Gran Premio del Giappone 1976: differenze tra le versioni
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La commissione piloti (formata da Lauda, Hunt, Jarier, Fittipaldi e Pace) si dichiarò contraria all'effettuazione della gara (di parere diverso furono solo [[Hans-Joachim Stuck]], [[Vittorio Brambilla]] e i piloti di casa)<ref name=vigl2/> ma [[Bernie Ecclestone]] e gli organizzatori, convisero a posticipare di due ore la partenza del gran premio, nella speranza di un miglioramento delle condizioni atmosferiche. Alle 13:30, ora prefissata per la partenza, solo alcune vetture svolsero dei giri molto lenti per testare la situazione della pista. [[Tom Pryce]], della [[Shadow]], venne incaricato dagli altri colleghi di studiare il tracciato. Al termine della sua perlustrazione affermò l'impossibilità di effettuare la gara.<ref name=vigl2/>
Venne prospettata l'ipotesi che la gara non venga considerata valida per il mondiale, così come di posticiparla al giorno seguente o di annullarla e chiudere il campionato mondiale con una gara da disputarsi nel [[1977]].<ref name=vigl2>{{Cita news|lingua=|autore=Giorgio Viglino|url=|titolo=Una folle gara sotto l'acqua|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|giorno=25|mese=10|anno=1976|pagina=17|numero=|accesso=29
Si decise alla fine, di far disputare la gara, con partenza alle 15:09,<ref name=vigl2/> circa un'ora e mezza dopo quanto prefissato, sulla metà dei giri inizialmente previsti, a meno che le condizioni del tempo non fossero migliorate durante la gara.
[[James Hunt]] partì in testa seguito da [[John Watson (automobilismo)|John Watson]], [[Mario Andretti]], [[Jody Scheckter]], [[Vittorio Brambilla]] e [[Clay Regazzoni]]; [[Kazuyoshi Hoshino]] su una [[Tyrrell]] del team locale '' Heroes Racing'', che montava gomme Bridgestone era ottavo, mentre l'altro contendente al titolo, [[Niki Lauda]] era decimo. Al secondo giro Lauda rientrò ai box per ritirarsi: le condizioni della pista, per il pilota austriaco, erano troppo pericolose per gareggiare. [[Mauro Forghieri]], tecnico della [[Scuderia Ferrari]] gli propose di dare la colpa ad un problema elettrico, ma Lauda preferì prendersi la responsabilità del ritiro.<ref name=vigl>{{cita news|titolo=Niki Lauda getta la spugna|data=25
Anche [[Emerson Fittipaldi]], [[José Carlos Pace|Carlos Pace]] e [[Larry Perkins]] abbandonarono volontariamente per le condizioni meteorologiche. Nei primi giri [[Vittorio Brambilla]] conquistò diverse posizioni. Era già secondo al terzo giro, dopo aver superato Scheckter e Andretti. Successivamente l'italiano della [[March]] fu costretto da una fortura a fermarsi ai box, ripartendo ottavo. Anche il giapponese Hoshino risalì terzo posto superando Scheckter al giro 10, favorito dagli pneumatici.
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Al termine del gran premio Lauda affermò:
{{quote| Quanto è accaduto in [[Gran Premio di Germania 1976|Germania]] non c'entra per nulla nella scelta che ho preso in Giappone. Non ci sono remore psicologiche o condizionamenti, no. Semplicemente ho giudicato che fosse assurdo continuare a correre su quella pista, titolo in palio o meno. È una decisione che avrei preso un anno fa e che ripeterei anche domani. Subito dopo il via, mi sono trovato fra muri di acqua. Sulla pista c'era un velo di liquido tale che la mia vettura pareva galleggiare. È l'effetto "aquaplaning". Un giro, e non riuscivo più neanche a capire dov'ero. Ho pensato: è una pazzia, è un correre oltre ogni ragionevole rischio. E mi sono fermato. La Ferrari mi paga per guidare una sua macchina, è vero, ed lo l'ho dichiarato più volte, ma non mi paga perché mi ammazzi. Non sarebbe neanche nel suo interesse.<ref>{{cita news|titolo=Perché mi sono ritirato in Giappone|data=26
===Risultati===
I risultati del gran premio<ref>[http://www.formula1.com/results/season/1976/457/ Risultati del gran premio]</ref> sono i seguenti:
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