Condottiero: differenze tra le versioni
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Nell'Iliade ogni condottiero acheo è anche ''wanax'' o ''[[anax]]'', parola corrispondente alla forma micenea ''wa.na.ka'', designante un personaggio che è al tempo stesso autorità politica, militare e religiosa: a lui è dunque dato di officiare culti, e in questo può essere affiancato da sacerdoti che sono invece privi di dignità regale. Emblematico in tal senso è il libro XXIII del poema omerico, in cui [[Achille]] guida personalmente il rito funebre dell'amico [[Patroclo]], culminante con lo sgozzamento di dodici giovani prigionieri. Nulla del genere si ritrova tra i troiani e i loro alleati: non v'è infatti tra i loro condottieri alcun sacerdote, gli addetti ai culti combattono in qualità di soldati semplici, mentre l'unico personaggio indicato come ''anax'' è il vecchio re troiano [[Priamo]], che però non prende parte ai combattimenti; inoltre alla guida dei vari contingenti alleati dei Troiani possiamo vedere anche diversi nobili senza corona. Non vi sono altre differenze tra i comandanti achei e quelli dello schieramento opposto: ognuno di essi guida un grande contingente di uomini, e ha alcune persone al proprio servizio, solitamente molto giovani: un [[auriga (attività)|auriga]], uno [[scudiero]] (in certi casi le due mansioni vengono esercitate da un'unica persona), uno o più araldi, e alcuni servi.
Nell'Eneide la guerra vede da una parte i troiani guidati da Enea e l'esercito italico di [[Turno]]: Enea ha per condottieri alleati diversi re etruschi, uno dei quali, [[Asila]], è anche augure; i soli altri italici che combattono al suo fianco sono il principe arcade [[Pallante (Evandro)|Pallante]] e i due sovrani dei [[Liguri]], [[Cunaro]] e [[Cupavone]]. I condottieri dell'esercito italico appartengono a varie popolazioni: tra di loro vi sono re, principi
== La figura del condottiero nella Grecia classica ==
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