Primo Levi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 53661692 di 94.167.32.57 (discussione): non trovo riscontri
Nessun oggetto della modifica
Riga 46:
Nel [[1943]] si inserì in un nucleo partigiano operante in [[Val d'Aosta]]. Poco dopo, nel dicembre 1943, venne arrestato dalla [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|milizia fascista]] nel villaggio di Amay, sul versante verso [[Saint-Vincent (Italia)|Saint-Vincent]] del [[Col de Joux]] (tra Saint-Vincent e [[Brusson (Italia)|Brusson]]), e trasferito nel [[campo di Fossoli|campo di transito di Fossoli]] insieme al suo Generale Luigi Casaburi presso [[Carpi]], in provincia di [[Modena]].
 
Il [[22 febbraio]] [[1944]], Levi ed altri 650 ebrei, donne e uomini, vennero stipati su un treno merci (oltre 50 individui per vagone) e destinati al campo di concentramento di [[Auschwitz]] in [[Polonia]]. Levi fu qui registrato (con il numero 174.517) e subito condotto al campo di Buna-Monowitz, allora conosciuto come [[Campo di lavoro di Monowitz|Auschwitz III]], dove rimase fino alla liberazione da parte dell'[[Armata Rossa]], avvenuta il 27 gennaio [[1945]]. Fu uno dei venti sopravvissuti fra i 650 che erano arrivati con lui al campo.
 
Levi attribuì la suapropria sopravvivenza a una serie di incontri e coincidenze fortunate. Innanzitutto, leggendo pubblicazioni scientifiche durante i suoi studi, aveva appreso un [[Lingua tedesca|tedesco]] elementare. Di rilevante importanza fu parimenti l'incontro con [[Lorenzo Perrone]], un civile occupato come muratore, il quale, esponendosi a un grande rischio personale, gli fece avere regolarmente del cibo. In un secondo momento, verso la fine del [[1944]], venne esaminato da una commissione di selezione, incaricata di reclutare chimici per la Buna, una fabbrica per la produzione di [[Gomma (materiale)|gomma sintetica]] di proprietà del colosso chimico [[Germania|tedesco]] [[IG Farben]]. Insieme ad altri due prigionieri (entrambi poi deceduti durante la marcia di evacuazione) ottenne un posto presso il laboratorio della Buna, dove svolse mansioni meno faticose ed ebbe la possibilità di contrabbandare materiale con il quale effettuare transazioni per ottenere cibo. Nel far ciò si avvalse della collaborazione di un altro prigioniero a cui era molto legato, Alberto Dalla Volta, anch'egli italiano. Infine, nel gennaio del [[1945]], immediatamente prima della liberazione del campo da parte dell'Armata Rossa, si ammalò di [[scarlattina]] e venne ricoverato nel Ka-be (dal tedesco ''Krankenbau'', in italiano "infermeria del campo"), scampando così fortunosamente alla [[Marce della morte|marcia di evacuazione da Auschwitz]] (nella quale sarebbe morto Alberto, ma non per la scarlattina, malattia che avrebbe già contratto in età infantile).
 
Il viaggio di ritorno in Italia, narrato nel romanzo ''[[La tregua (romanzo)|La tregua]]'', sarà lungo e travagliato. Si protrarrà fino ad ottobre, attraverso [[Polonia]], [[Bielorussia]], [[Ucraina]], [[Romania]], [[Ungheria]], [[Germania]] ed [[Austria]].
Riga 59:
Nel [[1956]], a una mostra sulla deportazione a [[Torino]], incontrò uno straordinario riscontro di pubblico. Riprese così fiducia nei propri mezzi espressivi. Partecipò a numerosi incontri pubblici (soprattutto nelle scuole) e ripropose ''Se questo è un uomo'' ad Einaudi, che decise di pubblicarlo. Questa nuova edizione incontrò un successo immediato.
 
Nel [[1959]] collaborò alle traduzioni delle sue opere in [[lingua inglese|inglese]] e in [[lingua tedesca|tedesco]]. Quest'ultima traduzione era particolarmente significativa per Levi. Uno degli obiettivi che si era proposto scrivendo il suo romanzo era far comprendere al popolo tedesco che cosa era stato fatto in suo nome e di fargliene accettare una responsabilità almeno parziale.
 
Incoraggiato dal successo internazionale, nel [[1962]], quattordici anni dopo la stesura di ''[[Se questo è un uomo]]'', incominciò a lavorare a un nuovo romanzo sul viaggio di ritorno da Auschwitz. Questo romanzo venne intitolato ''[[La tregua (romanzo)|La tregua]]'' e vinse la prima edizione del [[Premio Campiello]] ([[1963]]) <ref>[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a0741e4c-092f-4ce8-a4e3-6e7799089ef3.html?p=0 ''Intervista televisiva a Primo Levi di [[Luigi Silori]], [[RAI]], [[L'Approdo]], 1963'']</ref>.
 
Nella sua produzione letteraria successiva, prendendo spunto dalle sueproprie esperienze come chimico, l'osservazione della natura e l'impatto della scienza e della tecnica sulla quotidianità diventarono lo spunto per originali situazioni narrative.
 
=== Negli anni settanta e ottanta ===
Nel [[1975]] decise di andare in pensione e di dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di scrittore. Nello stesso anno uscì la raccolta di racconti ''[[Il sistema periodico]]'', in cui episodi autobiografici e racconti di fantasia vengono associati ciascuno ad un elemento chimico. L'opera gli valse il Premio Prato per la Resistenza.
 
Nel [[1978]] pubblicò ''[[La chiave a stella]]''. Questo romanzo, concepito durante i suoi numerosi soggiorni lavorativi, rappresenta un omaggio al lavoro creativo ed in particolare a quel gran numero di tecnici italiani che hanno lavorato in giro per il mondo a seguito dei grandi progetti di ingegneria civile portati avanti dall'industria italiana dell'epoca ([[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|anni settanta]]). Nel luglio del [[1978]] ''La chiave a stella'' vince il [[premio Strega]].
Riga 85:
Lo stile letterario di Primo Levi, come emerge dalle sue maggiori opere, è uno stile di stampo realista-descrittivo. Si tratta infatti di una narrazione asciutta, sintetica ed esauriente quanto basta per comprendere i sentimenti e lo sfondo sociale dell'ambientazione dell'opera: stile che ben si adatta al vasto pubblico a cui Levi intende rivolgersi, in special modo nella trattazione di un argomento di estrema importanza, come quello della prigionia in un Lager.
 
Esistono comunque differenze significative tra le varie opere, soprattutto ''Se questo è un uomo''. L'opera prima fu infatti composta molto rapidamente, quasi con furia, sentendo incalzare la necessità di testimoniare il dramma, ancora molto recente all'epoca dei fatti; per le opere successive, a partire da ''La Treguatregua'', Levi compone i propri libri in modo molto più sistematico, dandosi precise scadenze e scrivendo praticamente in orari prestabiliti. Questo dato composito è chiaramente rilevabile durante la lettura: se lo stile di ''Se questo è un uomo'' tradisce tutta l'urgenza della testimonianza immediata del sopravvissuto, ne ''La Treguatregua'' si riflette un'emozione differente.
 
== Opere di Primo Levi ==