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[[Image:Janapar sign-IMG 1485.JPG|thumb|Il simbolo del sentiero Janapar]]
[[Image:Karintak-IMG 1445.JPG|thumb|Un tratto del Janapar]]
La '''Dichiarazione di Zheleznovodsk''' (anche '''Comunicato di Zheleznovodsk''') fu una dichiarazione congiunta di pace redatta nella [[Železnovodsk|omonima città]] della Russia [[Ciscaucasia|ciscaucasica]] il [[23 settembre]] [[1991]] con le mediazione dei presidenti [[Boris Eltsin]] ([[Federazione Russa]]) e Ayaz Mutalibov ([[Azerbaigian]]),e i presidenti [[Nursultan Äbişulı Nazarbaev|Nursultan Nazarbayev]] ([[Kazakistan]] ) e [[Levon Ter-Petrossian]] ([[Armenia]]).
'''Janapar''' è un sentiero tracciato attraverso le montagne, le vallate ed i villaggi del [[Nagorno Karabakh]]. Il percorso, che lungo la sua rotta passa nei pressi di monasteri e fortezze, è suddiviso in sezioni giornaliere con la possibilità di sosta notturna al termine di ogni giornata di cammino. <ref>[[Huffington Post]], 01/27/2012, [http://www.huffingtonpost.com/olivia-katrandjian/nagorno-karabakh-the-black-garden_b_1223383.html Nagorno Karabakh: The Black Garden]. Olivia Katrandjian.</ref> Il tracciato esiste da secoli ma non era mai stato marcato ufficialmente per gli escursionisti.<ref>''Walk'', the magazine of [[The Ramblers]], Summer 2009, "Up the Garden Path" p 67-69. Laurence Mitchell.</ref>
L'intenzione alla base di questa dichiarazione era quella di porre fine alla conflittualità etnica che contrapponeva dal [[1988]] armeni ed azeri per il controllo del [[Nagorno Karabakh]]. Per quanto fosse stato raggiunto un consenso informale tra le parti, il trattato non fu mai ratificato.
==Himnakan Janapar==
lo '''Himnakan Janapar''' (letteralmente "''il sentiero spina dorsale''), tracciato ufficialmente nel 2007, conduce alla regione nord occidentale di [[Regione di Šahowmyan| Shahumian]] partendo dalla città meridionale di [[Hadrut]]. Dal tracciato principale si diramano sentieri laterali e secondari che conducono ad altre parti del Nagorno Karabakh. Lungo il percorso si trovano importanti siti quali il [[monastero di Dadivank]], il [[monastero di Gandzasar]], la città di [[Shushi]], il profondo canyon Karkar, le cascate di Zontik, le rovine di Hunot, il bimillenario albero di [[Skhtorashen]], le [[grotte di Azokh]] e il [[Monastero di Gtčavank']].
==Antefatto==
L'intero percorso si snoda per 190 km e tocca anche la capitale [[Stepanakert]]. Le tappe hanno una lunghezza media di 18 km ed in alcuni casi presentano variazioni altimetriche piuttosto severe che richiedono una certa abitudine alle escursioni di media montagna. Non è necessaria attrezzatura da campeggio in quanto è sempre possibile trovare alloggio nei villaggi lungo il percorso il cui tempo complessivo di percorrenza è di circa 14 giorni.<ref>N.Pasqual, ''Armenia e Nagorno Karabakh'', Ed. Polaris, 2010, pag. 325 </ref>
Il contenzioso riguardante l'[[Oblast Autonomo del Nagorno Karabakh]] si era riacceso nel 1987 con la petizione popolare cui il Soviet locale richiedeva l'annessione della regione alla [[Repubblica Socialista Sovietica Armena]] svincolandosi così dalla [[Repubblica Socialista Sovietica Azera]] alla quale era stata attribuita da [[Stalin]] nel [[1921]] nonostante i pareri contrari dei [[Congresso del Karabakh|Congressi del popolo]] tra il [[1918]] ed il [[1920]].
==Il simbolo del Janapar==
Il simbolo del sentiero è il profilo del territorio dell'[[Oblast Autonomo del Nagorno Karabakh]] con cinque cerchi in alto. Nel suo complesso la figura richiama l'impronta di un piede.
==Il percorso==
Qui di seguito sono indicate le tappe del percorso così come rappresentate nel sito ufficiale. La prima parte da Hadrut a Stepanakert è indicata come "ben marcata", mentre carenza di segnalazioni può incontrarsi nella seconda parte verso nord. Dopo [[K'arvač̣aṙ | Karvachar]] potrebbero essere necessari permessi per proseguire oltre.
