Arco di Augusto (Rimini): differenze tra le versioni

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Lo stile che lo compone è sobrio ma allo stesso tempo solenne.
Al [[fornice]] centrale, si affiancano le due pseudo colonne in [[stile corinzio]] con [[Scanalatura|scanaluturescanalature]], caratteristica dell'[[architettura romana]].
I quattro [[clipei]] posti a ridosso dei [[capitelli]], rappresentano altrettante divinità romane.
Rivolte verso Roma, troviamo [[Giove (divinità)|Giove]] ed [[Apollo (divinità)|Apollo]], rivolte verso il [[Foro (archeologia)|Foro]], troviamo [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] e la [[DeaRoma (divinità)|dea Roma]].
 
La sua funzione principale, oltre a quella di fungere da porta urbica, era quella di sostenere la grandiosa statua bronzea dell'imperatore [[Augusto (imperatore romano)|imperatore Augusto]], ritratto nell'atto di condurre una [[quadriga]].
 
La peculiarità di questo arco è che il [[fornice]] era troppo grande per ospitare una porta, almeno per quei tempi. La spiegazione è dovuta al fatto che la politica dell'Imperatore Augusto, era una politica volta alla pace, la cosiddetta ''[[Pax Augustea]]'', era perciò inutile una porta civica che si potesse chiudere se non si correva il pericolo di essere attaccati.
 
La merlatura presente nella parte superiore risale invece al [[medioevo]] (circa [[X secolo]]), periodo in cui la città venne tenuta dai [[ghibellini]]. Divenne una delle porte della città fino al periodo [[Fascismo|fascista]], quando vennerevennero demolite le mura e l'arco rimase come monumento isolato.
 
Insieme al [[ponte di Tiberio]], è oggi uno dei simboli di Rimini, tanto da comparire nello stemma della città.
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* [http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina12.html L'arco d'Augusto dal sito del comune]
 
[[Categoria:Architettura romana]]
[[Categoria:Archi di trionfo|Augusto Rimini]]