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== La nascita del caso e gli sviluppi ==
Nel mese di giugno 1957 Zian sporse una denuncia alla [[FIGC]], asserendo che la suddetta gara era stata truccata. Negli interrogatori fornì molti particolari, raccontando di essersi recato, insieme a [[Eugenio Gaggiotti]] &mdash; personaggio noto agli ambienti calcisitici per le sue collaborazioni per falsare le partite &mdash; nell'abitazione bergamasca del portiere [[Giuseppe Casari]], al Padova nel 1955, proponendogli la propria disponibilità per agevolare il compito degli avversari in cambio di cinque milioni di lire.<ref name=stampa27081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0031_01_1957_0203_0006_14088804/ |titolo=Il Padova è stato assolto dalla Lega non essendo stata raggiunta la prova della frode |autore=Leo Cattini |pubblicazione=La Nuova Stampa |data=27 agosto 1957 |pagina=6 |accesso=10 novembre 2012}}</ref> Sempre secondo Zian, il portiere promise di parlarne con i suoi dirigenti il giorno dopo; poi andò da un suo cognato, presentadogli Zian e rimanendo d'accordo che sarebbe stato lo stesso cognato ad informare telefonicamente Zian sugli sviluppi oppure che la conferma sarebbe avvenuta al momento della partita. Zian esibì durante i primi interrogatori un biglietto con nome, cognome e numero telefonico scritto, stando alle sue dichiarazioni, da Casari; tuttavia si scoprì che la calligrafia era dello stesso Zian.<ref name=stampa27081957 /> Zian altresì dichiarò che poco prima dell'inizio della partita Corrado Zorzin, difensore della [[Mestrina]], impegnato con i biancoscudati al momento dei fatti, gli fece sapere che l'affare era fatto, in quanto l'allenatore Nereo Rocco era d'accordo per i cinque milioni pattuiti; alla prima udienza Zian fu l'unico a sbilanciarsi, smentito pienamente da tutti gli altri interrogati, in modo particolare da Zian che negò tutto.<ref name=stampa27081957 /><ref name=stampasera06081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0031_01_1957_0203_0006_14088804/ |titolo=Zorzin conferma le accuse di Zian |autore=Leo Cattini |pubblicazione=Stampa Sera |data=6 agosto 1957 |pagina=5 |accesso=10 novembre 2012}}</ref>
 
Passarono 40 giorni dalla prima udienza e a fine luglio la Commissione di Controllo ricevette un telegramma urgente dall'avv. comm. [[Tristano Colummi]], presidente dalla [[Triestina Calcio|Trestina]], che, tramite un documento con la confessione di Zorzin, forniva nuovi elementi. Il 1° agosto Zorzin fu convocato a [[Milano]] per essere riascoltato, ma non aggiunse nulla a quanto dichiarato la volta precedente. Mentre Zorzin era lontano da casa, un uomo presentatosi come dirigente della Commissione di Controllo (che non mandò ufficialmente nessuno a casa sua) fece visita alla moglie, rimasta da sola a casa a [[Pieris (San Canzian d'Isonzo)|Pieris]], e le chiese quale fosse lo stipendio del marito.<ref name=stampa27081957 />
 
Qualche giorno dopo la Triestina consegnò al conte [[Alberto Rognoni]],<ref name=stampasera06081957 /> uno dei commissarri della Commissione di Controllo,<ref name=stampasera09081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1584_02_1957_0189_0005_22158326/ |titolo=Puniti i giocatori, salvato il Padova? |autore=M. M. |pubblicazione=Stampa Sera |data=9 agosto 1957 |pagina=5 |accesso=10 novembre 2012}}</ref> un documento consistente in una lettera scritta da Zorzin all'amico [[Antonio Nuciari]], portiere degli alabardati, il 2 agosto, appena rientrato a Pieris dopo la sua seconda convocazione a Milano, in cui si compiaceva dell'ingenuità degli inquirenti, i quali, secondo lui, non avevano saputo metterlo in difficoltà attraverso dei quesiti imbarazzanti; inoltre elencava e spiegava esattamente quali domande avrebbe temuto &mdash; domande che invece erano a verbale con le relative risposte &mdash; e si rallegrava che la verità non era venuta a galla, salvaguardando così la posizione dell'allenatore Rocco e del segretario Gobbo.<ref name=stampa27081957 /><ref name=stampasera10081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1584_02_1957_0190_0005_22158449/ |titolo=Nel romanzo giallo del Padova sconcertante ridda di denaro |autore=Leo Cattini |pubblicazione=Stampa Sera |data=10 agosto 1957 |pagina=5 |accesso=10 novembre 2012}}</ref> Tale missiva portò all'inasprimento del confronto tra le parti.<ref name=stampa25081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0031_01_1957_0202_0006_14088705/ |titolo=Chiuso il dibattito sul caso Padova ma solo stasera si avrà la sentenza |autore=Giulio Accatino |pubblicazione=La Nuova Stampa |data=25 agosto 1957 |pagina=6 |accesso=10 novembre 2012}}</ref>
 
