Bullismo: differenze tra le versioni

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In [[Scandinavia]], soprattutto in [[Norvegia]] e [[Danimarca]], si usa il termine ''[[mobbing]]''<ref name=olweusdef>Olweus, D., [http://www.olweus.org/public/bullying.page Olweus.org]</ref></blockquote>, così come in [[Svezia]] e [[Finlandia]]<ref name="Civita">Civita A., (2007) ''Il bullismo come fenomeno sociale'', Milano, Franco Angeli, p. 31. ISBN 9788846482631</ref> derivante dalla radice inglese ''mob'' stante a significare «un gruppo di persone implicato in atti di molestie».<ref name="Pisciotta">''Ibidem''.</ref><ref name="Civita"/> che è, appunto, il calco dell'inglese ''bullying''.
 
 
Guardando la parte letteraria del termine, si scopre che in inglese bull vuol dire toro e quindi ecco che un bullo può essere definito come una persona infuriata con tutto e tutti, che non sa controllarsi e quindi danneggia sia se stesso sia gli altri col suo comportamento. Ma tante volte, sono proprio i genitori a far sì che i figli diventino tali: basti pensare che quando gli stessi genitori concedono tanto, i ragazzini poi pretenderanno sempre di più. Lo stesso vale per quelle famiglie in cui i genitori tirano giù bestemmie, parole non cortesi verso le altre persone e poi i minorenni le imparano a loro volta.
 
== Epistemologia ==