Tullio Calcagno: differenze tra le versioni
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[[File:Don Edmondo De Amicis.jpg|thumb|right|Don Edmondo De Amicis, già cappellano delle CCNN in Africa Orientale in sostituzione di padre [[Reginaldo Giuliani]]<ref>L'Illustrazione italiana n°8, anno LXIII, pag 315</ref> collaborò alla rivista. Fu ucciso dai partigiani il [[26 aprile]] [[1945]]]]
Fin dal primo numero della rivista don Calcagno si attirò l'ostilità delle gerarchie cattoliche che temevano l'iniziativa giudicata "''un errore storico e un' eresia antitaliana''"<ref>http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/21/con_Dio_con_Duce_co_0_94062113355.shtml</ref>. Visto il successo della rivista i tedeschi offrirono a don Calcagno appoggi e aiuti che furono da quest'ultimo rifiutati<ref>Silvio Bertoldi, Salò vita e morte della Repubblica Sociale Italiana, BUR, settembre 2005, pag 356</ref>. Alla rivista parteciparono anche altri parroci come don Edmondo De Amicis, don Antonio Padoan e fra Ginepro da Pompeiana che inviarono articoli<ref>Silvio Bertoldi, Salò vita e morte della Repubblica Sociale Italiana, BUR, settembre 2005, pag 354</ref>.
Dalle colonne del nuovo quotidiano, il [[presbitero|sacerdote]] attaccò violentemente tutta quella parte del clero che dopo aver lodato il fascismo anche con "manifestazioni solennissime" ne aveva preso le distanze nel momento della difficoltà<ref name=autogenerato3 />. Nel novembre 1944 pronunciò alla radio un durissimo discorso in cui prese le distanze dalla chiesa di Roma
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