Limes (storia romana): differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|limes germanico-retico}}
 
Prima di cominciare le conquiste a nord dei fiumi [[Danubio]] e ad est del [[Reno (Germania)|Reno]], [[Augusto]] diede incarico ai suoi due figliastri di conquistare l'intero arco alpino, occupando inizialmente [[Rezia]] e [[Vindelicia]], e negli anni successivi anche il regno del [[Norico]]. È proprio attorno al [[15 a.C.]], al termine della prima serie di campagne militari, che furono fondati i ''castra'' legionari di [[Dangstetten (accampamento romano)|Dangstetten]] e ''[[Augusta Vindelicorum]]'' oltre a tutta una serie di forti ausiliari e torri di avvistamento/segnalazione lungo il ''limes''. Il successivo rititoritiro delle armate dalla Germania, portò le armate romane ad attestarsi lungo il Reno almeno fino ai [[dinastia dei Flavi|Flavi]]. Grazie a [[Vespasiano]] e poi al figlio [[Domiziano]], cominciò l'occupazione dell'area del [[Taunus]] ([[83]]-[[85]]) collegando ''[[Mogontiacum]]'' ad ''[[Augusta (Germania)|Augusta Vindelicorum]]'', riducendo drasticamente i confini tra [[Reno]] e [[Danubio]]. Così facendo si andavano ad includere all'[[Impero romano|Impero]] aree che, pur fittamente boscose e scarsamente popolate, miglioravano le comunicazioni tra [[Germania superiore]] e [[Rezia]] e la difendibilità dei confini imperiali.
 
La frontiera continuò a svilupparsi anche negli anni successivi fino ad [[Antonino Pio]], sotto il quale molte delle torri e dei forti costruiti in precedenza in legno, furono ricostruiti interamente in pietra (a volte in siti differenti) e soprattutto si ebbe la definitiva espansione ed evoluzione di questo tratto di limes tra [[Germania superiore]] e [[Rezia]]. Egli, infatti, già a partire dal [[145]]-[[146]] promosse l'abbandono della precedente linea di difesa dell'[[Odenwald]]-[[Neckar]] a favore di una posizione più avanzata di 30 km, ma non sappiamo se ciò comportò notevoli operazioni di guerra nell'area.