Iosif Stalin: differenze tra le versioni
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Stalin diede anche alcuni contributi allo sviluppo teorico del [[marxismo-leninismo]], in particolare sul rapporto tra socialismo e movimenti nazionalisti<ref>Stalin, ''Il socialismo e la questione nazionale'', 1924.</ref>. La prassi politica realizzatasi nei trent'anni del suo governo è stata definita dai suoi oppositori (in particolare [[trotskismo|trotskisti]] e anti-comunisti) "[[stalinismo]]" al fine di mostrare una sua parziale differenza rispetto alla formulazione classica del marxismo-leninismo. Partendo dal concetto [[leninismo|leninista]] di "[[dittatura del proletariato]]", secondo il quale dopo la rivoluzione e prima della realizzazione di una società comunista compiuta sarebbe necessaria una fase politica di transizione in cui i mezzi dello stato conquistato dai lavoratori vengano da essi impiegati contro la resistenza della minoranza capitalista sconfitta<ref>"Ora la questione si pone in questo modo: il passaggio dalla società capitalista, che si sviluppa in direzione del comunismo, alla società comunista è impossibile senza un "periodo politico di transizione", e lo Stato di questo periodo non può essere altro che la dittatura rivoluzionaria del proletariato" (Lenin, ''Stato e rivoluzione'', cap. V).</ref>, e dalla teoria dell'estinzione dello stato una volta terminato il periodo della dittatura del proletariato<ref>"Soltanto nella società comunista, quando la resistenza dei capitalisti è definitivamente spezzata, quando i capitalisti sono scomparsi e non esistono più classi (non v'è cioè più distinzione fra i membri della società secondo i loro rapporti con i mezzi sociali di produzione) ''soltanto'' allora lo Stato cessa di esistere e ''diventa possibile parlare di libertà'' (Lenin, ''Stato e rivoluzione'', Cap. V).</ref>, Stalin seguì la teoria della violenza rivoluzionaria crescente all'interno del periodo di transizione<ref>{{Cita libro |titolo=I concetti politici nella storia. Dalle origini al XXI secolo|cognome=Livorsi |nome=Franco |wkautore= Franco Livorsi|coautori= |anno=2007 |editore=Giappicchelli|città=Torino |id=ISBN |pagine= |pagine= |url=}}</ref><ref>Per conoscere Stalin, pagg. 257-320</ref><ref>Giuseppe Boffa, ''Storia dell'Unione Sovietica'', Mondadori, 19??, p. ??.</ref> già elaborata da Lenin<ref>"Il passaggio dal capitalismo al comunismo abbraccia un’intera epoca storica. Finché essa non sia terminata, gli sfruttatori conservano inevitabilmente la speranza in una restaurazione, e questa speranza si traduce in tentativi di restaurazione. Anche dopo la prima disfatta seria, gli sfruttatori rovesciati, che non si aspettavano di esserlo, che non ci credevano, che non ne ammettevano neanche l'idea, si scagliano nella battaglia con energia decuplicata, con furiosa passione, con odio cento volte più intenso, per riconquistare il «paradiso» perduto alle loro famiglie, che vivevano una vita così dolce e che la «canaglia popolare» condanna ora alla rovina e alla miseria (Lenin, ''La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky'', cap. III).</ref>.
Sotto il suo governo l'[[Unione Sovietica|URSS]] fu trasformata da Paese prevalentemente agricolo in un Paese industrializzato<ref>{{en}}R.W.Davies, The Socialist Offensive, The Collectivisation of Soviet Agricolture, 1929-1930, MacMillan Press</ref><ref name="nota_wheat3">Anna Louise Strong, ''L'era di Stalin'', La città del sole. ISBN 88-87826-26-9</ref><ref name="nota_wheat4">Ludo Martens, ''Stalin, un altro punto di vista'', Zambon, [[2004]]. ISBN 88-87826-28-5</ref>. L'elevamento dell'Unione Sovietica a superpotenza mondiale fu possibile grazie alla pianificazione totale dell'economia attraverso i [[piano quinquennale|piani quinquennali]] i quali permisero di industrializzare l'Unione Sovietica e di preparare la nazione alla [[Seconda guerra mondiale]], resistendo agli attacchi, ai sabotaggi interni e al clima di isolamento politico che caratterizzò sempre l'URSS sotto Stalin<ref name="nota_wheat3"/><ref name="nota_wheat4"/>. D'altra parte la collettivizzazione forzata dell'agricoltura insieme alla superindustrializzazione favorirono, insieme a numerosi altri fattori<ref>{{en}}{{Cita libro |titolo=Modernization from the Other Shore |cognome=Engerman |nome=David |wkautore= |coautori= |anno=2003 |editore=Harvard University Press |città= |id=ISBN 0-674-01151-1 |pagine=194 |pagine= |url=http://books.google.com/?id=UkFlO7hoxOMC&pg=PA194&dq }}</ref>, un impoverimento della produzione agricola che contribuì al generarsi di numerose carestie che provocarono la morte di milioni di persone<ref name="Boobbyer 2000 p=130">{{Harvnb|Boobbyer|2000|p=130}}</ref>, insieme alle centinaia di migliaia decedute per la ripetuta opera di sistematica repressione di svariati strati della popolazione sovietica<ref>{{Cita libro |titolo=[[Arcipelago Gulag]]|cognome=Solženicyn |nome=Aleksandr |wkautore= Aleksandr Isaevič Solženicyn|coautori= |anno=1973 |editore=|città= |id=ISBN |pagine= |pagine= |url=}}</ref>.
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