Effetto Ferranti: differenze tra le versioni
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== Dimostrazione ==
Ci si riferisca al modello a <math>T</math> di una linea a costanti concentrate, analogo al modello a <math>\Pi</math>, nel quale l'[[induttanza]] di esercizio <math>L_e</math> viene suddivisa metà al lato sinistro e l'altra metà a destra del ramo derivato contenente la [[capacità]] d'esercizio <math>c_e</math>, ed inoltre si trascuri la componente resistiva della linea.
<math> \bar{Z} = j \omega L_g </math>
derivabile dalla corrente di [[corto circuito]] trifase subtransitoria nel nodo considerato.
[[Immagine:Ferranti.JPG|600x200px|thumb|Circuito equivalente per la dimostrazione dell'effetto Ferranti]]
In questa situazione possiamo notare che la corrente fluisce nel ramo derivato, dato che il circuito a valle della linea è aperto, e risulta essere:▼
<div><math>\bar{I} = \frac{\bar{V_g}}{j \omega \left(L_g + \frac{L_e l}{2}\right) - j \frac{1}{\omega c_e l}}</math></div>▼
▲In questa situazione
Da questa è possibile calcolare la tensione presente all'estremo libero <math>U_f</math> come la caduta di tensione presente sull'[[impedenza]] trasversale capacitiva:▼
<div><math>\bar{
▲
▲<div><math>\bar{
Da questa formula è possibile notare come la tensione all'arrivo sia maggiore di quella in partenza erogata dal generatore equivalente.
Supponendo quindi che la rete di alimentazione abbia una potenza di corto circuito trifase infinita
<div><math>\
Quest'ultima fa chiaramente notare che l'effetto Ferranti è tanto più marcato quanto:
* maggiore è la lunghezza <math>l</math> della linea;
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