Quinto Servilio Ahala: differenze tra le versioni

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{{q|Le fonti riferiscono che morirono un censore, un edile curule e tre tribuni della plebe, e che il numero delle vittime nel resto della popolazione fu analogamente elevato.| Tito Livio, Ab Urbe condita, VII, 1}}
 
=== Secondo consolato ===
Nel [[362 a.C.]] fu eletto [[console romano|console]] con il collega, console plebeo, [[Lucio Genucio Aventinense]]<ref>Tito Livio, Ab Urbe condita, VII, 4.</ref>.
 
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A quest'anno Livio fa risalire l'episodio leggendario di [[Marco Curzio]], che si sacrificò, gettandosi in una voragine che si era aperta nel Foro Romano.
 
=== Dittatura ===
Nel [[360 a.C.]] fu eletto [[dittatore romano|dittatore]], per combattere contro i Galli, che erano accorsi in aiuto dei Tiburtini, attaccati dalle forze romane, condotte dal console [[Gaio Petelio Libone Visolo]]. Scelse come [[magister equitum]] [[Tito Quinzio Peno Capitolino Crispino (console 354 a.C.)|Tito Quinzio Peno Capitolino Crispino]] <ref>Tito Livio, Ab Urbe condita, VII, 11.</ref>.
 
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{{q|La battaglia venne combattuta non lontano dalla porta
Collina. I cittadini impiegarono tutte le loro forze combattendo al cospetto di genitori, mogli e figli: se questi erano già un incentivo fortissimo anche lontani dalla vista, ora, posti di fronte agli occhi, infiammarono gli animi dei soldati toccandone il senso dell'onore e l'amore verso la famiglia. Le perdite furono numerosissime da entrambe le parti, ma alla fine l'esercito dei Galli venne respinto.|Tito Livio, Ab Urbe condita, VII, 11.}}
=== Altro ===
Nel [[351 a.C.]] fu scelto come [[Magister Equitum]] dal [[dittatore romano|dittatore]] [[Marco Fabio Ambusto (console 360 a.C.)|Marco Fabio Ambusto]].
 
==Note==