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===Nascita della società ed attività===
 
Nell'[[Il 5 ottobre]] [[1924]], presso lo studio del notaio Emilio Piamonte di Venezia, si riunirono diversi industriali aventi interessi nel ramo telefonico:
* il conte Uberto Cattaneo, industriale e gerenteresponsabile della [[Società telefonica Alto Veneto]], con sede ina [[Pordenone]],; nonché presidente della [[Società anonima padovana per il telefono]];.
* Cesare Calandri, industriale che in nome proprio interveniva quale legale rappresentante e firmatario della Società in nome collettivo "A. e C. Calandri", con sede ina [[Treviso]];.
* Giuseppe Lacchin, presidente della Società Telefonica Alto Veneto;
* Giuseppe Amadio, anch'egli rappresentante della Società telefonica Alto Veneto;
* Roberto Carsana della Società anonima padovana per il telefono, che interveniva tanto in proprio che per delega e in rappresentanza di
* Giuseppe Zanchi, banchiere indi [[Bergamo]].
 
Cattaneo fu il primo presidente della neonata società, Calandri, invece, ne ricoprì il ruolo di amministratore delegato.
 
Questi esponenti dell'industria telefonica veneta erano, in quella sede, rappresentanti e portatori dell'intero [[capitale (economia)|capitale]], pari ad un milione di lire, della Società anonima Telefonica Veneta, con sede a [[Venezia]] e avente per oggetto l'industria e l'esercizio deidi telefoni, telegrafi ed, applicazioni elettriche ed affini. Questa società si era costituita il [[6 marzo]] [[1923]], con [[rogito]] del notaio Carlo Candiani di Venezia. Nell'ottobre 1924, essi decisero di costituirsi in assemblea straordinaria e di dare un nuovo nome alla società: Società Telefonica delle Venezie, con sede ina Venezia.
 
Il [[capitale sociale]] di un milione di lire fu così compostosuddiviso:
Questi esponenti dell'industria telefonica veneta erano in quella sede rappresentanti e portatori dell'intero [[capitale (economia)|capitale]], pari ad un milione di lire, della Società anonima Telefonica Veneta, con sede a Venezia e avente per oggetto l'industria e l'esercizio dei telefoni, telegrafi ed applicazioni elettriche ed affini. Questa società si era costituita il [[6 marzo]] [[1923]], con [[rogito]] del notaio Carlo Candiani di Venezia. Nell'ottobre 1924, essi decisero di costituirsi in assemblea straordinaria e di dare un nuovo nome alla società: Società Telefonica delle Venezie, con sede in Venezia.
 
Il [[capitale sociale]] di un milione di lire fu così composto:
* {{numero|100000}} [[Lira italiana|lire]] erano intestate ad Uberto Cattaneo;
* {{numero|80000}} lire rispettivamente a Giuseppe Zanchi, Giuseppe Lacchin e Cesare Calandri;
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* {{numero|200000}} a Cesare Calandri, in rappresentanza della Società Calandri.
 
Nel [[novembre]] 1924, accanto agli originari consiglieri, ossia Cattaneo, Calandri, Lacchin, Amadio, Benvenuti, e Lucci, furono nominati Antonio Tamai, Paolino lem, Stefano De Stefani, e Nino Tempini. TrovatiUna volta trovati i finanziamenti, uno dei primi problemi che dovette affrontare la società fu la ricerca di un partner tecnologico perche lapotesse contribuire alla realizzazione deidi nuovi impianti e delledi nuove centrali automatiche che l’impresa intenseintendeva installare sul territorio con il dupliceal scopofine di ammodernare l’inefficiente rete acquisita e ridurre gli investimenti futuri.
 
Questo partner avrebbe dovuto garantire, oltre all’innovazione tecnologica, la fornitura esclusiva dei materiali per l’installazione e la manutenzione di reti e centrali automatiche sul territorio italiano. A condurre le trattative fu il presidente della società, Cattaneo, che, dopo un primo fallimento nella trattativa con la statunitense “[[Telephone and Telegraph]]” per l’utilizzo esclusivo dei moderni apparati “[[Strowger Automatic]]”, si rivolse a [[Siemens (azienda)|Siemens]] ottenendoriuscendo ad ottenere la tecnologia per la realizzazione di quelli, che all'epoca, erano i moderni impianti della società tedesca, ma non l'il loro impiego esclusivo degli stessi sul territorio italiano.
 
La società, tuttavia, non iniziò il suo percorso come pianificato inizialmente, e la perdita dell’esclusiva sugli impianti della statunitense “Telephone and Telegraph” modificò i progetti di Cattaneo e Calandri. Inoltre, l’accordo con la Siemens diede spazio, per via del consistente impegno economico che l’azienda avrebbe dovuto affrontare, all’ingresso nella stessa della [[SADE]], principale gruppo elettrico della zona. L’ingresso della SADE, in seguito, aprì le porte alla [[SIP]] per l’acquisizione della società.
 
=== Struttura organizzativa ===