Stadio Filadelfia: differenze tra le versioni
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==== Il tentativo del 1988-1993 (Gian Mauro Borsano) ====
L'[[8 marzo]] [[1988]] scade il mutuo che assegnava la proprietà dello stadio alla [[Federcalcio]], per cui il [[Torino Football Club|Torino]] ne torna proprietario. Lo stadio passa da [[Antonio Matarrese]] ([[Federcalcio]]) a Mario Gerbi (presidente del [[Torino Football Club|Torino]]) dietro un simbolico pagamento di venti milioni di lire. Il nuovo progetto viene affidato a Gino Zavanella.<ref name="gino">Paviolo Giampiero, ''Filadelfia a Pezzi, salviamolo'', La Stampa, Torino, 9 marzo 1989, p. 23</ref> Il suo progetto è diviso in lotti che verranno sviluppati per gradi. La prima parte riguarda la tribuna in legno che, secondo Zavanella, è ancora recuperabile, il rifacimento della copertura e della tribuna ovest.<ref name="gino"/> In seguito verrebbero rifatte le strutture in cemento ed il resto delle tribune, demolite e ricostruite da zero. Infine si passerebbe agli spogliatoi ed agli altri spazi sotto le tribune. L'obbiettivo è di raggiungere una capienza di 14000 posti.<ref name="gino"/> Si inizia a parlare della possibilità di includere un [[museo]] nella struttura. Il progetto di Zavanella diventa ufficiale il [[13 novembre]] [[1991]], quando il presidente granata [[Gian Mauro Borsano]] chiede la relativa [[concessione edilizia]].<ref>AECT, ''Richiesta concessione edilizia per il recupero funzionale ed il restauro dello Stadio Filadelfia – Foresteria'', 13 novembre 1991, prot. n. 91/10/5041, contenuto nella cartella «Foresteria», richiesta dalla Società Torino Calcio, via Filadelfia n. 38, I cat., a. 1991, n. prat. 91/01/5041</ref> Il [[Servizio
==== Il tentativo del 1993 (Roberto Goveani) ====
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