Santa Sofia (Istanbul): differenze tra le versioni

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Originariamente, sotto il regno di Giustiniano, le decorazioni interne consistevano in disegni astratti su lastre di marmo poste sulle pareti e sulle volte con mosaici curvilinei. Di questi, si possono ancora vedere i due [[arcangeli]] [[Arcangelo Gabriele|Gabriele]] e [[Arcangelo Michele|Michele]]. Vi erano anche un paio di decorazioni figurative, come ci è stato riportato dall'elogio di [[Paolo Silenziario]]. I pennacchi della galleria sono realizzati tramite la tecnica dell'''[[Opus sectile]]'' e mostrano schemi, figure di fiori e uccelli. In fasi successive sono stati aggiunti dei mosaici figurativi, che vennero però distrutti durante la controversia [[iconoclastia|iconoclasta]] (726-843). I mosaici tuttora presenti provengono dal periodo post-iconoclasta. Il numero di tesori, reliquie e icone crebbe progressivamente in ricchezza, realizzando una sorprendente collezione, sino alla dispersione in seguito al saccheggio durante la quarta crociata.
 
Oltre ai mosaici, un gran numero di decorazioni figurative vennero aggiunte nel corso della seconda metà del [[IX secolo]]: un'immagine di Cristo nella cupola centrale, alcuni santi ortodossi, Profeti e Padri della Chiesa. Vi sono anche raffigurazioni di personaggi storici connessi con la basilica, come il [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] [[Ignazio I]] e alcune scene tratte dal [[Vangelo]]. [[Basilio II di Bisanzio|Basilio II]] fece rappresentare in mosaico su ciascuno dei quattro pennacchi un ''Hexapterygon'' (angelo con sei ali).<ref name=ma287>Mamboury (1953), p. 287</ref> Due di essi scomparvero e vennero riprodotti in affresco durante il restauro di Gaspare Fossati, che fece ricoprire il loro viso con un alone d'oro.<ref name=ma287/> Nel 2009 uno di loro è stato riportato allo stato originale.<ref name=ro157>Ronchey (2010), p. 157</ref>
 
== Note ==