Eyalet d'Egitto: differenze tra le versioni
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|capitaleAbitantiAnno =
|altre capitali =
|dipendente da = [[Impero
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|forma di stato = Provincia
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|inizio = [[22 gennaio]] [[1517]]
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|stato precedente = [[File:Mameluke Flag.svg|20px]] [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|Sultanato mamelucco]]<br>[[File:No flag.svg|20px]] [[
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|stato successivo = [[File:Flag of Muhammad Ali.svg|20px]] [[Khedivato
|evento finale = Formazione della provincia
|area geografica = Egitto-Sudan
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|risorse = cotone, oro, avorio
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|classi sociali =
}}
L' '''Eyalet d'Egitto''' (in {{arabo|إيالة مصر}}) era una provincia dell'[[Impero
L'[[Egitto]] venne conquistato dall'
}}</ref> L'Egitto venne amministrato come un ''[[eyalet]]'' dell'
L'Egitto fu da sempre una provincia difficilmente amministrabile da parte dei sultani ottomani, soprattutto a causa della continua e potente influenza dei [[mamelucchi]], la casta militare egiziana che per secoli aveva dominato l'area. Per questo l'Egitto rimase ''de facto'' sempre semi-autonomo sotto i [[mamelucchi]] sino all'invasione delle truppe francesi dell'allora console [[Napoleone Bonaparte]] nel [[1798]]. Dopo che i francesi vennero espulsi, il potere venne preso nel [[1805]] da [[Muhammad Ali d'Egitto|Muhammad Ali Pasha]], un comandante militare albanese al servizio dell'armata ottomana in Egitto.
[[Storia dell'Egitto sotto la dinastia di Muhammad|L'Egitto sotto la dinastia di Muhammad Ali]] rimase nominalmente una provincia dell'Impero ottomano. Esso ottenne lo status di [[Stati vassalli e tributari dell'Impero ottomano|stato vassallo autonomo]], detto anche ''[[Khedivato
==Storia==
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La storia della prima dominazione ottomana in Egitto si riassume essenzialmente in una competizione di poteri tra mamelucchi e rappresentanti dei sultani turchi.
Gran parte delle terre erano ancora infeudate ai [[mamelucchi]], permettendo quindi a questi di tornare ben presto in posizione di grande influenza. Gli [[emiro|emiri]] mamelucchi vennero tenuti in carica come capi dei 12 [[
====1527 - 1610====
Nel [[1527]] era ormai completata la prima fase della presenza ottomana in Egitto. Le terre egiziane erano divise in quattro classificazioni: le terre di dominio diretto del sultano, i feudi, le terre per mantenere l'esercito e le terre di proprietà religiosa.
Era di diritto alla [[Sublime
I costanti cambiamenti nel governo dell'area causarono spesso problematiche con l'esercito ed all'inizio del XVII secolo gli ammutinamenti erano ormai molto frequenti; nel [[1604]] il governatore [[Ibrahim Pasha (XVII secolo)|Ibrahim Pasha]] venne ucciso dai suoi stessi soldati e la sua testa venne posta sul [[Bab Zuwaylah]]. La ragione di questa rivolta era stata il tentativo di estorsione chiamato ''[[tulbah]]'', un pagamento forzato richiesto dalle truppe agli abitanti del paese per il loro mantenimento.
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Nel [[1743]], Othman Bey venne forzato ad abbandonare l'Egitto per le macchinazioni di due avventurieri, Ibrahim e [[Ridwan Bey]], i quali avevano programmato di spodestarlo e di uccidere tutti coloro che si opponevano a questo progetto. I due procedettero dunque al governo dell'Egitto insieme, ricoprendo rispettivamente gli incarichi di sceicco di al-Balad e di emiro di al-Hajj ad anni alternati. Il tentativo del pascià di rimuovere i due mamelucchi tramite un colpo di stato fallì ed anzi lo stesso pascià venne costretto a recarsi a [[Costantinopoli]]. Il suo successore, sulla base di un ordine segretamente ricevuto da Costantinopoli, riuscì ad uccidere i due nel [[1755]].
