James Forten: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
SunBot (discussione | contributi)
m Bot: Standardizzo interwiki
Nessun oggetto della modifica
Riga 21:
}}
 
Nel corso della sua vita ha svolto numerosi lavori tra cui: il [[dentista]], il [[falegname]], il [[Pastore (religione)|pastore religioso]] e il ''[[Minutemen (milizia)|minutemen]]''.
==Biografia==
 
Nato libero a [[Filadelfia (Pennsylvania)]] frequentò la ''African School'', gestita dall'[[Abolizionismo|abolizionista]] Anthony Benezet e fondata dai [[Quaccherismo|Quaccheri]] per i bambini di colore liberi. Dopo la morte del padre Thomas<ref>Il cognome dei genitori in alcuni documenti risulta ''Fortune'': {{Cita|Julie Winch|p. 12|Julie_Winch}}</ref>, Forten iniziò a lavorare all'età di sette anni per aiutare la madre Margaret e la sorella maggiore Abigail<ref>Nome di origine ebraica. Vedi [[Abigaille]], variante italiana poco diffusa.</ref>, prima come [[spazzacamino]] e poi come commesso in un negozio di alimentari. Sua madre insistette perché andasse a scuola per almeno altri due anni.<ref name=Julie_Winch_generico>{{Cita|Julie Winch||Julie_Winch}}</ref>
 
Riga 32:
Forten, con l'aiuto del reverendo [[Richard Allen]] e di Absalom Jones, arruolò 2.500 neri a guardia di Filadelfia durante la [[guerra del 1812]].
 
===Attivismo politico e sociale===
{{quote|Anche se non eletto a cariche politiche, e di fatto senza diritto di voto, James Forten era un abile politico. Di anno in anno crebbe in statura come personaggio pubblico. Dal 1830, la sua è stata una delle voci più forti tra i neri, non solo per gli uomini e le donne di colore nella sua città natale, ma per molte altre migliaia in tutto il Nord. Sapeva come usare la stampa e il podio dell'oratore. Sapeva costruire alleanze, quando fare marcia indietro e quando andare avanti secondo un suo programma. La sua ascesa alla ribalta, la sua comprensione della natura del potere e dell'autorità, la sua determinazione nel parlare ed essere ascoltato sono dimostrazioni di realismo politico. Senza diritto di voto poteva esserlo, ma senza voce non è mai stato.|Julie Winch<ref name=Julie_Winch_generico />|Although never elected to political office, and effectively disfranchised, James Forten was a shrewd political operator. Year by year he grew in stature as a public figure. By the 1830s, his was one of the most powerful black voices, not just for men and women of color in his native city, but for many thousands more throughout the North. He knew how to use the press and the speaker’s podium. He knew about building alliances, when to back down and when to press forward with his agenda. His rise to prominence his understanding of the nature of power and authority, his determination to speak out and be heard are object lessons in the realities of community politics. Disfranchised he might have been, but voiceless he never was|lingua=en}}
 
Riga 53:
Nel 2002, [[Molefi Kete Asante]], ha inserito James Forten nella lista dei 100 afroamericani più importanti della storia.<ref>{{cita libro |cognome= Asante |nome= Molefi Kete |wkautore= Molefi Kete Asante |altri= titolo alternativo: ''One hundred greatest African Americans'' |titolo= 100 Greatest African Americans: A Biographical Encyclopedia |edizione= |anno= 2002 |annooriginale= |editore= Prometheus Books |città= Amherst, New York |lingua= inglese |id= ISBN 1-57392-963-8 |pagine= pp. 345 }}</ref>
 
===Matrimoni e famiglia===
Forten si era sposato due volte; la sua prima moglie, Martha "Patty" Beatty<ref>''Beatty'' o ''Beatte''. Vedi: {{Cita|Julie Winch|p. 108|Julie_Winch}}. ''Patty'' è un diminutivo comune in inglese per Martha, Matilda e Patricia.</ref> morì dopo pochi mesi di matrimonio nel 1804 e, nel 1806, si sposò con Charlotte Vandine (1785-1884). Ebbero nove figli:
*Margaretta Forten (1806-1875)