Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Mignanego): differenze tra le versioni
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Il santuario della Vittoria divenne una delle principali mete domenicali degli abitanti della Valpolcevera, tradizione che, a motivo della sua origine, si consolidò con l'instaurarsi del clima patriottico che caratterizzò il periodo tra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e la [[prima guerra mondiale]] ([[1915]]-[[1918]]), quando divenne un importante punto di riferimento per gli ex combattenti, che vi hanno portato cimeli di guerra ed [[ex voto]] in segno di ringraziamento.
Sul piazzale sono conservati i resti di un [[obice]] austriaco della [[prima guerra mondiale]], donato al santuario nel [[1919]] dal generale [[Armando Diaz]] e un pezzo d'artiglieria della [[seconda guerra mondiale]], strappato ai tedeschi dalle [[Partigiani|brigate partigiane]] che operarono nella zona durante la [[Resistenza italiana|lotta di liberazione]] ([[1943]]-[[1945]]). Si tratta di un [[7,5 cm PaK 40|cannone anticarro tipo 7.5 cm PaK 40]] prodotto dalla Rehinmetall-Börsig.
In occasione della consegna dell'obice donato dal generale Diaz fu anche collocata sul muro del campanile la targa, tuttora esistente, con il testo del ''[[Bollettino della Vittoria]]'' dello stesso generale Diaz (novembre [[1918]]).
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