Ali Bey, che si era distinto in un primo momento per la difesa delle carovane in [[Penisola araba|Arabia]] contro i bandini, decise di vendicare la morte dell'amico Ibraihim e trascorse otto anni della sua vita nel cercare di guadagnarsi la fiducia dei mamelucchi ed altri sostenitori della sua causa, attirandosi il sospetto dello sceicco di al-Balad, Khalil Bey, che infatti tentò di farlo uccidere nelle strade del Cairo, ragione per cui Ali fu costretto a recarsi nell'[[Alto Egitto]]. Qui egli incontrò anche [[Salib Bey]] che serbava rancori antichi nei confronti di Khalil Bey, ed i due organizzarono un'armata per tornare al Cairo e sconfiggere Khalil. Khalil venne forzato ad abbandonare la capitale per recarsi a [[Iaifla]] dove per un breve periodo di tempo rimase solo ma al sicuro. Scoperto poi dai suoi nemici venne portato ad Alessandria ed infine strangolato. Dopo la vittoria di Ali Bey nel [[1750]], egli divenne il nuovo sceicco di al-Balad, ponendo come proprio primo obbiettivo l'uccisione dei carnefici del suo maestro Ibrahim, ma il risentimento che questo atto gli causò poi presso i vari beys gli causò l'allontanamento in [[Siria]] ove egli seppe guadagnarsi la fiducia del governatore di [[Acri (Israele)|Acri]], [[Daher El-Omar]], che intercedette per lui presso il governo ottomano e lo ristabilì al suo posto di sceicco di al-Balad.
[[File:Murad Bey by Dutertre in Description de l Egypte 1809.jpg|thumb|[[Murad Bey]] in un'incisione di Dutertre nella ''[[Description de l'
====1766 - 1798====
Nel [[1766]], dopo la morte dei suoi sostenitori, il gran visir [[Raghib Pasha]], venne nuovamente costretto a lasciare l'Egitto alla volta dello [[Yemen]], ma l'anno successivo una ripresa di potere del suo partito al Cairo gli concesse di ritornare in sicurezza. Riprendendo il suo incarico, egli elevò 18 dei suoi più stretti collaboratori al rango di bey (tra i quali vi erano anche Ibrahim e Murad, che prenderanno poi le redini dello stato) come fece con [[Muhammad Abu-'l-Dhahab]], che era legato alla fazione di Ali Bey. Ali Bey utilizzò misure severe per reprimere il brigantaggio dei beduini nel [[Basso Egitto]].
Nel [[1769]], ad Ali Bey pervenne la richiesta di 12.000 uomini da inviare presso Costantinopoli per la [[Guerra russo-turca (1768-1774)|Guerra russo-turca]] del [[1768]]–[[1774]]. La risposta che egli diede a Costantinopoli fu che avrebbe provveduto a trovare gli uomini necessari se ne avesse avuto un surplus di quanti gli erano necessari per difendere ed assicurare l'indipendenza del proprio governatorato. La risposta di Costantinopoli fu di uccidere Ali e lo stesso Ali fece quindi uccidere il messaggero da Costantinopoli. La presa di posizione di Ali portò alla dichiarazione d'indipendenza dell'Egitto ed al pascià vennero concesse 48 ore per abbandonare il paese. [[Daher El-Omar]], pascià di
L'Impero ottomano non fu in grado di prendere misure attive contro il movimento di Ali Bey e come tale l'operazione iniziata da quest'ultimo ebbe successo. Ali iniziò un programma di riforma delle finanze e della giustizia. Suo genero [[Abu-'l-Dhahab]], venne inviato ad assoggettare gli [[Hawwarah]], che avevano occupato i territori tra [[
Abu-'l-Dhahab venne inviato con una forza di 30.000 uomini in quello stesso anno ad occupare la [[Siria]] ed alleati vennero inviati per negoziare alleanze con la [[Repubblica di Venezia]] e con la [[Russia]]. Rinfrzato dall'aleato di Ali Bey, [[Daher El-Omar]], Abu-'l-Dahab prese facilmente le principali città della [[Palestina]] e della [[Siria]], raggiungendo infine [[Damasco]], punto al quale dovette fermarsi pena entrare in contatto diretto coi domini dell'Impero ottomano. Egli iniziò ad evacuare dunque la Siria e marciò con tutte le forze che poté trovare nell'Alto Egitto,
Ad Acri la fortuna di Ali sembrò tornare all'antico splendore. Un vascello russo ancorato al porto rientrava negli accordi previsti tra Egitto e Russia e gli avrebbe fornito tutti i rifornimenti necessari oltre che munizioni ed una forza di 3.000 guerrieri albanesi al suo servizio. Egli inviò uno dei suoi ufficiali, Ali Bey al-Tantawi, a riprendere possesso dei villaggi siriani evacuati da Abu-'l-Dhahab ora in possesso degli ottomani. Egli personalmente guidò la presa di [[
Dopo la morte di Ali Bey, l'Egitto tornò ad essere una provincia dipendente dall'Impero ottomano, governata da Abu-'l-Dhahab come sceicco di al-Balad col titolo di ''pascià''. Poco dopo egli ricevette il permesso dal sultano ottomano di invadere nuovamente la Siria con l'intento di punire il sostenitore di Ali Bey, [[Daher El-Omar]], e lasciando Ismail Bey e Ibrahim Bey quali suoi rappresentanti al Cairo. Dopo aver preso possesso di molte città della Palestina, Abu-'l-Dhahab morì per cause ancora oggi sconosciute; [[Murad Bey]], disertore della battaglia di Salihiyya, riportò le forze in Egitto il [[26 maggio]] [[1775]].
