Noema: differenze tra le versioni

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LA SMETTI DI CANCELLARE? E CHE CAZZO!
Il termine greco '''noema''' significa "[[pensiero]]" o "[[concetto]]" opposto a "[[sensazione]]" o "dato sensibile" (àisthëma).
 
==Storia del termine==
===Parmenide===
L'uso del termine si trova per la prima volta in [[Parmenide]] che identifica il "pensiero" come "pensiero della [[verità]]" non diverso dal "ragionamento vero" che viene contrapposto alle "[[opinione|opinioni]] mortali", contingenti, derivate dai [[Organi di senso|sensi]].
 
Il termine noema sembra avere qui un significato di attività di pensiero come si riscontra anche nel ''Parmenide'' di [[Platone]] dove si ipotizza che le idee siano pensiero (''noema'') di qualcosa di pensato come "uno" (''noùmenon hèn eìnai'') <ref>Platone, ''Parmenide'', 132b-c.</ref>
 
===Aristotele===
In [[Aristotele]] "noema" assume, nell'ambito del pensiero, il significato passivo di "cosa pensata" o "concetto" corrispondendo, nell'ambito della sensibilità, alla "àisthëma", la "cosa percepita".
 
Il noema, secondo Aristotele, si origina dalla elaborazione ad opera della ''phantasìa'', l'[[immaginazione]], di dati sensibili occasionalmente colti, contingenti, che danno luogo alla fine a immagini mentali che invece non mutano (''phantàsmata'').
 
Queste immagini mentali possono essere qualcosa che persiste nella [[memoria]], il ricordo ad esempio di un particolare uomo, oppure l'immagine, priva di caratteri specifici, ad esempio, di "uomo" in generale <ref>Aristotele, ''La memoria'' I, 450b 25-28</ref>
 
Il primo tipo d'immagini mentali concorre a formare l'[[esperienza]], mentre intervenendo il pensiero sul secondo tipo d'immagini, si formano i "concetti puri" (''noémata'')<ref> Aristotele, ''La memoria'' I 450b 20 e sgg.</ref>
I concetti puri possono poi essere:
*semplici, corrispondendo ai vocaboli generali di una lingua, oppure
*complessi quando i concetti semplici vengono uniti o disgiunti, tramite l'unità di un pensiero, in una asserzione affermativa o negativa che abbia senso unitario.<ref>Aristotele, ''L'interpretazione''I; ''Metafisica'', IX 10; ''L'anima'' III 6</ref>
 
===Husserl===
Il termine ''noema'' insieme a ''noesis'' si ritrova in [[Edmund Husserl]] <ref>Husserl, ''Idee per una fenomenologia pura'',I, 88</ref> secondo il quale il "contenuto noematico" ad opera della "coscienza intenzionale" (''Erlebnis''), quando ad esempio si percepisce o si desidera qualcosa, coincide nell'esperienza stessa, con il dato [[Oggetto (filosofia)|oggettivo]] percepito o desiderato; mentre l'[[Azione (filosofia)|azione]] del percepire o desiderare è la [[noesi]], la forma soggettiva dell'Erlebnis.<ref>Esempi di noema, come percezione ed espressione oggettiva di una esperienza, sono descritti da [[Roland Barthes]] ne ''[[La camera chiara|La camera chiara. Note sulla fotografia]]''.</ref>
 
==Note==
<references/>