Automotrice FS ALe 540: differenze tra le versioni

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|Piano_del_Ferro =
|Passo_tra_carrelli = 17.800 mm
|Passo_dei_carrelli = 3.100 mm
|Peso_In_Servizio =
|Peso_Aderente = 62.000 kg
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|Sforzo_Trazione_Massimo =
|Sforzo_Avviamento =
|Velocità_Massima= 150 km/h, poi limitata a 130 km/h
|Tipo_motore = 4 motori elettrici a corrente continua tipo 62 R5-100 FS
|Alimentazione = elettrica da linea aerea a 3 kV=
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|Piano_del_Ferro =
|Passo_tra_carrelli = 17.800 mm
|Passo_dei_carrelli = 2.900 mm
|Peso_In_Servizio =
|Peso_Aderente = 62.000 kg
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|Sforzo_Trazione_Massimo =
|Sforzo_Avviamento =
|Velocità_Massima= 150 km/h, poi limitata a 130 km/h
|Tipo_motore = 4 motori elettrici a corrente continua tipo 62 RSB-100 FS
|Alimentazione = elettrica da linea aerea a 3 kV=
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|Piano_del_Ferro =
|Passo_tra_carrelli = 17.800 mm
|Passo_dei_carrelli = 2.900 mm
|Peso_In_Servizio =
|Peso_Aderente = 62.000 kg
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|Sforzo_Trazione_Massimo =
|Sforzo_Avviamento =
|Velocità_Massima= 150 km/h, poi limitata a 130 km/h
|Tipo_motore = 4 motori elettrici a corrente continua tipo 62 RSB-100 FS
|Alimentazione = elettrica da linea aerea a 3 kV=
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Con le elettromotrici di terza serie ({{TA|ALe 540.023-030}}) fu introdotta una cassa semi-aerodinamica di nuovo disegno (anticipatrice delle future [[Automotrice FS ALe 601|ALe 601]]), mentre l'arredamento interno e le parti elettrica e meccanica rimasero uguali a quella della seconda serie<ref name="tT265a/20-21"/>.
 
L'impostazione stilistica delle prime due serie è molto simile a quella dell'[[Automotrice ALe 840|ALe 840]] con il caratteristico frontale a bulbo in cui grandi pannelli frontali rimovibili celano l'intercomunicante e i mantici di accoppiamento tra le unità. Come nella ALe 840 le porte di salita sono le tradizionali porte a libro a 4 ante ad apertura [[aria compressa|pneumatica]] ma più spostate verso le due estremità. La terza serie è molto simile invece alle [[Automotrice ALe 601|elettromotrici ALe 601]] della prima serie, di cui in realtà sono le progenitrici.
 
I carrelli sono a due assi e portano due motori di trazione con sospensione baricentrica nella prima serie e appoggiate su [[Trasmissione ad asse cavo|asse cavo]] nelle successive. La sospensione primaria degli assi è con molle elicoidali, mentre quella secondaria è con molle a balestra; nella seconda e terza serie la sospensione secondaria è modificata con balestre triple.
 
I motori elettrici a [[corrente continua]] (con eccitazione in serie), all'avviamento vengono collegati tutti in serie e poi commutati in parallelo a gruppi di due (in serie tra loro) per la maggiore velocità. L'avviamento è di tipo reostatico con avviatore automatico e tre gradi di [[Shunt (elettrotecnica)#Altri usi|shuntaggio]] poi elevati a cinque.
 
La velocità massima in origine era di {{TA|150 km/h}} in ragione del tipo di servizio svolto per treni veloci di categoria elevata; venne abbassata a {{TA|130 km/h}}, in seguito all'avvento delle ALe 601, ed anche a causa di una certa delicatezza del sistema di trasmissione ad [[ingranaggio|ingranaggi]] che ne rendeva onerosa la manutenzione, e le elettromotrici vennero impiegate per servizi viaggiatori locali.
 