Ismail Bey divenne a quel punto sceicco di al-Balad, ma venne presto coinvolto in una disputa con Ibrahim e Murad che dopo alcuni tentativi riuscirono ad espellere Ismail dall'Egitto ed installarono una diarchia così come era stata in precedenza (come sceicco di al-Balad ed emiro di al-Haji rispettivamente). Il governo congiunto perdurò sino al [[1786]], quando gli ottomani inviarono in Egitto una spedizione militare per restaurare il loro pieno potere sull'area. Murad Bey tentò di opporre resistenza, ma venne facilmente sconfitto. Egli, assieme ad Ibrahim, decise di abbandonare l'area nord per passare nell'[[Alto Egitto]] ed attendere un cambio degli eventi in loro favore. Il [[1º agosto]], il comandante turco fece il suo ingresso al Cairo dopo che violente misure erano state prese per restaurare l'ordine e fu lui a consentire al detronizzato Ismail Bey di riottenere il titolo ed il ruolo di sceicco di al-Balad, con la conseguente installazione di un nuovo pascià come governatore. Nel gennaio del [[1791]], una terribile epidemia di peste colpì il Cairo e altrove nell'Egitto, nella quale Ismail Bey e gran parte della sua famiglia caddero vittime. Necessitando di governanti competenti, Ibrahim e Murad Bey vennero richiamati dall'esilio e ripresero il loro governo duale, rimanendo in carica sino al [[1798]] quando [[Napoleone Bonaparte]] invase l'Egitto.
===L'occupazione francese===
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====Oggetto d'invasione====
Il motivo dell'[[Campagna d'Egitto|invasione francese dell'Egitto]] era rivolta a diminuire l'autorità della Sublime Porta e sopprimere i [[mamelucchi]]; nella proclamazione, stampata in caratteri arabi dopo poco la presa di Alessandria, il Bonaparte dichiarò la sua intenzione di riverire [[Allah]], il profeta [[Maometto]] ed il [[
Non erano dubbi inoltre dell'amicizia tra Francia e Impero ottomano in quanto villaggi e città che capitolavano sotto i francesi dovevano portare sia la bandiera ottomana che quella della repubblica francese. Sembra ad ogni modo che questa proclamazione non convinse molto gli egiziani. Dopo la [[Battaglia di Embabeh]] (nota comunemente col nome di ''Battaglia delle Piramidi''), nelle quali sia le forze di [[Murad Bey]] che quelle di [[Ibrahim Bey]] vennero disperse, la popolazione prontamente si gettò a saccheggiare le case dei beys. <!--Una delegazione venne inviata da [[Moschea di alti i canoni del proclma emesso ad Alessandria, ma con l'aggiunta di prestare ora solo fedeltà ai francesi, segno che ormai la parentesi ottomana dovesse considerarsi archiviata. (chiarire)-->
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====La battaglia del Nilo====
La distruzione della flotta francese nella [[Battaglia del Nilo (1798)|Battaglia del Nilo]] ed il mancato arrivo di nuove forze francesi nell'[[Alto Egitto]] (ove avevano raggiunto la prima cataratta) per catturare Murad Bey, fece capire agli egiziani che anche gli europei non erano invincibili. Come conseguenza anche di una serie di innovazioni non benvolute, le relazioni tra conquistatori e conquistati si deteriorarono giorno dopo giorno sino alla goccia che fece traboccare il vaso. L'imposizione di una nuova tassa sulle case datata al [[22 ottobre]] [[1798]] portò allo scoppio di un'insurrezione al Cairo. Il quartier generale della rivolta si trovava presso l'[[Università di Azhar]] e fu proprio in quest'occasione che il generale francese [[Dominique Martin Dupuy|Dupuy]], luogotenente-governatore del Cairo, venne ucciso. Le pronte misure del Bonaparte, aiutato dall'arrivo del generale [[Jean
Di conseguenza a questi eventi, il consiglio deliberativo del Cairo venne soppresso, ma il [[25 dicembre]] [[1798]] venne creato un proclama col quale si ricostituivano i due "divan" che erano stati creati dai turchi; i nomi vennero cambiati in "Divan speciale" (composto da 14 persone prescelte per estrazione e da 60 nominate dal governo che si riunivano giornalmente in assemblea) ed il "Divan generale" (composto prettamente da funzionari e si riuniva in caso di emergenza).
