Vescia (città): differenze tra le versioni

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Nella zona di [[Campo Chiano]], sepolta dalla vegetazione, si trova una enorme pavimentazione fatta a [[mosaico]] con pezzi di [[colonna|colonne]] in [[marmo]], mentre sulla destra del Canal grande, mentre si effettuavano lavori di scavo, vennero alla luce in alcuni tratti pezzi di un [[acquedotto]] sotterraneo di epoca pre-romana. Sulla punta del monte pizzuto c'è una cisterna antica dove le acque raccolte defluivano a tutta la città di Vescia, per mezzo di piccoli acquedotti sotterranei alcuni sono visibili ancora oggi. Sul lato est a poche decine di metri si trovano mura costruite con pietre molto grandi che combaciano perfettamente, durante. la ristrutturazione della stradina sterrata, si racconta che sono venuti alla luce moltissimi reperti importantissimi. Molte testimonianze fotografiche tra cui le mura megalitiche, colonne di marmo, pavimentazioni a mosaici, piccoli forni ecc. tutto risalente ad epoca pre Romana si possono vedere nel libro di don Ernesto Albanese edito dalla tipografia Caramanica di Scauri, il titolo del libro è: Piedimonte in fotografia.
 
A [[Castelforte]] (LT) sono state trovate due iscrizioni latine che fanno riferimento a Vescia: la prima, databile al 211-212 d.C., è un voto al "Genio Aquarum Vescinarum"(= acque termali di [[Suio]], fraz. di [[Castelforte)]] perché favorisca la vittoria ed il ritorno dei due figli di Settimio Severo, Antonino (=Caracalla) e Geta, impegnati nella guerra di Britannia; la seconda menziona il "Pagus Vescinus" che contribuì alla costruzione di un teatro. A [[Minturnae]] (città pre-romana e romana in territorio del comune di [[Minturno]] (LT), alla foce del Garigliano) è stata ritrovata una terza iscrizione in cui si ricorda che [[Settimio Severo]] "sua pecunia" fece lastricare la strada che da Minturnae conduceva alle Acque Vescine (coincidente attuale [[Suio Terme]] in comune di [[Castelforte)]]. Le ultime due iscrizioni menzionate sono ora visibili presso il Museo Archeologico di Minturnae; della prima, invece, ne dà notizia il Giglioli nella rivista Ausonia agli inizi del '900. È logico supporre, quindi, che Vescia sorgesse in realtà sulla sponda destra del [[Garigliano]], nel territorio dell'attuale comune di [[Castelforte]]
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