L'8 agosto la Commissione di Controllo si riunì a [[Rimini]] per riesaminare l'istruttoria condotta dall'avv. Cesare Bianco, mettendo in luce il fatto che Zian confessò la combine solamente cinque giorni prima della data dei termini di [[prescrizione]],<ref name=stampasera06081957 /> la cui scadenza era di due anni per le regole di allora e corrispondeva al 30 giugno 1957. Zian attese invano per due anni i soldi concordati, non ricevendo mai nulla, nonostante le sue numerose sollecitazioni, decidendosi così di svelare l'illecito prima che fosse troppo tardi, vendicandosi, visto che Zorzin non avrebbe mantenuto la promessa.<ref name=stampasera09081957 /><ref name=stampasera10081957 /><ref name=stampasera23081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1584_02_1957_0199_0005_22159442/ |titolo=Gli accusatori Zian e Zorzin oggi in drammatici confronti |autore=Giulio Accatino |pubblicazione=Stampa Sera |data=23 agosto 1957 |pagina=5 |accesso=10 novembre 2012}}</ref>
 
L'atto finale svoltosi dal 23 al 25 agosto, in tre lunghe giornate,<ref name=stampaseralunedi26081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,1584_02_1957_0201A_0006_23636443/ |titolo=La sentenza sul Padova |autore=Giulio Accatino |pubblicazione=Stampa Sera (edizione del Lunedì) |data=26 agosto 1957 |pagina=6 |accesso=10 novembre 2012}}</ref><ref>Il caso era molto complicato: solamente nelle prime due giornate vennero elaborati 120 scritti relativi alle udienze, i quali si aggiunsero ai 74 fogli della fase istruttoria.</ref> piene di udienze e di drammatici confronti, con una parentesi notturna da mezzanotte alle due,<ref name=stampa25081957 /> fece registrare il cambio di atteggiamento da parte di Zorzin: a differenza delle altre due volte in cui fu reticente, si mostrò loquace, autoaccusandosi della corruzione<ref name=stampa24081957>{{cita news |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0031_01_1957_0201_0006_14088620/ |titolo=Interrogatori e confronti drammatici alla Lega per l'esame del caso Padova |autore=Giulio Accatino |pubblicazione=La Nuova Stampa |data=24 agosto 1957 |pagina=6 |accesso=10 novembre 2012}}</ref> e ammettendo il consenso di Rocco,<ref name=stampa27081957 /> giustificando la sua passata mancanza di collaborazione con il timore di ritorsioni.<ref name=stampa25081957 /> Furono due le ipotesi fatte. Secondo la prima Zorzin tentò un trucco, dicendo a Zian che la partita era combinata, mentre in realtà era tutto falso, inducendolo a giocare a favore del Padova sotto lo stimolo dell'ingente premio, che Zian effettivamente credeva di intascare.<ref name=stampasera10081957 /> La seconda possibilità nacque dal fatto che la busta della lettera, la cui consegna avrebbe dimostrato la validità della stessa, non fu mai mostrata<ref name=stampa24081957 /> &mdash; Nuciari disse di averla buttata per la strada<ref name=stampa25081957 /> &mdash; e quindi si dedusse che venne recapitata a mano,<ref name=stampa27081957 /> elemento determinante che si rivelò a favore del Padova e contro la Triestina:<ref name=stampa24081957 /> Zorzin, giocatore 36enne agli sgoccioli della carriera &mdash; secondo la testimonianza del calciatore triestino [[Sergio Pison]], militante nel Padova &mdash; fu contattato dalla Triestina, retrocessa dal campionato di [[Serie A 1956-1957]] appena conclusosi, che gli offrì tre milioni di lire perché si autoaccusasse, scrivendo una lettera il cui scopo era quello di macchiare il Padova di un illecito, facendo così retrocedere la società veneta, che invece sul campo si era salvata, al proprio posto.<ref name=stampasera10081957 />
 
=== Conclusioni su indagini e interrogatori ===