Enigma della camera chiusa: differenze tra le versioni

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Il primo esempio di ''enigma della camera chiusa'' è comunemente ritenuto il [[racconto]] di [[Edgar Allan Poe]] ''[[I delitti della Rue Morgue]]'' ([[1841]])<ref name= Camera />; anche se, cronologicamente, questo titolo andrebbe attribuito al racconto ''Passage in the Secret History of an Irish Countess'' ([[1839]]), di [[Joseph Sheridan Le Fanu]], poi ampliato dall'autore nel romanzo ''Uncle Silas'' ([[1851]]).
Sull'ingegnoso tema, negli anni, si sono cimentati numerosi scrittori: in particolare [[Gilbert Keith Chesterton]], [[S. S. Van Dine]] ([[pseudonimo]] di Willard Huntington Wright), [[Ellery Queen]], [[John Dickson Carr]], [[C. Daly King]], [[Clayton Rawson]], [[Anthony Berkeley]] (''[[Delitto a porte chiuse]]''), [[Agatha Christie]] (''[[Dieci piccoli indiani (romanzo)|Dieci piccoli indiani]]''), [[Hake Talbot]] (autore del formidabile [[RimL'orlo of the Pitdell'abisso]] ([[1944]])), [[Edmund Crispin]], [[Edward D. Hoch]], i francesi [[Pierre Boileau]] e [[Paul Halter]] e i giapponesi [[Soji Shimada]] e [[Gosho Aoyama]] (autore della famosa serie a fumetti ''[[Detective Conan]]''), per citare solo alcuni dei più noti.
 
Il primo romanzo centrato sul mistero della camera chiusa (a parte il già citato ''Uncle Silas'', nel quale comunque esso rappresenta un aspetto marginale) è considerato ''[[Il grande mistero di Bow]]'' ([[1892]]), di [[Israel Zangwill]].