Nato in una famiglia della piccola borghesia di [[Reims]], Roger Caillois fece gli studi secondari nel liceo di Reims, dove ebbe come professore di storia-geografia [[Georges Bidault]]. Durante gli anni del liceo frequentò anche [[Roger Gilbert-Lecomte]] e il gruppo del "[[Le Grand Jeu (revue)|Grand Jeu]]".
Stabilitosi con la famiglia a [[Parigi]] alla fine degli anni venti, feceseguì al [[Lycée Louis-le-Grand|Liceo Louis-le-Grand]] ile suoiclassi corsi propedeutici allapreparatorie all'[[École normale supérieure|Scuola Normale Superiore]] ed ebbe come compagni [[Jacques de Bourbon Busset]], [[André Chastel]] e [[Pierre Grimal]]. Ammesso quindi alla Scuola Normale Superiore nel [[1933]], fu per qualche tempo vicino ai [[Surrealismo|surrealisti]], prima di rompere con il movimento nel [[1934]]. Nello stesso periodo conobbe anche [[Gaston Bachelard]], [[René Daumal]] e [[André Breton]] e si appassionò della poesia di [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]], [[Conte di Lautréamont|Lautréamont]] e [[Saint-John Perse]].
Docente di grammatica, uditore all'[[École pratique des hautes études]] dove assistette alle conferenze di [[Georges Dumézil]] (con il quale era "in strettissimi rapporti di collaborazione e d'amicizia"<ref name=ginz>«Nel 1937 nacque a Parigi il Collège de sociologie, singolarissimo innesto di temi maussiani su un'[[isituzione]] che, al di la dei richiami espliciti ai gruppi d'avanguardia ([[dadaismo|dada]], [[surrealisti]]) si proponeva di resuscitare una [[società segreta]] o un [[ordine religioso]]. Ma più che di temi maussiani si può parlare di temi duméziliani. Uno dei principali animatori del Collège, Roger Caillois (l'altro era Georges Bataille) era allora in strettissimi rapporti di collaborazione e d'amicizia con Dumézil. Alle ricerche ancora inedite di Dumézil s'ispiravano vari contributi di Caillois all'attività del Collège, poi raccolti nel volume ''L'homme et le sacré'', terzo di una collezione che era stata aperta da ''Mythes et Dieux des Germains''.» (da ''Miti emblemi spie. Morfologia e storia'', pag.229, Carlo Ginzburg, Einaudi, 1986, n.ed. 2000)</ref>), [[Alexandre Kojève]] e [[Marcel Mauss]], Roger Caillois iniziò a dare vita a un pensiero originale, nutrito di sociologia e antropologia, ma votato soprattutto all'esplorazione del sacro.
Infine l'uomo, affascinato dal mondo minerale, consacrò parecchie opere anche alla [[gemmologia]].
Roger Caillois fu eletto all'[[Académie française]] il [[14 gennaio]] [[1971]] sul seggio di [[Jérôme Carcopino]]. La sua elezione avvenne al secondo turno con 16 voti contro 11 del romanziere [[Henri Queffélec]].
Sposò Yvette Billod, dalla quale ebbe una figlia (Catherine), poi, nel 1957, Alena Vichr. Morto nel 1978, riposaè sepolto nel [[cimitero di Montparnasse]].
==Critiche==
[[Carlo Ginzburg]], in un suo testo intitolato ''[[Mitologia germanica]] e [[nazismo]]. Su un vecchio libro di Georges Dumézil'', presente nel libro ''Miti emblemi spie. Morfologia e storia'', presentasottolinea come i temi trattati da Callois e Bataille al ''Collège de sociologie'' presentassero, e presentino, "un atteggiamento estremamente ambiguo nei confronti delle ideologie [[fascismo|fasciste]] e naziste".<ref name=mit>«Si riconoscono facilmente i temi delle ricerche di Dumézil, tradotti nelle preoccupazioni (o ossessioni) che dominavano i protagonisti del Collége, Bataille e Caillois. Schematizzando potremmo dire che per Bataile era il nesso tra la [[morte]] (e la [[sessualità]]) e il [[sacro]], per Caillois quello tra il sacro e il [[potere]]. In entrambi, questi temi, implicavano un atteggiamento estremamente ambiguo nei confronti delle ideologie fasciste e naziste» e «Le divagazioni di Caillois su una [[comunità]] [[aristocratica]] composta da individui spietati, tirannici, pronti ad affrontare i rigori di un'imminente età glaciale che avrebbe provocato una selezione implacabile, avevano un suono ancora più equivoco. Le connotazioni fascistizzanti di questi discorsi furono prontamente segnalate da [[critici]] di sinistra, socialisti e comunisti, nonché da un ascoltatore assiduo delle conferenze del Collège come [[Walter Benjamin]]» (da ''Miti emblemi spie. Morfologia e storia'', pag.230)</ref></br>Sempre da quanto presentato da Ginzburg nel medesimo testo, [[Alexandre Kojève]], "che pure tenne una conferenza al Collège su «Les conceptions [[hegel|hégéliennes]]», aveva osservato ironicamente che il programma di Bataille e Caillois era paragonabile al tentativo di un prestigiatore di credere alla [[magia]] attraverso i propri trucchi"<ref name=burg>da ''Miti emblemi spie. Morfologia e storia'', corrispettivamente "'''a'''" a pag.231, "'''b'''" a pag.237.</ref>. Anche [[Walter Benjamin]], "ascoltatore assiduo delle conferenze del Collège"<ref name=mit></ref>, ne la conclusione della recensione a ''L'aridité'' di Caillois presenta:«È triste vedere come un'ampia corrente limacciosa sia alimentata da fonti situate ad una notevole altitudine».<ref name=burg></ref>
==Note==
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