Classis Ravennatis: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Ravenna romana|flotta romana}}
 
IstituitaLa flotta fu istituita da Augusto per difendere il [[Mediterraneo|Mediterraneo orientale]], ovvero tutta l'area ad est dell'del [[mare Adriatico]].<ref name="SvetonioAug49.1"/><ref name="VegezioIV,31.6"/> Troviamo, infatti sue ''vexillationes'' anche nel [[regno del Bosforo Cimmerio]].<ref>{{AE|1903|2}}.</ref> Alcune sue ''vexillationes'' sembra parteciparono alla [[campagne partiche di Traiano|spedizione partica di Traiano]] o di [[campagne partiche di Lucio Vero|Lucio Vero]].<ref>{{AE|1990|992}}.</ref> Dal [[Classe (Ravenna)|porto di Classe]] sembra iniziò la [[conquista della Dacia|seconda campagna contro i Daci]] da parte di [[Traiano]], come rappresentato sulla [[colonna di Traiano|omonima Colonna]],<ref>Michael Reddé e Jean Claude Golvin, ''I Romani e il Mediterraneo'', Roma, 2008, p.125.</ref> contrariamente a quanti sostengono che il porto sia da identificarsi con [[Brindisi]]<ref>A Brindisi si vedono i ''[[navalia]]''. F.Coarelli, ''La Colonna Traiana'', Roma 1999, pp. 137 ss. Si aggiunge che Traiano era partito da [[Roma antica|Roma]]; avrebbe quindi percorso la [[via Appia]], passando da [[Benevento]], dove è presente un primo [[arco di Traiano (Benevento)|arco trionfale]] dedicato all'Imperatore.</ref> o [[Ancona]].<ref name=Luni> Fiorella Festa Farina, ''Tra Damasco e Roma. L'architettura di Apollodoro nella cultura classica'' - L'Erma di Bretschneider, Roma 2001; Salvatore Settis, ''La Colonna Traiana'', Torino 1988, pag 397, tavola 139; Mario Luni - ''L'Arco di Traiano e la riscoperta nel Rinascimento'', in Studi Miscellanei II vol. a cura del dipartimento di Scienze Storiche ed Archeologiche dell'Università di Roma "La Sapienza" - edit. L'Erma di Bretschneider - 1996 - ISBN 887062-917-1; www.kidslink.bo.cnr.it, sito in cui è riportato il racconto delle guerre daciche fatto da Italo Calvino in base ai rilievi della colonna</ref>La flotta fu sequestrata da [[Settimio Severo]] durante la [[guerra civile romana (193-197)|guerra civile]] degli anni [[193]]-[[197]].<ref>[[Historia Augusta]], ''Vita di Didio Giuliano'', 6.3.</ref>
 
==PortoL'area portuale==
{{Vedi anche|ClasseCivitas (Ravenna)Classis}}
 
Il porto di Classe<ref>[[Strabone]], ''Geografia'', V, 1.7.</ref> era simile per conformazione a quello di [[Marina_militare_romana#Classis_Misenensis|Miseno]], sul [[mar Tirreno]], dove aveva sede la flotta per il Mediterraneo occidentale, ma nel suo complesso non era del tutto naturale. Poteva contenere fino a 250 imbarcazioni.<ref>[[Giordane]], ''Getica'' XXIX, 150.</ref> Le lagune, interne rispetto alla costa, erano uniteseparate aldal mare tramiteda un sistema di dune costiere. sopraelevatePer tagliatemettere dain comunicazione il porto con il mare, i romani scavarono un canale tra le dune. <ref>[[Giordane]], ''Getica'' XXIX, 149.</ref>. Un secondo canale, la ''Fossa Augusta'', congiungeva Classe con Ravenna. Prolungata verso nord, la ''Fossa Augusta'' collegava Ravenna alla [[laguna veneta]] e al sistema portuale di [[Aquileia romana|Aquileia]].
 
