Tarda antichità: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 4:
La cosiddetta '''tarda antichità''' è una periodizzazione usata dagli storici moderni per descrivere il periodo di transizione dal [[storia antica|mondo antico]] a quello [[Medioevo|medievale]]. Generalmente va dalla fine del [[III secolo]] (più precisamente da [[Diocleziano]]) al [[VI secolo]]; la fine della tarda antichità in [[Europa]] viene quindi fatta coincidere più o meno con la fine della [[guerra greco-gotica]] promossa da [[Giustiniano I]], che rappresentò il tramonto della ''[[Restauratio Imperii]]'', ovvero di qualsiasi velleità di ripristinare l'Impero romano in Europa occidentale. Confini precisi del periodo sono però oggetto di dibattito: per altri storici si estenderebbe dal [[IV secolo]] al [[V secolo]] ([[Averil Cameron|Cameron]]), tra il 200 e il 600 ([[Henri-Irénée Marrou|Marrou]]), tra il 284 e il 602 ([[Arnold Hugh Martin Jones|Jones]]) o addirittura da [[Marco Aurelio]] a [[Maometto]] ([[Peter Brown|Brown]]).
 
La definizione di questo periodo, ormaiancora piuttosto radicata negli studi storici nonostante sia stata messa da tempo in discussione da molti importanti studiosi, presuppone tradizionalmente una valenza negativa: "tardo" indica, infatti, un concetto di decadenza. Il [[III secolo]] fu, soprattutto nei suoi decenni centrali, [[Crisi del III secolo|un'età di crisi politico-economica]] che in gran parte venne riassorbita solo nel secolo successivo, grazie all'energia di alcuni grandi imperatori (fra cui [[Diocleziano]], [[Costantino I]] e [[Teodosio I]]), che costruirono un ordine nuovo rispetto a quello del "[[Principato (storia romana)|Principato]]": il "[[Dominato]]". Fin dagli inizi del [[V secolo]], però, una nuova era di profondi sconvolgimenti interessò buona parte d'[[Europa]] e del [[bacino del Mediterraneo]]. Alle [[invasioni barbariche]] fecero seguito il tramonto o quantomeno le profonde e traumatiche trasformazioni del sistema e delle istituzioni politiche romane in [[Impero romano d'Occidente|Occidente]] e una crisi economica e demografica particolarmente accentuata, che si rifletté sulle condizioni generali di vita dell'Impero. Il [[VI secolo]] riportò una relativa stabilità nella parte orientale del mondo romano, ma non in Occidente, smembrato ormai in una serie di [[Regni romano-barbarici]] indipendenti. In [[Italia]] il processo di decadenza politica, sociale, demografica ed economica arrivò anzi al suo culmine proprio attorno alla metà del VI secolo, a seguito di una [[guerra gotica (535-553)|guerra]] particolarmente lunga e cruenta, combattuta da [[Giustiniano I]], imperatore dell'[[Impero bizantino]], per la liberazione della Penisola dagli [[Ostrogoti]].
 
Nonostante ciò la tarda antichità fu un'epoca dove non mancarono novità e significative evoluzioni in più discipline. In particolare fu proprio durante l'età tardo-antica, a partire dal IV secolo in poi (età di [[Costantino]]), che la [[Chiesa cristiana]], uscita di fatto rafforzata dall'ultima grande persecuzione (quella di [[Diocleziano]] e [[Galerio]]), cominciò ad essere protetta e a collaborare con quello stesso Stato che fino a poco prima l'aveva combattuta. L'epoca tardo-antica, quindi, segnò la definitiva vittoria del [[Cristianesimo]] sul [[Paganesimo]], ma anche la nascita di diverse [[dottrine cristologiche dei primi secoli|dottrine cristologiche antagoniste]] e dei primi [[concilio|concili]] per definire i [[dogma|dogmi]] di fede. Grazie, quindi, proprio ai cambiamenti intercorsi nell'epoca tardo-antica, la Chiesa diventerà una protagonista della successiva storia medievale, non solo come comunità religiosa, ma anche e soprattutto come vera e propria [[Stato pontificio|potenza politica]].