Incisioni rupestri: differenze tra le versioni

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Le coppelle sono in un numero ricorrente in molti luoghi e potrebbero essere un'unità di misura di riferimento.<br>
Un'altra ipotesi intrigante é quella archeoastronomica oggi (2005) di moda [http://www.archaeoastronomy.it/convegno_sanremo.htm Giuseppe Brunod]
 
Occorre precisare d'altro canto che le incisioni a coppella si presentano spesso, soprattutto se in stato di consunzione, difficilmente distinguibili da talune forme naturali di erosione: per esempio, cavità dovute ad erosione differenziale per la presenza di discontinuità tessiturali o composizionali della roccia, o dovute all'azione erosiva delle radici delle piante o degli agenti atmosferici. Ove non siano riconoscibili sicuramente le tracce di escavazione antropica (martellina e/o "polisoir"), la stessa estrema semplicità e schematicità di queste raffigurazioni ne rende problematico il riconoscimento (Valdisturlo in Sansoni et al., 2001).
 
====Piemonte====
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==Bibliografia==
* Issel, Arturo (1892). ''Liguria Preistorica'', parte III, pag.457. Acquasanta: Società Ligure di Storia Patria (Atti XL).
* De Marchi, Leonardo (2000). "I sassi scritti delle Limentre: Appennino pistoeise e pratese". Gruppo Studi Alta Val del Reno, Porretta Terme (Bologna) 2000
* Sansoni U., Marretta A. e Lentini S. (2001). Il segno minore. Arte rupestre e tradizione nella Bassa Valcamonica (Pisogne e Piancamuno). Edizioni del Centro. Centro Camuno di Studi Preistorici. Capo di Ponte (BS). 239 p.
 
 
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