Il sottogruppo ALe 540.023-030 anticipa in molti aspetti le [[Automotrice FS ALe 601|ALe 601]]. Secondo i primi piani delle FS esso avrebbe dovuto essere successivamente commesso in un cospicuo numero di unità e costituire la parte del parco destinata all'estensione dei servizi ad [[Alta velocità ferroviaria|alta velocità]]<ref>Alla fine degli anni Cinquanta si definivano tali, sulla rete FS, le relazioni con velocità d'orario di 150 km/h.</ref>. Tuttavia, lo sviluppo degli studi su carrelli di nuova concezione e altre considerazioni che condussero al progetto delle ALe 601 e rimorchi fecero abbandonare l'idea.<ref>Sergio Pautasso, ''FS-Italia. Elettromotrici ALe 601 e rimorchi'', 2a ed., Torino, Elledi, 1984, p. 6.</ref>
 
== Storia ==
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Le {{TA|ALe 540.001-007}} entrarono in servizio nel 1957 senza modifiche alla disposizione degli ambienti, mantenendo in particolare il modulo destinato alle ritirate e al deposito valigie che sulle {{TA|ALe 660}} aveva la funzione di separare le due classi<ref name="tT265a/R21"/>.
 
Mentre le coppie {{TA|ALe 660+Le 800}} non furono più replicate dopo le prime quindici unità, rimanendo gruppi a sé stanti fino al ritiro del servizio, nel 1956 e 1957 fu ordinata in due lotti la seconda serie di elettromotrici simili esternamente alle {{TA|ALe 540.001-007}}, ma dotate di un nuovo tipo di carrelli a passo più corto con la sospensione dei motori ad asse cavo invece che baricentrica e con gli interni riprogettati spostando a ridosso della cabina di guida posteriore il modulo con le ritirate e il deposito valigie che non aveva più senso come separatore in un ambiente di sola 1ª classe, ottenendo un unico arioso salone per i viaggiatori<ref name="tT265a/R21"/><ref name="tT265a/20-21">{{cita|Nascimbene, Pautasso, ''Elettromotrici''|pp.&nbsp;20-21|tT265a}}.</ref>.
 
Oltre alle 15 elettromotrici di seconda serie {{TA|ALe 540.008-022}}, i lotti ordinati nel 1656 e nel 1957 comprendevano<ref name="tT265a/20-21"/><ref name="tT265d/57">{{cita|Pautasso, ''I numeri''|p.&nbsp;57|tT265d}}.</ref>:
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La cassa delle unità di prima serie {{TA|ALe 540.001-007}} era identica a quella delle elettromotrici {{TA|ALe 660}}, ma con l'allestimento interno di sola 1ª classe<ref name="tT265b/37-38">{{cita|Pautasso, ''ALe 660''|pp.&nbsp;37-38|tT265b}}.</ref> che, nell'impossibilità di riprogettare gli interni per le vicende che determinarono la [[Automotrice FS ALe 540#Storia|nascita del gruppo]], mantenne la suddivisione in tre ambienti a 18, 30 e 6 posti, funzionale per separare la 1ª dalla 2ª classe sulle {{TA|ALe 660}}, ma irrazionale per un rotabile di sola 1ª classe<ref name="tT265a/R21"/>.
 
L'arredamento era identico a quello degli ambienti di 1ª classe delle {{TA|ALe 660}}, con poltroncine simili a quelle degli elettrotreni, illuminazione a lampade fluorescenti e, in origine, alzacristalli elettrici<ref name="tT265a/20-21"/>. Gli impianti di riscaldamento e i servizi ausiliari erano gli stessi delle {{TA|ALe 660}}<ref name="tT265b/37-38"/>.
 
La disposizione interna comprendeva i seguenti locali<ref name="tT265b/37-38"/>:
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* vestibolo posteriore con porte pneumatiche;
* ambiente di 1ª classe su un modulo con 6 posti a sedere disposti con lo schema 1+2 (modulo sedili {{TA|1.800 mm}});
* cabina di guida posteriore.
 
La meccanica, identica a quella delle {{TA|ALe 660}}, montava gli stessi carrelli {{TA|M 1040}} con i motori di trazione a sospensione baricentrica delle [[Automotrice FS ALe 840|ALe 840]], ma con il rapporto di trasmissione portato a 25/58 per ottenere un maggiore sforzo di trazione all'avviamento<ref name="tT265b/33-36">{{cita|Pautasso, ''ALe 660''|pp.&nbsp;35-36|tT265b}}.</ref>.
 