Lungo la fossa''Fossa Augusta'' e attorno ai bacini si potevano vedere [[arsenale|arsenali]] e depositi a perdita d'occhio; lo sviluppo delle banchine raggiungeva i 223 chilometri, estensione<ref>Estensione ragguardevole se si pensa che alcuni porti europei hanno raggiunto queste dimensioni solo nell'ultimo secolo.</ref> e poteva ospitare fino a 250 imbarcazioni. Ebbe poi alcuni suoi distaccamenti nei principali porti del Mediterraneo, come ad esempio nel [[mar Egeo]] a [[il Pireo]]-[[Atene]],<ref>{{CIL|3|557}} (p 985).</ref> o nel [[mare Adriatico]] ad [[Aquileia romana|Aquileia]]<ref>{{AE|1972|199}}, {{CIL|5|938}}, InscrAqu-2, 2822.</ref> o ''[[Salona]]''.<ref>{{CIL|3|2020}}, {{CIL|3|14691}}.</ref>
 
==Cronotassi dei comandanti della flotta==
Ricordiamo brevemente alcuni ''praefectiPraefecti classis Ravennatis'':
*al tempo dell'Imperatore [[Nerone]], un certo [[Publio Clodio Quirinale]], il quale prevenne con il veleno la condanna capitale, poiché a capo della flotta ravennate, aveva oppresso con la sua dissoluta crudeltà l'Italia, come se fosse l'ultima delle nazioni;<ref>[[Tacito]], ''Annales'', XIII, 30.</ref>
*durante la [[guerra civile romana (68-69)|guerra civile]] degli anni [[68]]-[[69]], [[Vitellio]], affidò il comando della flotta ''Ravennatis'' e ''Misenis'' ad un [[ordine equestre|cavaliere]] di nome [[Sesto Lucilio Basso]];<ref>[[Tacito]], ''Historiae'', II, 100; {{CIL|16|14}}; {{AE|2004|1282}}.</ref>
*dopo Lucilio Basso, il comando passò nelle mani del sostenitore dei [[dinastia dei Flavi|Flavi]], [[Cornelio Fusco]];<ref>[[Tacito]], ''Historiae'', III, 12.</ref>
*[[Tito Appalio Alfino Seccondo]], verso la seconda parte del [[II secolo]];<ref>{{CIL|9|5357}}.</ref>
*[[Tito Cornasidio Sabino]], tra la fine del [[II secolo|II]] e la prima parte del [[III secolo]];<ref>{{CIL|9|5439}}.</ref>
*[[Gneo Marcio Rustio Rufino]], al tempo di [[Settimio Severo]] e [[Caracalla]];<ref>{{CIL|9|1582}}.</ref>
 
==Tipologia di imbarcazioni==
[[File:058 Conrad Cichorius, Die Reliefs der Traianssäule, Tafel LVIII.jpg|thumb|300px|Nel rilievo n.58 della [[Colonna di Traiano]] (secondo la classificazione di Conrad Cichorius), il porto qui rappresentato potrebbe essere quello di [[Classe (Ravenna)|Classe]]<ref name="ReddèGolvin124-125">{{cita libro|Reddé e Golvin|Roma|2008|pagine=124-125}}.</ref>, oppure quello di Ancona<ref>Fiorella Festa Farina, ''Tra Damasco e Roma. L'architettura di Apollodoro nella cultura classica'' - L'Erma di Bretschneider, Roma 2001; Salvatore Settis, ''La Colonna Traiana'', Torino 1988, pag 397, tavola 139; Mario Luni - ''L'Arco di Traiano e la riscoperta nel Rinascimento'', in Studi Miscellanei II vol. a cura del dipartimento di Scienze Storiche ed Archeologiche dell'Università di Roma "La Sapienza" - edit. L'Erma di Bretschneider - 1996 - ISBN 887062-917-1; www.kidslink.bo.cnr.it, sito in cui è riportato il racconto delle guerre daciche fatto da Italo Calvino in base ai rilievi della colonna</ref> o di Brindisi<ref>F.Coarelli, ''La Colonna Traiana'', Roma 1999, pp. 137 ss.</ref>]].
 