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Poco dopo questa vittoria, il Bonaparte lasciò l'Egitto dopo aver nominato Kléber quale suo governatore, informando gli sceicchi locali che non sarebbe rimasto distante per più di tre mesi. Kléber riteneva che la condizione dei francesi in Egitto fosse estremamente pericolosa e scrisse al governo francese per esporre le sue ragioni. Dopo la partenza di Napoleone giunsero due spedizioni ottomane in Egitto per riprendere il controllo dell'area, una intercettata all'altezza di [[Damietta]], mentre l'altra sotto il controlloo di [[Yousuf Pasha]] riuscì a prendere possesso dell'area di [[Damasco]]. La prima di queste ebbe un certo rilievo in quanto i turchi riuscirono a firmare una convenzione il [[24 gennaio]] [[1800]] secondo la quale i francesi dovevano lasciare entro breve l'Egitto. Le truppe turche avanzarono intanto a [[Bilbeis]] dove vennero ricevute dagli sceicchi del Cairo; nella capitale fecero ritorno anche i mamelucchi che nel frattempo erano stati costretti all'esilio.
Prima che i preparativi per la partenza dei francesi fossero completati, a Smith pervennero ordini dal governo inglese di trattare i soldati francesi come prigionieri di guerra. Quando questi ordini vennero comunicati a Kléber, egli cancellò l'ordine precedentemente dato ai suoi uomini e pose il paese in stato di difesa. La sua partenza, con gran parte dell'esercito, per attaccare i turchi a [[
====L'assassinio di Kléber====
Il [[14 giugno]] di quell'anno, Kléber venne assassinato da un fanatico di nome [[Solimano di Aleppo]], il quale agì secondo sua spontanea confessone per incitazione di un [[giannizzeri|giannizzero]] rifugiatosi a [[Gerusalemme]] che aveva inviato delle lettere degli sceicchi di Azhar. Pur non avendogli concesso supporto, tre sceicchi vennero uccisi dai francesi per rappresaglia. L'assassino stesso venne torturato ed impalto, malgrado la promessa di perdono che era stata fatta a lui e ad i suoi associati. Il comando dell'armata venne passato al generale barone [[Jacques-Francois Menou]], uomo che si era convertito all'[[Islam]] e che stava operando per la conciliazione della popolazione musulmana con varie misure, tra cui l'esclusione dei cristiani (con l'eccezione di un francese) dal ''divan'', rimpiazzandoli coi [[copti]].
