986]], Laterza
* [[Pier Giusto Jaeger]] ''Francesco II di Borbone l'ultimo Re di Napoli''[[1982]],Mondadori
* [[Boeri-Crociani-Fiorentino]] ''L'Esercito borbonico dal 1830 al 1861'', [[1998]], Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico.
 
Spunti interessanti nascono dalla consultazione di testi non specifici, come ''Campagna e Industria - Itinerari'', [[1981]], T.C.I., con l'avvertenza di considerare, ai nostri fini, il Basso Lazio all'epoca parte integrante del territorio napoletano.
 
Anche un esame di cartine statistiche desunte dall' ''Atlante Storico del mondo'', [[1997]], T.C.I.
pag. 115, in particolare, "Industria, Percentuale degli addetti" è utile.
 
Infatti, chi, oggi, voglia affrontare con serietà quest'argomento, scoprirà che, a fronte della "vulgata" corrente, le tessere che dovrebbero comporre un coerente mosaico portano a risultati sorprendentemente diversi da quelli attesi.
Ciò vale, in particolare, per i dati di provenienza "sicura" (fonti ufficiali italiane).
 
Come risulta ben evidente, la bibliografia qui riportata NON è limitata ma abbraccia pressocchè per intero tutto il periodo del quale la Ia Guerra d'Indipendenza costituisce un mero episodio.
--[[Utente:Emmeauerre|Emmeauerre]] 15:19, Apr 14, 2005 (CEST)
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