Mola di Bari: differenze tra le versioni
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=== Personalità legate a Mola ===
*'''Cesare Sportelli''' (Mola di Bari, [[1701]], [[Nocera de' Pagani]], [[1750]]), religioso della [[congregazione del Santissimo Redentore]], tra i più stretti collaboratori del fondatore [[Sant'Alfonso Maria de' Liguori]] di cui fu il primo novizio. È ritenuto ''[[venerabile]]'' dalla Chiesa cattolica, che ha aperto la sua causa di beatificazione nel [[1893]].<ref>Giovanni Miccolis, ''Il venerabile Cesare Sportelli ed il suo mondo'', Edizioni Città Nostra, Mola, 2008.</ref>
*'''Giuseppe De Santis''' (Mola di Bari, [[1855]]-[[1925]]), avvocato e storico. A lungo direttore della [[Biblioteca
*'''[[Niccolò van Westerhout]]''' (Mola di Bari, [[1857]] - [[Napoli]], [[1898]]), musicista e compositore, nato da una famiglia di origine fiamminga trasferitasi in Puglia agli inizi del [[XVIII secolo]]. Dopo gli studi a Napoli, si affermò come compositore e lasciò un'ampia produzione nonostante la sua prematura scomparsa. La sua opera più importante è il dramma lirico ''Doña Flor'', su libretto di [[Arturo Colautti]], rappresentato per la prima volta il [[18 aprile]] [[1896]] presso il Teatro Comunale di Mola, con l’orchestra del [[Teatro San Carlo di Napoli]]. Nel febbraio [[2007]], le sue spoglie sono state traslate da Napoli al cimitero comunale di Mola di Bari.
*'''Piero Delfino Pesce''' (Mola di Bari, [[1874]]-[[1939]]), intellettuale e politico. Accompagnò la sua attività di saggista e giornalista con l’impegno politico all’interno del [[Partito Repubblicano Italiano|Partito Repubblicano]], di cui fu tra i massimi dirigenti pugliesi fino all’avvento del [[fascismo]] e allo scioglimento dei partiti. Successivamente si dedicò al teatro e alla pittura. A lui si deve la fondazione delle riviste ''Aspasia'' ([[1899]]) e ''Humanitas'' ([[1911]]).
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