Narodnaja volja: differenze tra le versioni

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[[File:Vladimir Bogoraz.jpg|thumb|130px|Vladimir Bogoraz]]
Un estremo tentativo di far sopravvivere Narodnaja Volja fu compiuto da [[Boris Dmitrievič Oržich|Boris Oržich]] e da [[Vladimir Germanovič Bogoraz|Vladimir Bogoraz]]. Nel settembre del [[1885]] Oržich riunì a Ekaterinoslav ''narodovol'cy'' provenienti dal sud della Russia per un nuovo sforzo organizzativo e per riprendere i contatti con rivoluzionari del nord. Approntata una tipografia clandestina a [[Taganrog]], pubblicò quello che fu l'ultimo numero di «Narodnaja Volja» e l'opuscolo ''La lotta delle forze sociali''. Vi si svolgevano i consueti temi del partito ponendo un particolare accento sull'<nowiki></nowiki>''[[obščina]]'' quale punto di partenza di un'organizzazione socialista delle masse contadine russe, contrapposte a quelle occidentali, conservatrici e indifferenti al socialismo perché educate «negli istituti e nei costumi della proprietà privata».<ref>«Narodnaja Volja», 11-12, ottobre 1885, in ''Literatura social'no-revoljucionnoj partii Narodnoj Voli'', 1905, p. 735.</ref> Ai primi del [[1886]] la tipografia fu scoperta dalla polizia che arrestò Oržich e altri suoi compagni. Mesi dopo cadeva anche il gruppo moscovita di Vladimir Bogoraz.
 
Ai primi del [[1886]] la tipografia fu scoperta dalla polizia che arrestò Oržich e altri suoi compagni. Mesi dopo, cadeva anche il gruppo moscovita di [[Vladimir Germanovič Bogoraz|Vladimir Bogoraz]]. Alla fine dell'anno un gruppo di studenti, denominatisi ''Gruppo terroristico di Narodnaja Volja''. progettò un attentato contro Alessandro III che avrebbe dovuto essere eseguito il [[13 marzo]] [[1887]], anniversario dell'assassinio di Alessandro II, nello stesso luogo dove questi aveva perduto la vita. La polizia controllava però da giorni le loro mosse e gli attentatori furono arrestati sul Nevskij Prospekt prima del passaggio dell'imperatore. Il [[20 maggio]] 1887 cinque di loro, tra i quali [[Aleksandr Il'ič Ul'janov|Aleksandr Ul'janov]], il fratello maggiore di [[Lenin]], vennero impiccati.<ref>A. I. Elizarova, ''A. I. Ul'janov e l'affare del 1° marzo 1887'', 1924, pp. 200-201; S. N. Valk, ''L'Unione Studentesca e l'esecuzione dell'8 maggio 1887'', 1927, pp. 226-231.</ref>
 
Narodnaja Volja era finita per sempre, ma non i suoi ideali: se un centro organizzativo non fu più ricostituito, «gruppi locali si svilupparono e crebbero, e poco a poco si collegarono nello strato clandestino, dal quale vent'anni dopo sarebbe scaturita l'ondata di liberazione».<ref>V. Tan [V. G. Bogoraz], ''Racconti sulla vita passata'', 1907, pp. 111-112. Bogoraz si riferisce alla rivoluzione del 1905.</ref> Negli anni Novanta del'XIX secolo sorsero in numerose città della Russia molte organizzazioni che in varia misura si collegavano alla tradizione di Narodnaja Volja. Nel [[1896]] fu fondata a Mosca l'<nowiki></nowiki>''Unione dei Socialisti-rivoluzionari'',<ref>V. Zilli, cit., p. 294.</ref> nel [[1899]] fu costituito a [[Minsk]] il ''Partito operaio per la liberazione politica della Russia'' <ref>V. Zilli, cit., p. 297.</ref> e nell'estate del [[1900]] gruppi rivoluzionari della Russia meridionale si fusero a [[Char'kov]] nel ''Partito dei Socialisti-rivoluzionari''.<ref>V. Zilli, cit., p. 291.</ref>