Erchie: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
il decreto legge non sarà convertito in legge |
m Sistemazione automatica della disambigua: Mezzogiorno - Inversione di redirect Mezzogiorno (parte del giorno) |
||
Riga 110:
=== Eventi ===
* ''Festa di San Giuseppe'' ([[19 marzo]]): nel giorno di [[San Giuseppe]] vengono allestiti, intorno alla piazza e lungo le strade che conducono al "[[Santuario di Santa Lucia]]", che conserva la statua del Santo, tavoli imbanditi con pietanze locali (come le analoghe [[Tavole di San Giuseppe]]). Questa consuetudine viene identificata con il termine dialettale "''Mattra''" (nel [[dialetto brindisino|dialetto locale]], che indica una cassa di [[legno]] di forma rettangolare dove si impastava la [[farina]] per preparare il [[pane]] fatto in casa: nella festa diviene simbolo di [[prosperità]] ed [[Abbondanza (economia)|abbondanza]]). In antichità il [[pranzo]] era offerto, per devozione al Santo, dai nobili e dai benestanti del paese ai più poveri; ancora oggi gli erchiolani mantegono viva questa tradizione, ripercorrendo ogni anno quello che facevano i loro avi. Nella Mattra, il piatto fondamentale era la "''Tria''" (pasta tipo le [[tagliatelle]]); ma sul banco vi erano anche fritture di [[pesce]], [[cavolfiori]], "''[[lampascioni]]''" e [[baccalà]]. In sostituzione dei dolci, troppo costosi per l'epoca, si serviva la [[pasta]] col [[miele]] e per finire della [[frutta secca]] ([[noci]], [[mandorle]], [[noccioline]]). A [[Mezzogiorno (parte del giorno)|mezzogiorno]], la statua di San Giuseppe esce in processione preceduta dal [[parroco]] che provvede, durante il percorso, a benedire, le diverse mattre. Al termine della processione, uno o più spari segnano l'inizio del pranzo. Durante il giorno di San Giuseppe è consuetudine tra gli abitanti del paese, modellare dei pezzi di pasta non lievitata a forma di [[uccello]], con due semi di [[Piper nigrum|pepe]] al posto degli occhi e un filo rosso intorno al [[becco]]. Questi uccelli venivano fatti benedire insieme alle mattre e regalati poi ad amici e parenti. Questi ''uccelletti di san Giuseppe'' venivano usati per scacciare un [[temporale]], infatti l'usanza diceva di spezzare l'uccelletto in quattro parti e lanciarli verso i quattro [[punti cardinali]] o i quattro lati della casa per calmare la [[tempesta]] che si stava avvicinando.
* ''Festa di Santa Lucia'' (2º [[giovedì]] dopo [[Pasqua]]): oltre al [[13 dicembre]], ad Erchie si è soliti celebrare la festa civile della [[santa]] [[siracusa]]na, il secondo giovedì dopo Pasqua di ogni anno. Oggi questa ricorrenza è accompagnata dalla [[fiera]], denominata appunto "Fiera di S. Lucia" che dura dai tre ai cinque giorni.
* ''Festa di Santa Irene'' ([[5 giugno]]): il 5 giugno di ogni anno, dal [[XVIII secolo]], viene festeggiata ad Erchie Santa Irene, santa patrona del paese. La leggenda narra che nel [[1897]], alle 3 del pomeriggio, arrivò su [[Oria]] un violento [[ciclone]] che, oltre a devastare gran parte del paese, causò circa 70 morti e 400 feriti. Alla stessa ora, un [[contadino]] di Erchie mentre si recava in [[campagna]], si accorse che il [[cielo]] divenne minaccioso e il fortunale si stava avvicinando sempre più pericolosamente ad Erchie. All'improvviso il contadino vide nel cielo S. Irene che, circondata da nuvole, con le braccia aperte fermava la tempesta come in un abbraccio, ricacciandola lontanto da Erchie e impedendo così un sicuro disastro.
|