Anche i circuiti di comando e trazione erano gli stessi delle {{TA|ALe 660}}, modificati rispetto a quelli delle {{TA|ALe 840}} con l'introduzione di un ulteriore grado di [[Shunt (elettrotecnica)#Altri usi|indebolimento di campo]] con i motori in parallelo, portando a undici il numero delle velocità economiche<ref>Le velocità economiche sono quelle corrispondenti ai regimi di rotazione dei motori con il [[Avviamento reostatico|reostato d'avviamento]] completamente disinserito.</ref> e consentendo di mantenere la velocità massima di {{TA|150 km/h}} nonostante il rapporto di trasmissione accorciato<ref name="tT265a/20-21"/><ref name="tT265b/37-38"/>.
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=== Rimorchiate ===
La costruzione delle successive serie di elettromotrici {{TA|ALe 540}} fu affiancata dalla realizzazione di rimorchiate pilota con caratteristiche analoghe per quanto riguarda la cassa e gli impianti di riscaldamento e illuminazione<ref name="tT265d/53">{{cita|Pautasso, ''I numeri''|p.&nbsp;53|tT265d}}.</ref>.
 
Generalmente l'impianto di riscaldamento elettrico era alimentato alla tensione di linea di {{TA|3 kV}} attraverso la [[Riscaldamento Elettrico Carrozze|condotta REC]], mentre l'impianto di illuminazione prendeva energia dalle batterie di bordo, a loro volta ricaricate dal gruppo rotante motore-dinamo delle motrici per mezzo di un'apposita conduttura elettrica interconnessa sulle testate<ref name="tT265d/53"/>.
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==== Rimorchiate Le 540.001-005 ====
Le rimorchiate pilota {{TA|Le 540.001-005}} furono costruite tra il 1958 e il 1959<ref name="tT265c/T1"/> con le elettromotrici di seconda serie {{TA|ALe 540.008-022}}, con le quali avevano in comune la struttura della cassa con il frontale a bulbo<ref name="tT265d/57">{{cita|Pautasso, ''I numeri''|p.&nbsp;57|tT265d}}.</ref>.
 
I carrelli erano del tipo {{TA|Rp 1090}}, identici al tipo {{TA|R 1090}} delle elettromotrici {{TA|ALe 540.008-022}}, ma privi dei motori di trazione e dei cinematismi di trasmissione del moto alle sale<ref name="tT265d/57"/>.
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==== Rimorchiate Le 760.001-010 (prima serie) ====
Le rimorchiate pilota di prima serie {{TA|Le 760.001-010}} furono costruite tra il 1958 e il 1959<ref name="tT265c/T1"/> con le elettromotrici di seconda serie {{TA|ALe 540.008-022}}, con le quali avevano in comune la struttura della cassa con il frontale a bulbo<ref name="tT265d/57"/>.
 
I carrelli erano del tipo {{TA|Rp 1090}}, identici al tipo {{TA|R 1090}} delle elettromotrici {{TA|ALe 540.008-022}}, ma privi dei motori di trazione e dei cinematismi di trasmissione del moto alle sale<ref name="tT265d/57"/>.
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==== Rimorchiate Le 760.011-020 (seconda serie) ====
Le rimorchiate pilota di seconda serie {{TA|Le 760.011-020}} furono costruite tra il 1959 e il 1960<ref name="tT265c/T1"/> con le elettromotrici di terza serie {{TA|ALe 540.023-030}}, con le quali avevano in comune la struttura della cassa con il frontale semi-aerodinamico<ref name="tT265d/57"/>.
 
I carrelli erano del tipo {{TA|Rp 1090}}, identici al tipo {{TA|R 1090}} delle elettromotrici {{TA|ALe 540.023-030}}, ma privi dei motori di trazione e dei cinematismi di trasmissione del moto alle sale<ref name="tT265d/57"/>.