Robert Lefèvre: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Robert Lefèvre fu destinato dal padre alla carriera giuridica e, da ragazzo, fu inserito come segretario nello studio di un procuratore. Non era questa però la sua strada ed egli cominciò a disegnare proprio sulle pratiche dello stesso procuratore. La sua vocazione artistica alla fine ebbe la meglio sui desideri dei genitori ed egli abbandonò per sempre la congrega dei legulei e se ne andò a piedi da [[Caen]] fino a [[Parigi]]. Nella capitale Lefèvre si fece ben presto accogliere come allievo da [[Jean-Baptiste Regnault]] e studiò a fondo la pittura di [[Jacques-Louis David]]. <br />
Già nel [[1791]] espose al ''Salon'' il quadro "La dama in velluto nero" che fu il punto di partenza della sua carriera.
 
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Colpito da un male crudele e incurabile Lefèvre terminò a Parigi il suo ultimo lavoro: "Apoteosi di S. Luigi", per la Cattedrale de La Rochelle. Poi, vinto dalle forti sofferenze, si abbandonò alla disperazione e, si dice, mise fine volontariamente ai suoi giorni.
 
Sulla sua arte, in verità piuttosto convenzionale, pesò notevolmente l'influenza di [[Jacques-Louis David|David]], ma la riproposizione di soggetti antichi non mancò mai di una grande eleganza e di una palese abilità del tocco pittorico e del gusto compositivo, anche se essa resta comunque fredda e umanamente arida, come del resto restano freddi ed espressivamente aridi molti ritratti.
 
==Galleria==
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[[de:Robert Lefèvre (Maler)]]