{| class="wikitable"
! Sezione !! Marcatura !! Descrizione !! Distanza !! Difficoltà
|-
|[[Hadrut]] > [[Togh]] || sì || Verso nord passando per Spitak Khach Vank (monastero della pietra bianca) || 16 km || media
|-
|Togh > Azokh || sì || Intorno al monte Togh fino al monastero di Gtčavank' || 18 km ||media
|-
|Azokh > Karmir Shuka || sì || Attraverso i campi sotto Karmir Shuka, quindi su per la montagna e poi giù fino alle grotte di Azokh || 11 km || media
|-
|Karmir Shuka > Avetaranots || sì || Piccola cascata e il grande albero Skhtorashen || 15 km || media
|-
|Avetaranots > Karintak || sì || Attraverso colline boscose e campi || 16 km || media-difficile
|-
|Karintak > Shushi || sì || Lo spettacolare Karkar canyon e le cascate Zontik || 10 km || media-difficile
|-
|Shushi > Stepanakert || sì || Le due capitali || 14 km || media
|-
|Stepanakert > Patara || no ||Comodo sentiero collinare || 17 km || facile
|-
|Patara > Kolatak || no || Un intero giorno per le montagne ricoperte di selvagge foreste || 17 km || difficile
|-
|Kolatak > Vank || no || Lungo i fiumi e per montagne boscose, monastero || 20 km || Media
|-
|Vank > Vaghuhas || no || Il meraviglioso monastero di Gandzasar || 14 km || media
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|Vaghuhas > Dadivank || no || Lungo il fiume Tartar fino al famoso monastero || 22 km || facile
|-
|Dadivank > Zuar || no || Fino alle sorgenti termali di Zuar || 19 km || facile
|-
|Zuar > Karvachar || no || Escursione fino al villaggio di Nor Manashid || 25 km || media
|-
|Karvachar > Tsar || no || Da Karvachar ascesa lungo un canyon con geyser fino al villaggio di Tsar sull'altopiano dell'Artsakh || 25 km || media
|-
|Tsar > Vardenis || no || Dall'altopiano si valica la cresta e si scende fino al [[lago Sevan]] in [[Armenia]] || 25 km || media
|}
==Galleria fotografica==
Alcune foto lungo il Janapar
<gallery>
File:Vodopád.jpg|Cascate Zontik
File:Kaňon řeky Karkar.jpg|Karkar Canyon
File:Starci.jpg|Un tratto di sentiero
File:Skhtorashen174.jpg|Presso l'albero di Skhtorashen
File:Qarin Tak154.jpg| Presso il villaggio di Qarin Tak
</gallery>
==Note==
<references/>
With consent from the authorities in Azerbaijan and Armenia, Boris Yeltsin and Nursultan Nazarbayev led a mediating mission on September 20-23 visiting Baku, Ganja, Stepanakert (Khankendi) and Yerevan. Taking the principles of territorial integrity, non-interference in internal affairs of sovereign states, observance of civil rights as the starting point, breakthrough was achieved on September 22 when Armenia renounced all its claims to Azerbaijani territory.[3] This allowed the parties to agree to a joint communique the next day, committing both sides to disarm and withdraw militias, allow return of refugees and IDPs, re-establish Soviet-era administrative order of the Nagorno-Karabakh oblast and set up delegations to find a peaceful solution to the conflict. Soviet army and internal troops would still remain in the conflict zone and the process would be supervised by Russian and Kazakh officials. The peace communiqué was discussed with participation of Y. Shaposhnikov, V.Barannikov, S. Voskanyan, M. Gezalov, V. Dzhafarov, R. Kocharian, L. Petrosian, M. Radayev and was signed by Boris Yeltsin (Russian Federation), Ayaz Mutalibov (Azerbaijan), Nursultan Nazarbayev (Kazakhstan) and Levon Ter-Petrosian (Armenia).[4]
==Collegamenti esterni==
*[http://www.janapar.org Sito ufficiale del Janapar]
The peace efforts came to a halt due to continuing bombardment and atrocities by Azerbaijani OMON in Stepanakert and Chapar in late September.[5]
After, Azerbaijan motivated its actions by the crash of Azerbaijani MI-8 helicopter with Russian, Kazakh observers and Azerbaijani high-ranking state officials on-board when it was shot down over Karakend village of Khojavend district in uninvestigated circumstances in November 20.[6]
See also
Madrid Principles
Tehran Communiqué
Bishkek Protocol
References
^ " "The Transitional Justice Peace Agreements Database. Record 617". Retrieved April 14, 2010.
^ (Russian)"Карабах: хронология конфликта [Karabakh: Chronology of the conflict]". BBC News. 2005-08-29. Retrieved 2010-04-14.
^ Bill Keller (1991-09-23). "ARMENIA YIELDING CLAIM ON ENCLAVE". The New York Times. Retrieved 2010-04-14.
^ "Zheleznovodsk Declaration". September 23, 1991. Retrieved April 14, 2010.
^ Nuykin, Andrey. "Karabkhsky dnevnik". Izvestia. 1991-10-19.
^ Eichensehr, Kristen; Reisman, W.Michael (1998). Stopping Wars and Making Peace: Studies in International Intervention. Leiden, The Netherlands: Martinus Nijhoff Publishers. p. 54. ISBN 978-90-04-17855-7. Retrieved April 14, 2010.
External links
The unofficial translation of Zheleznovodsk Declaration
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