Durante le prime settimane del marzo [[1801]], gli inglesi al comando di Sir [[Ralph Abercromby (generale)|Ralph Abercromby]] effettuarono uno sbarco ad [[Abu Qir]] e procedettero verso Alessandria dove vennero attaccati da Menou; i francesi vennero respinti, ma il comandante inglese venne mortalmente ferito durante l'operazione. Il [[25 marzo]] giunsero nuove truppe turche di rinforzo con la flotta di [[Kapudan Pasha]] [[Küçük Hüseyin Pasha|Hüseyin]]. Forze combinate inglesi e turche presero la città di [[Rosetta (città)|Rosetta]]. Il [[30 maggio]], il generale [[Augustin Daniel Belliard]], comandante francese al Cairo, venne assalito su due fronti dalle forze inglesi al comando del generale [[John Hely-Hutchinson, II conte di Donoughmore|John Hely Hutchinson]] e dalle forze turche al comando di [[Yusuf Pasha]]; dopo alcuni negoziati, Belhiard concordò di evacuare il Cairo e salpò coi suoi 13.734 uomini alla volta della [[Francia]]. Il [[30 agosto]], Menou venne costretto ad accettare condizioni simili e le sue forze di 10.000 uomini lasciarono Alessandria per l'Europa nel settembre di quello stesso anno. Questi due atti insieme segnarono la fine dell'occupazione francese dell'Egitto. Uno dei monumenti più significativi di questo periodo fu l'opera scritta ''[[Description de l'
===L'Egitto sotto il governo Muhammad Ali===
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====La campagna contro i sauditi (1811–1818)====
{{Vedi anche|Guerra turco-saudita}}
Muhammad Ali preparò un esercito di 20.000 uomini (tra cui 2.000 cavalieri) al comando di suo figlio [[Tusun Pasha|Tusun]], ragazzo di soli sedici anni, e lo inviò contro i [[
Dopo la morte del capo dei sauditi, [[Saud ibn Abdul Aziz ibn Muhammad ibn Saud|Saud]], Muhammad Ali concluse un trattato col suo figlio e successore, [[Abdullah ibn Saud|Abdullah I]], nel 1815.
Tusun fece ritorno in Egitto dopo aver sentito dello scoppio di rivolte militari al [[Il Cairo|Cairo]], ma morì nel [[1816]] all'età di 20 anni. Muhammad Ali, insoddisfatto della conclusione del trattato coi sauditi, e non completamente soddisfatto della sua posizione, si determinò ad inviare un nuovo esercito in Arabia Questa spedizione, comandata dal suo figlio primogenito [[Ibrahim Pasha d'Egitto|Ibrahim Pasha]], lasciò l'Egitto nell'autunno del [[1816]] e catturò la capitale saudita di [[
==== Riforme ====
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Mentre Ibrahim venne coinvolto nella seconda campagna araba, il pascià rivolse la sua attenzione nel rafforzare l'economia egiziana. Egli creò dei monopoli di stato sui prodotti principali del paese. Costruì diverse fabbriche e dal [[1819]] iniziò l'escavazione di un nuovo canale ad [[Alessandria d'Egitto]], chiamato [[Mahmoudiyah]] (dal sultano regnante in Turchia all'epoca). Il vecchio canale è rimasto per lungo tempo in disuso e la necessità di un nuovo canale tra Alessandria ed il [[Nilo]] era operazione molto sentita dalla popolazione. La conclusione nel [[1838]] del trattato commerciale con la [[Turchia]], negoziato da Sir [[Henry Bulwer]] (Lord Darling), diede un duro colpo al sistema dei monopoli, anche se l'applicazione dei termini del trattato per l'Egitto venne rimandata di alcuni anni.
Altro fatto notabile nel progresso economico del paese fu lo sviluppo della coltivazione del [[Gossypium|cotone]] lungo il [[Delta]] del [[Nilo]] a partire dal [[1822]]. Il cotone piantato proveniva dal [[Sudan]] ed era acquistato da [[Maho Bey]], dando vita ad una nuova industria che nel giro di pochi anni fece guadagnare a Muhammad Ali introiti considerevoli.
Molti sforzi vennero fatti per promuovere l'educazione e lo studio della medicina. Ai mercanti europei, dai quali dipendeva per le sue esportazioni, Muhammad Ali mostrò particolare favore e sotto la sua influenza il porto di Alessandria crebbe notevolmente per importanza. Fu sempre su incoraggiamento di Muhammad Ali che vennero ripresi stabili collegamenti commerciali tra Europa e [[India]] attraverso l'[[Egitto]].
===L'invasione della Libia e del Sudan===
Nel [[1820]] Muhammad Ali diede ordine di iniziare la conquista della parte orientale della [[Libia]]. La sua prima spedizione (febbraio [[1820]]) conquistò ed annetté l'oasi di [[Siwa (oasi)|Siwa]]. L'intento di Ali per il Sudan era quello di estendere i suoi domini verso sud per trarre ampi commerci dalle carovane che si dirigevano verso il [[Mar Rosso]] ed assicurarsi le ricche miniere d'[[oro]] presso [[Sennar]]. Egli sperava conseguentemente di riuscire a costituire un nuovo esercito anche con l'uso di reclute locali.
