Eyalet d'Egitto: differenze tra le versioni
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[[Storia dell'Egitto sotto la dinastia di Muhammad|L'Egitto sotto la dinastia di Muhammad Ali]] rimase nominalmente una provincia dell'Impero ottomano. Esso ottenne lo status di [[Stati vassalli e tributari dell'Impero ottomano|stato vassallo autonomo]], detto anche ''[[Khedivato d'Egitto|Khedivato]]'' nel [[1867]].
==Storia==
===Il primo periodo ottomano===
[[File:Egypt Eyalet, Ottoman Empire (1609).png|thumb|L'Eyalet d'Egitto nel 1609]]
Dopo la conquista dell'Egitto, il sultano ottomano [[Selim I]] lasciò il paese e ne rimandò il governo al suo viceré [[Khair Bey]] con una guardia di 5.000 [[giannizzeri]], ma fece alcuni cambiamenti nell'amministrazione del paese. Lo stato divenne infatti una provincia, non uno stato vassallo, dell'Impero.
La storia della prima dominazione ottomana in Egitto si riassume essenzialmente in una competizione di poteri tra mamelucchi e rappresentanti dei sultani turchi.
Gran parte delle terre erano ancora infeudate ai [[mamelucchi]], permettendo quindi a questi di tornare ben presto in posizione di grande influenza. Gli [[emiro|emiri]] mamelucchi vennero tenuti in carica come capi dei 12 [[sanjak]]s, nei quali l'Egitto era suddiviso; sotto il governo del sultano successivo, [[Solimano I]], vennero create due camere parlamentari chiamate [[Grande Divan]] e [[Piccolo Divan]] ove erano rappresentate sia le autorità dell'esercito che quelle religiose, con competenza di assistere il pascià nelle sue deliberazioni. Selim aveva costituito sei reggimenti permanenti, mentre un settimo venne aggiunto da Solimano, di [[circassiani]].
====1527 - 1610====
Nel [[1527]] era ormai completata la prima fase della presenza ottomana in Egitto. Le terre egiziane erano divise in quattro classificazioni: le terre di dominio diretto del sultano, i feudi, le terre per mantenere l'esercito e le terre di proprietà religiosa.
Era di diritto alla [[Sublime Porta]] quello di cambiare il governatore dell'Egitto dopo circa un anno di servizio. Il terzo governatore, Ahmad Pasha, avendo sentito che da [[Costantinopoli]] era giunto l'ordine di esecuzione a suo danno, tentò di rendersi sovrano indipendente dell'Egitto e coniò monete a suo nome. I suoi schemi vennero interrotti da due degli emiri che egli aveva fatto imprigionare e che, fuggiti, lo attaccarono nel suo bagno e lo uccisero.
I costanti cambiamenti nel governo dell'area causarono spesso problematiche con l'esercito ed all'inizio del XVII secolo gli ammutinamenti erano ormai molto frequenti; nel [[1604]] il governatore [[Ibrahim Pasha (XVII secolo)|Ibrahim Pasha]] venne ucciso dai suoi stessi soldati e la sua testa venne posta sul [[Bab Zuwaylah]]. La ragione di questa rivolta era stata il tentativo di estorsione chiamato ''[[tulbah]]'', un pagamento forzato richiesto dalle truppe agli abitanti del paese per il loro mantenimento.
Nel [[1609]] scoppiò una guerra civile tra l'esercito ed il pascià, che aveva dalla sua parte dei reggimenti lealisti e dei [[beduini]]. I soldati vennero sconfitti dal governatore [[Mahommed Pasha]] il quale, il [[5 febbraio]] [[1610]], entrò trionfante al Cairo, decapitando i capi della rivolta e bandendo gli altri nella regione dello [[Yemen]]. Gli storici sono soliti definire questo evento come la seconda conquista dell'Egitto da parte degli ottomani. Muhammad Pascià introdusse da subito una riforma finanziaria che rimise in sesto le tasse imposte con un sistema proporzionato alle possibilità di ciascuno.
====1623 - 1656====
Coi problemi nelle principali metropoli dell'Impero ottomano, il rispetto degli egiziani nei confronti dei loro governatori divenne sempre più flebile. Nel luglio del [[1623]], un'ordine pervenne dalla Sublime Porta per dimettere [[Çoban Mustafa Pasha|Mustafa Pasha]] e nominare al suo posto governatore [[Ali Pasha]]. GLi ufficiali incontrarono il nuovo deputato governatore e gli chiesero gli omaggi necessari, ma questi rifiutò e loro inviarono lettere a Costantinopoli dichiarando la loro preferenza per Mustafa Pasha, invece che Ali Pasha, come governatore. Nel frattempo, Ali Pasha era arrivato ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] ed aveva incontrato una delegazione del Cairo che gli comunicò la notizia che egli era divenuto persona non gradita in Egitto. Per tutta risposta egli fece arrestare ed imprigionare il capo della delegazione. La guarnigione di Alessandria attaccò dunque il locale castello e riprese il prigioniero, pertanto Ali Pasha venne costretto ad imbarcarsi nuovamente. Poco dopo giunse da [[Costantinopoli]] la notizia che Mustafa Pasha era stato confermato quale nuovo governatore. Mustafa venne succeduto da [[Bayram Pasha]] nel 1626.
Gli ufficiali dell'esercito ottomano in egitto vennero nominati tra le file delle varie milizie locali, profondamente legate all'aristocrazia locale.<ref name="Raymond">Raymond, André (2000) ''Cairo'' (translated from French by Willard Wood) Harvard University Press, Cambridge, Massachusetts, [http://books.google.com/books?id=tdLALt9AbQQC&pg=PA196 page 196], ISBN 0-674-00316-0</ref> Ridwin Bey, un emiro mamelucco, fu in grado di esercitare ''[[de facto]]'' la propria autorità sull'Egitto dal [[1631]] al [[1656]].<ref name="Raymond" /> Nel [[1630]] Moussa Pasha venne prescelto quale nuovo governatore ma venne sopraffatto e deposto dall'esercito, indignato per l'esecuzione di [[Kits Bey]], un ufficiale che aveva comandato le forze egiziane in [[Persia]]. Nel [[1631]] uno scritto proveniente da [[Costantinopoli]] approvava la condotta dell'esercito e nominava [[Khalil Pasha]] quale successore di Moussa. Il paese in questo periodo conobbe molte carestie e pestilenze al punto che nella primavera del [[1619]] erano già morte 635.000 persone e nel [[1643]] aveva lasciato desolati già 230 villaggi.
== Note ==
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