Michele Santoro: differenze tra le versioni
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Il [[25 aprile]] [[2001]] Forza Italia presentò all'Authority il secondo esposto contro ''Il raggio verde'' per la puntata con Dell'Utri; l'esposto venne questa volta accolto dall'Authority, ma venne poi molto contestato dalla RAI: il capo dell'ufficio legale Rubens Esposito contestò duramente l'esposto per la presunta «inapplicabilità» e la mancanza di dettagli su come sarebbe avvenuta la violazione e la mancanza di possibilità di difesa e contraddittorio a causa della conduzione di Santoro, ribadendo invece per quest'ultimo «l'incomprimibile esercizio del suo diritto di opinione e di critica del tutto compatibile e coerente con il suo ruolo di conduttore di una trasmissione puramente informativa, e non a tematiche politiche». In seguito Forza Italia presentò altri due esposti all'Authority per chiedere la chiusura del programma, a seguito dei quali l'Authority decise che il verdetto finale sarebbe stato rinviato a dopo le [[elezioni politiche]] del [[13 maggio]] 2001, in cui Silvio Berlusconi e la sua coalizione ebbero la vittoria (una vittoria che nei sondaggi venne prima vista come quasi certa, poi ritenuta sostanzialmente in bilico dopo lo svolgimento del caso ''Satyricon'').
Il [[20 maggio]] [[2001]], il neoeletto Presidente del Consiglio Berlusconi presentò il quinto esposto all'Authority, che venne nuovamente accolto. In definitiva l'Authority condannò la RAI a una multa di 40 milioni di lire con la motivazione di non aver dato sufficiente prevalenza a Dell'Utri nella puntata riparatoria.
{{citazione necessaria|In realtà è dato per certo che nella suddetta puntata, che vide contrapposti Marcello Dell'Utri e [[Antonio Di Pietro]], il primo parlò più del doppio del secondo (66 minuti per Dell'Utri, contro i 30 minuti di Di Pietro)}}. {{citazione necessaria|Inoltre l'Authority, nella sua sentenza, non citò nessuna fonte o elemento della puntata incriminata che potesse essere a prova della sentenza}}. Per questi ed altri motivi il presidente della RAI [[Roberto Zaccaria]] rifiutò la condanna, difendendo l'equilibrio del programma ''Il raggio verde'', facendo ricorso al [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] del [[Lazio]]. La causa non fu comunque più portata avanti dalla nuova dirigenza RAI nominata dal nuovo Parlamento di maggioranza centro-destra. === L'''editto bulgaro'' e l'allontanamento dalla RAI ===
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