Le forze destinate a quest'impresa erano guidate da [[
[[Mahommed Bey]], con forze di eguale consistenza, venne inviato da Muhammad Ali contro [[Kordofan]] sempre con risultati positivi per l'Egitto, ma non senza sanguinosi scontri. Nell'ottobre del [[1822]], Ismail, assieme ai suoi uomini catturati, venne arso vivo da [[Nimr]], il mek (king) di [[Shendi]], e Mahommed Bey che era noto per la sua crudeltà rispose a questo atto con atti terribili e richieste di tasse sulla popolazione. In questo periodo venne fondata la città di [[
====La campagna greca====
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Muhammad Ali era conscio del fatto che l'impero che aveva laboriosamente costruito era di fatti dipendente da quello che era anche il suo padrone, ovvero il sultano turco [[Mahmud II]], la cui politica era orientata a piegare gli eccessi di potere dei suoi sottoposti con la forza, sfruttando se necessario anche i nemici del pascià in Egitto, tra i quali spiccava il grand visir [[Husrev Pasha]], che non aveva dimenticato l'umiliazione del [[1803]].
Mahmud stava nel frattempo pianificando delle riforme sul modello occidentale e Muhammad Ali, che aveva avuto diverse occasioni per osservare la superiorità dei metodi europei, era determinato ad anticipare il sultano nella creazione di una flotta e di un esercito moderno e sul modello europeo, in parte come misura precauzionale, in parte come strumento per la realizzazione del suo schema di ambizioni. Prima dello scoppio della [[Guerra d'indipendenza greca]] nel [[1821]], egli aveva già speso tempo ed energie nell'organizzare una propria flotta sotto la supervisione di istruttori fracesi di modo da formare ufficiali ed artificieri locali anche se si dovette attendere sino al [[1829]] perché nel porto di Alessandria venisse costruito un vero e proprio arsenale in grado di costruire ed equipaggiare vascelli da guerra. Dal [[1823]], ad ogni modo, egli ebbe successo nel riorganizzare l'esercito rimpiazzando i turbolenti turchi ed albanesi al suo servizio con sudanesi e ''[[
La sua preparazione e la sua forza portò il sultano a richiedere l'intervento dell'Egitto nella soppressione della rivolta degli insorgenti greci, offrendo come ricompensa i pascialiti di [[Peloponneso|Morea]] e [[Siria]]. Mehemet Ali era già dal [[1821]] governatore di [[Creta]], isola che era stata occupata per mano di una piccola forza militare greca. Nell'autunno del [[1823]] una flotta di 60 navi da guerra egiziane con un carico di 17.000 uomini si concentrarono nela [[Baia di Suda]] e nel marzo successivo il comandante Ibrahin sbarcò in
Malgrado le vittorie navali dettate dalla superiorità della flotta egiziana, le truppe di terra non ebbero egual fortuna dal momento che la presenza di molte bande di insorgenti greci che bene conoscevano il loro territorio rese difficile organizzare uno scontro in campo aperto come le truppe egiziane erano state abituate ad affrontare. La storia degli eventi che portarono poi alla [[Battaglia di Navarino]] ed alla liberazione della [[Grecia]] è spiegata altrove, ma il ritiro delle forze egiziane dalla Morea fu l'ultima azione che l'Egitto compì all'estero per conto dell'Impero ottomano.
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==== Le guerre contro i turchi ====
{{vedi anche|Prima guerra turco-egiziana|Seconda guerra turco-egiziana}}
Anche se Muhammad Ali aveva ottenuto il solo titolo di ''[[wali (governatore)|wali]]'', egli si era autoproclamato ''[[
Nel [[1840]], gli inglesi bombardarono [[Beirut]] e le forze anglo-ottomane sbarcarono ad [[Acri (Israele)|Acri]].<ref name="country-data1">{{cita web|url=http://www.country-data.com/cgi-bin/query/r-4039.html |titolo=Egypt - Muhammad Ali, 1805-48 |editore=Country-data.com |data= |accesso=31/10/2010}}</ref> Gli egiziani vennero costretti a ritirarsi verso l'Egitto e la Siria tornò ad essere nuovamente una provincia ottomana. Come risultato della [[Convenzione di Londra (1840)|Convenzione di Londra]] del [[1840]], Muhammad Ali rinunciò a tutte le conquiste ad eccezione del Sudan ed in cambio si vide riconosciuto dal sultano turco il titolo di governatore ereditario dell'Egitto per sé e per i propri eredi.
== Note ==
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