Ci fu un ritrovamento, nellaNella vicina [[necropoli]] di Ravenna, deisono stati rinvenuti i nomi di alcune navi e di alcuni ufficiali incisi su stele funerarie in marmo:
* 2 [[quinquireme|quinquiremi]]: ''[[Augusto (titolo)|Augustus]]'',<ref>{{CIL|11|58}}; {{CIL|11|343}}.</ref> ''[[Vittoria (divinità)|Victoria]]''.<ref>{{AE|1990|992}}; {{CIL|11|50}}; {{CIL|11|54}}; {{CIL|11|77}}; {{CIL|11|112}}.</ref>
* 6 [[quadrireme|quadriremi]]: ''[[Fortuna (divinità)|Fortuna]]'',<ref>{{CIL|11|47}} (p 1227), {{CIL|11|63}} e {{CIL|11|92}}.</ref> ''[[Mercurio (divinità)|Mercurius]]'',<ref>{{CIL|11|106}}.</ref> ''[[Nettuno (divinità)|Neptunus]]'', ''[[Po|Padus]]'',<ref>{{CIL|11|70}}, {{CIL|11|99}} e {{CIL|11|110}}.</ref> ''[[Vesta]]'',<ref>{{CIL|11|62}}.</ref> ''[[Vittoria (divinità)|Victoria]]''.<ref>{{AE|1905|201}}.</ref>
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La singola imbarcazione era poi comandata da un ''trierarchus'' (ufficiale), dai rematori e da una centuria di marinai-combattenti (''manipulares'' / ''milites liburnarii''). Il personale della flotta (''Classiari'' o ''Classici'') era perciò diviso in due gruppi: gli addetti alla navigazione ed i soldati. Il servizio durava 26 anni<ref>AEA 2009, 19; {{CIL|16|14}}.</ref> (contro i 20 dei [[legionario romano|legionari]] ed i 25 degli ''[[auxilia]]''). Dal [[III secolo]] fu aumentato fino a 28 anni di ferma. Al momento del congedo (''[[Honesta missio]]'') ai marinai era data una [[paga (esercito romano)|liquidazione]], dei terreni e di solito anche la [[cittadinanza romana|cittadinanza concessa]], essendo gli stessi nella condizione di ''[[peregrini]]'' al momento dell'arruolamento.<ref name="CIL16.1">{{CIL|16|1}}.</ref> Il matrimonio era invece permesso loro, solo al termine del servizio attivo permanente.<ref name="CIL16.1"/>
 
Ricordiamo brevemente alcuni ''praefecti classis Ravennatis'':
*al tempo dell'Imperatore [[Nerone]], un certo [[Publio Clodio Quirinale]], il quale prevenne con il veleno la condanna capitale, poiché a capo della flotta ravennate, aveva oppresso con la sua dissoluta crudeltà l'Italia, come se fosse l'ultima delle nazioni;<ref>[[Tacito]], ''Annales'', XIII, 30.</ref>
*durante la [[guerra civile romana (68-69)|guerra civile]] degli anni [[68]]-[[69]], [[Vitellio]], affidò il comando della flotta ''Ravennatis'' e ''Misenis'' ad un [[ordine equestre|cavaliere]] di nome [[Sesto Lucilio Basso]];<ref>[[Tacito]], ''Historiae'', II, 100; {{CIL|16|14}}; {{AE|2004|1282}}.</ref>
*dopo Lucilio Basso, il comando passò nelle mani del sostenitore dei [[dinastia dei Flavi|Flavi]], [[Cornelio Fusco]];<ref>[[Tacito]], ''Historiae'', III, 12.</ref>
*[[Tito Appalio Alfino Seccondo]], verso la seconda parte del [[II secolo]];<ref>{{CIL|9|5357}}.</ref>
*[[Tito Cornasidio Sabino]], tra la fine del [[II secolo|II]] e la prima parte del [[III secolo]];<ref>{{CIL|9|5439}}.</ref>
*[[Gneo Marcio Rustio Rufino]], al tempo di [[Settimio Severo]] e [[Caracalla]];<ref>{{CIL|9|1582}}.</ref>
 
==Note==